Calabria, mare inquinato. La grande truffa dei fondi pubblici a Silvio Greco: il lupo perde il pelo ma non il vizio

IL LUPO PERDE IL PELO MA NON IL VIZIO: LO SPRECO DEI FONDI PUBBLICI IN CALABRIA È UN DATO DI FATTO

La “discarica gratuita” di 1,3 milioni di euro alla “Stazione Zoologica Anton Dohrn” di Silvio Greco, da parte della Giunta Regionale della Calabria, partendo da una considerazione semplice ed intuitiva, si può definire un “Pacco, doppio pacco e contropaccotto”, proprio come nel film diretto da Nanni Loy in cui imbroglioni più o meno professionisti, si arrangiano cercando di truffare il prossimo.

Se la Regione Calabria, non rendendosi conto, sta regalando, violando il “Codice dei contratti pubblici”, alla band di Silvio Greco, già ex assessore della giunta Loiero, un consistente finanziamento per investigare sulle cause che rendono poco praticabili alcuni tratti di costa, senza avviso di gara e senza manifestazione d’interesse e/o concertazione con Enti pubblici regionali preposti alla salvaguardia della natura e della biodiversità, ne pagherà le conseguenze.

La “Stazione Zoologica Anton Dohrn” di Silvio Greco non è un Ente Pubblico, né, tantomeno, è annoverato, ai sensi della legge italiana, quale ente costituito o riconosciuto da norme di legge, attraverso il quale la pubblica amministrazione svolge la sua funzione amministrativa per il perseguimento di un interesse pubblico.

Quindi, su quali basi giuridiche la Giunta Regionale della Calabria ha deliberato per “scaricare” questi fondi pubblici nelle casse della Stazione Zoologica Anton Dohrn?

Ma come è possibile che la “Stazione Zoologica Anton Dohrn” possa usufruire di fondi pubblici a fondo perduto essendoci una mostruosa incompatibilità del suo dirigente di ricerca e direttore della sede di Roma e della Calabria, Silvio Greco, attuale componente di una “struttura di coordinamento e di controllo”, attivata dal dipartimento Ambiente della Regione Calabria (decreto dirigenziale n°1345 dell’11/02/2022)? Controllore e controllante?

Se è vero, che la Giunta Regionale della Calabria, guidata da Roberto Occhiuto, con delibera n. 545 del 7 dicembre 2021, ha scritto nero su bianco un “accordo di collaborazione” tra la Regione Calabria e la Stazione Zoologica Anton Dohrn, per realizzare un progetto di ricerca e analisi finalizzato al miglioramento e mantenimento dell’ecosistema marino della Regione Calabria, allora siamo, palesemente, in inadempienza alle norme sul procedimento amministrativo, di cui la Corte dei Conti, sicuramente, evidenzierà nel controllo degli atti amministrativi, sanzionando la Regione.

Risulta chiaro, pertanto, che la Giunta Regionale della Calabria, ha commesso una infrazione sull’accordo in questione, anche perché la Stazione Zoologica Anton Dohrn, non solo non è un Ente pubblico, ma non è competente al monitoraggio “finalizzato al miglioramento e mantenimento dell’ecosistema marino della Regione Calabria”, come recita il deliberato.

In barba al Regolamento di esecuzione (UE) n. 821/2014 della Commissione del 28 luglio 2014 recante modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le modalità dettagliate per il trasferimento e la gestione dei contributi dei programmi, le relazioni sugli strumenti finanziari, le caratteristiche tecniche delle misure di informazione e di comunicazione per le operazioni e il sistema di registrazione e memorizzazione dei dati, pubblicato  nella GUUE L 223, del 29.7.2014, la Regione Calabria non poteva affidare direttamente 1,3 milioni di euro alla la “Stazione Zoologica Anton Dohrn” di Silvio Greco.

1.300.000,00 euro che graveranno sul bilancio regionale per l’anno 2022 a favore della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Silvio Greco per fare il nulla, visto e considerato che queste attività sono state già svolte dall’Agenzia della Protezione Ambientale della Regione Calabria, la famosa ARPACAL.

Si, proprio l’ARPACAL, ente strumentale della Regione Calabria, che con i sui 220 dipendenti ed esperti, le sue 6 sedi regionali, 18 laboratori specializzati per attività laboratoristica per la prevenzione collettiva e la tutela ambientale, un centro funzionale “Multirischi” che gestisce reti osservative idro-meteo-pluviometriche afferenti alla Regione che ha raccolto in Calabria l’eredità del Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale (la cui competenza è stata trasferita dallo stato alle Regioni con il D.lg. n. 112 del 31.3.1998), 2 imbarcazioni dotate di strumentazione per il controllo del mare, 3 natanti, una unità organizzativa complessa che gestisce istituzionalmente, fin dal 2015, i Programmi di Monitoraggio per la Strategia Marina, Art. 11, D.lgs. 190/2010 per conto del Ministero della Transizione Ecologica, Direzione generale per il mare e le coste, Divisione IV – Strategia Marina e Fascia Costiera con l’ausilio di strumentazione altamente innovativa per i controlli a mare.

E pensare che l’Arpacal con la Regione Calabria, di cui è ente vigilante, ha gestito direttamente, in questi ultimi anni, programmi e progetti che hanno fatto uscire la stessa Regione dalle molte infrazioni inflitte dalla Unione Europea, ottenendo, guarda caso, risorse economiche in cofinanziamento, con accordi e convenzioni tra amministrazioni pubbliche, ma mai direttamente come nel caso in specie della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Silvio Greco.

Ma, forse questa Giunta Regionale della Calabria, capeggiata dal Presidente Occhiuto, disconosce che gli obiettivi strategici del suo ente strumentale, l’Arpacal, sono quelli di supportare l’azione di governo regionale; razionalizzare le attività di controllo sulle fonti di pressione ambientale; implementare l’attività di monitoraggio ambientale; contribuire allo sviluppo di una nuova cultura diffondendo l’informazione ambientale e sviluppare attività di ricerca e promuovere la cultura dell’innovazione. Il lupo perde il pelo ma non il vizio: lo spreco dei fondi pubblici in Calabria è un dato di fatto. Speriamo che qualcuno si accorga di questo ed intervenga.