Come recita il vecchio adagio: il lupo perde il pelo ma non il vizio. In queste ore è salita anche alla ribalta delle cronache nazionali la clamorosa vicenda dei giornalisti “spiati” e intercettati dagli editori di LaC news Domenico Maduli e Maria Grazia Falduto. La procura di Vibo ha accertato anche una illecita riduzione dell’orario di lavoro, come denunciato da almeno due giornalisti, e ha disposto un sequestro preventivo di 26 mila euro ai danni degli editori della molto presunta “corazzata” dell’informazione calabrese. Una figuraccia colossale, che chiarisce del resto quello che tutti già sanno.Â
LAC NEWS, IL CASO DEI GIORNALISTI SPIATI (https://www.iacchite.blog/lac-news-il-caso-dei-giornalisti-calabresi-spiati-finisce-sul-corsera-eravamo-sotto-ricatto-per-tenere-il-posto-di-lavoro/)
Ma non è certo la prima volta che Maduli sale alla ribalta dall’alto (si fa per dire) della sua grettezza morale. Esattamente 11 anni fa, il 23 novembre del 2013, ecco cosa accadeva quando era l’editore di Rete Kalabria. Di seguito, il lancio dell’epoca dell’Agi.Â
Gli uomini della Digos di Vibo Valentia, unitamente ai carabinieri, stanno presidiando in queste ore gli studi dell’emittente televisiva vibonese Rete Kalabria. L’intervento delle forze dell’ordine è stato richiesto dai giornalisti di Rk a seguito delle lettere di licenziamento di massa recapitate stamane dal Gruppo Pubbliemme ai redattori ai quali sarebbe stato impedito dall’editore di mandare in onda il Tg e di accedere agli studi televisivi. Digos e carabinieri stanno ascoltando diverse persone “informate sui fatti” e verbalizzando le denunce dei giornalisti.
Per il Gruppo Pubbliemme è presente sul posto l’avvocato Sabrina Caglioti. Le lettere di licenziamento ai giornalisti Mimmo Famularo, Cristina Iannuzzi, Loredana Colloca, Alessio Bompasso e Tonino Fortuna, seguono l’avvio dello sciopero proclamato nei giorni scorsi dagli stessi redattori che da otto mesi, nonostante reiterate promesse, non avrebbero ricevuto lo stipendio. Il Gruppo Pubbliemme, che ha acquisito l’emittente televisiva a settembre, non avrebbe ad oggi saldato ai giornalisti le mensilità correnti.
La drammatica situazione di Rk era stata denunciata nei giorni scorsi anche da Carlo Parisi, vicesegretario nazionale della Fnsi e segretario del sindacato giornalisti della Calabria, che aveva lamentato il mancato “azzeramento della situazione debitoria da parte del Gruppo Pubbliemme e la mancata regolarizzazione delle posizioni contrattuali dei giornalisti”. (AGI)