“AZIONE”, CIAK SI GIRA: SEMBRA UN FILM MA È REALTÀ…
A PALAZZO CAMPANELLA UNA PERCEZIONE INDEBITA PER PERSONALE DI STAFF?
Consiglio regionale, ecco i fondi per i gruppi: oltre 1,6 milioni per l’esercizio in corso
Oltre 1,6 milioni per i gruppi del Consiglio regionale. Sono state impegnate per l’esercizio 2023 con una determina del Settore Bilancio di Palazzo Campanella, firmata dal Dirigente Luigi Danilo Latella, già condannato per somme dichiarate irregolari con deliberazioni numeri 26/2014 e 21/2015, dalla Corte dei Conti – Sezione di Controllo per la Calabria, per i Gruppi Consiliari del Consiglio regionale e CON SENTENZA DEFINITIVA N. 183/2023 DALLA CORTE DEI CONTI ROMA Sezione Terza Giurisdizionale Centrale d’Appello (https://www.iacchite.blog/regione-calabria-lo-strano-caso-del-dirigente-luigi-latella-e-un-truffatore-ma-nessuno-lo-sposta-dalla-ragioneria/).
In totale 1 milione 653 mila euro, tratti dal bilancio di Palazzo Campanella: buona parte va per la spesa del personale dei gruppi, pari a oltre un milione, il contributo per il “funzionamento” è pari a 247mila euro, in più vanno aggiunti 239mila euro per gli oneri previdenziali e assistenziali a carico dell’ente e infine 91mila euro di Irap sulle spese per il personale. Una bella cifra, per gli organismi attraverso i quali i partiti e i movimenti politici eletti alla Regione svolgono la loro attività istituzionale per mezzo dei consiglieri regionali.
Il tutto viene disciplinato dalla legge 13 del 2002, articolo 4. Nulla da eccepire se non fosse che esistono già delibere del Consiglio Regionale e dell’Ufficio di Presidenza della Calabria come ad esempio la numero 6 del 6 dicembre del 2021 con oggetto: spesa di funzionamento e spesa personale dei gruppi consiliari. Che ad un punto recita: VISTO L’art. 2, comma 1, lettera G,) del decreto legge 174/2021 che stabilisce che l’importo dei contribuenti in favore dei gruppi consiliari, al netto delle spese per il personale, sono da destinare esclusivamente agli scopi istituzionali riferiti all’attività del consiglio regionale e alle funzioni di studio, editoria e comunicazione, CON ESCLUSIONE, IN OGNI CASO, DELLA CONTRIBUZIONE PER PARTITI O MOVIMENTI POLITICI, NONCHÈ PER GRUPPI COMPOSTI DA UN SOLO CONSIGLIERE, SALVO QUELLI CHE RISULTINO COSÌ COMPOSTI GIÀ ALL’ESITO DELLE ELEZIONI.
Inoltre il regolamento interno del Consiglio Regionale della Calabria all’art. 13 punto 2) recita: I GRUPPI SONO COMPOSTI DA ALMENO TRE MEMBRI.
Detto ciò ci chiediamo: come fa il nuovo GRUPPO DI AZIONE costituito in Regione Calabria, essendo COMPOSTO DA SOLI DUE CONSIGLIERI nelle persone di Francesco De Nisi e Giuseppe Graziano a continuare a mantenere in atto e a finanziare i loro rispettivi staff con relativi portaborse?
Forse lo fanno fraudolentemente dichiarandosi in Consiglio regionale consiglieri appartenenti ad Azione ma di fatto continuando a percepire i finanziamenti dei loro staff a nome di UDC per Graziano e a nome di Coraggio Italia-Italia al Centro per De Nisi?
Se così fosse saranno tempi duri per i due cambiacasacca seriali, difficile trovare il terzo disponibile a passare con loro così da formare il gruppo e metterlo legalmente a posto, vista l’ultima e recente debacle ottenuta dal partito di Calenda, e di conseguenza lo smembramento attuato dall’ex socio Matteo Renzi, che ormai ha rotto con Calenda, così da poter mantenere in vita il suo partito Italia Viva… in sintesi il Terzo Polo è ormai fallito ed è diventato inappetibile, nessuno è disponibile ad entrarci e contestualmente i falliti politici Giuseppe Graziano e Francesco De Nisi fanno finta di nulla e continuano a percepire fondi che non gli spettano con la complicità della maggioranza ma anche dell’opposizione che non solleva il caso.
Contestualmente a Corigliano-Rossano i referenti del Generale Graziano, consiglieri comunali Vincenzo Scarcello e Gennaro Scorza (escludendo Adele Olivo che ultimamente non si capisce se sta ancora con il Generale o flirta con il Senatore Rapani di FdI), non fanno il passaggio nel gruppo di Azione nel consiglio comunale forse per vergogna, visto che erano già passati di recente dall’UDC a Italia al Centro, o forse perché aspettano, saltando così un passaggio, che il loro capo possa saltare nuovamente su qualche altro carro politico più conveniente, cosa improbabile visto che già di partiti se ne è girati tanti ed ormai nessuno più se lo fila. Per intanto il film di Azione continua, senza una linea politica ben chiara visto che in Regione Puglia governa con la sinistra mentre in Calabria con la destra, fino a quando i telespettatori stufi decideranno di interrompere la trasmissione con il telecomando nelle urne.