Oggi che è esploso il caso degli editori di LaC che controllavano e intercettavano i giornalisti in redazione, torna di grande attualità quanto scriveva meno di un anno fa il giornalista Pasquale Motta rispetto ai metodi di questa gentaglia.
dalla pagina FB di Pasquale Motta, ex giornalista LaCNews – POST DEL 10 GENNAIO 2024 –
Posso finalmente esprimere alcune valutazioni editoriali di merito sulle dinamiche della mia ex testata, libero da vincoli contrattuali. Da dicembre 2021, LaC si è dotata di una sede a Roma; una sede prestigiosa, considerato che si trova in via Condotti, e anche di una testata, “La Capitale”. A guidare il tutto, testata e sede, l’editore, come è noto, ha nominato i coniugi Paola Bottero e Alessandro Russo, successivamente nominati direttore strategico del gruppo e direttore responsabile di tutte le testate di LaC. Ordunque, ieri si è tenuta la conferenza stampa di fine anno della Presidenza del consiglio, erano accreditati testate piccole e grandi provenienti da ogni parte d’Italia. Di LaC nemmeno l’ombra.
Era già avvenuto nel gennaio del 2022, in occasione dell’elezione del Presidente della Repubblica, e durante la crisi di Governo di agosto dello stesso anno. Sede di Roma non pervenuta anche in occasione delle elezioni politiche di autunno, fatta eccezione di una comparsa di Russo dalla sede del Pd, nel quale si superò in una memorabile intervista alla moglie (Paola Bottero). Aver bucato, o peggio non essere stati nemmeno accreditati alla conferenza stampa di fino anno del presidente del consiglio, è l’ultimo di una serie di fallimenti e figuracce editoriali della sede di via Condotti. E denota la scarsa considerazione negli ambienti giornalistici e istituzionali nella capitale dei responsabili.
Questo modello fallimentare di giornalismo oggi è stato insediato alla testa di tutte le testate del gruppo. Da due anni, tra l’altro, anche i format che vengono prodotti a via Condotti e realizzati dalla ditta Bottero&Russo, sul fronte auditel non vanno oltre lo zero. La bancarotta fraudolenta di un giornalismo mieloso e sottomesso, fatto di salamelecchi sterili e improduttivi e piegato al lobbismo del direttore strategico, dunque, domina nel gruppo LaC. Continuiamo a chiederci: come può un imprenditore intraprendente come Maduli e la sua compagna Falduto, efficiente direttore generale, consentire tutto ciò? L’editore di LaC ha annunciato la svolta internazionale della testata ma, se i suoi due autorevoli direttori, uno strategico e l’altro responsabile, non riescono nemmeno a farsi accreditare alla conferenza del premier nazionale, con tutta la buona volontà di Maduli, mi pare alquanto difficile farsi accreditare oltre oceano!
E, d’altronde, la Bottero è tutta proiettata verso Piazza Dante 25 (la sede unitaria dei servizi segreti a Roma, ndr), piuttosto che concentrarsi su Via Condotti 21. Dopo le millantate protezioni di Piazza Matteotti altre piazze sono necessarie per portare a casa la pagnotta.
Meno male che a tenere alto il prestigio della testata sul piano delle presenze di caratura nazionale ci pensa la brava Antonella Grippo. La sua Perfidia, infatti, ogni venerdì ci riserva un parterre di livello stratosferico, l’ultimo della serie un magistrale prof. Sabino Cassese. E allora viva la Grippo, ultimo residuo di giornalismo nella mia ex testata.