Calabria. Ma Giorgia, Occhiuto e compagnia bella si accorgono dello sfacelo della sanità pubblica?

Movimento Politico Nazionale “INDIPENDENZA”

GIORGIA, OCCHIUTO E COMPAGNIA BELLA

La sanità pubblica fino ad una trentina d’anni fa forse non brillava, forse non era eccellente però, tutto sommato, dava delle risposte ai bisognosi di cure e di assistenza. Il cittadino se aveva bisogno si rivolgeva al medico di famiglia, il quale oltre che nell’ambulatorio non si negava nella sua impegnativa “missione” in qualsiasi ora del giorno e della notte e se la situazione era complessa veniva indirizzato presso l’Ospedale del territorio nel quale il medico di turno al Pronto Soccorso, dopo qualche minuto, disponeva il trasferimento presso il Reparto opportuno e da lì ne usciva, quasi sempre, con le risposte adeguate.

Con il tempo la classe “dirigente” nazionale, e di riflesso regionale, è riuscita a sfasciare tutto. Quando due anni or sono, inaspettatamente, Giorgia Meloni, che in qualche modo si è forgiata nella Destra Sociale, ha varcato la soglia di Palazzo Chigi molti di noi, che in quella idea ha creduto e la porta nel cuore, ha fatto un salto di gioia. Dopo due anni le aspettative sono andate disattese non solo sulla politica estera e la pubblica istruzione ma anche e soprattutto per il mancato intervento sul Sistema Sanitario Nazionale che fa acqua da tutte le parti. I tre miliardi annunciate nella proposta della legge finanziaria per l’anno prossimo, in mancanza di un piano organico di riforma, sono pannicelli caldi che serviranno solo alla famelica burocrazia, annidata in ogni dove, che non sta aspettando altro per buttarsi a capofitto nella mangiatoia senza vergogna. Mancano medici nelle corsie degli ospedali, mancano medici nei pronto soccorso, mancano medici alle guardie mediche, mancano medici ai poliambulatori, mentre tanti medici, che del giuramento di Ippocrate se ne fanno beffa, sono imboscati nei meandri della burocrazia, con la complicità dei politici, con incarichi lautamente pagati.

In questo mare magnum di inefficienza, di spreco, di carenza di personale e di malaffare in Calabria, amara terra mia cantava qualcheduno, il Commissario alla Sanità, che è anche il Presidente della Regione, tira fuori dal cilindro il “medico cubano” che sicuramente è un palliativo temporaneo che non risolve il problema. La Giorgia nazionale e i suoi partners si sono guardati bene dal togliere il numero chiuso alle iscrizioni universitarie per le materie sanitarie e nell’aumentare, sensibilmente, i posti disponibili nelle università statali della Nazione riportandoli, senza test d’ingresso, com’erano in passato, per non urtare la suscettibilità della casta dominate che assicura, tranne qualche eccezione, il futuro senza sforzo ai propri rampolli.

La Giorgia, Occhiuto e compagnia bella, sono “distratti”, non si accorgono dello sfacelo della sanità pubblica nella quale gli ospedali hanno perso il ruolo importante e insostituibile di luogo di cura per gli ammalati con i pronto soccorso diventati dei lager per i malcapitati e con le liste d’attesa con tempi da far rabbrividire, tutto a vantaggio della sanità privata che fa affari da capogiro.

Si è arrivati al punto, riprovevole, che per una prestazione specialistica, nel pubblico, occorrono mesi se non addirittura anni ma se si va a pagamento si ha la disponibilità, spesso con lo stesso sanitario del pubblico, dopo qualche giorno. Giorgia, Occhiuto e compagnia bella non si accorgono che tanti cittadini, non potendo permettersi il costo delle prestazioni a pagamento, rinunciano a curarsi mentre ci sono “medici – commercianti” che guadagnano oltre mille euro al giorno. Forse è arrivato il momento che i cittadini, quantomeno i più motivati e sensibili, facciano sentire la propria voce forte e vibrante per richiamare alle proprie responsabilità politici e burocrati di ogni livello e se è il caso, e lo è, non facendo mancare qualche pedata nel didietro per farle rinsavire.

Il Vice Coordinatore Provinciale (Enzo Comerci)