Calabria, Medicina all’Unical. Cosenza Nel Cuore: “Il campanilismo deviato, cancro della Calabria”

Comunicato ass. Cosenza Nel Cuore 07.02.2021

“IL #CAMPANILISMO DEVIATO, CANCRO DELLA #CALABRIA”
La guerra tra poveri e senza cultura che può mascherare affarismi e blocca lo sviluppo.

In relazione alla notizia dell’attivazione del corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia T.D. -Tecnologie digitali- presso l’ Università della Calabria UNICAL ed alla relativa polemica sollevata nel capoluogo di regione, per incitare Comune e Provincia di #Catanzaro a rivolgersi addirittura al Tar, ci preme fornire il nostro punto di vista.

Ci troviamo in un momento storico particolare: al termine (speriamo) di una pandemia ed alla ricerca di scelte giuste per indirizzare gli investimenti copiosi del #RecoveryFund. Momenti di tale importanza decidono il futuro dei territori. Ed è per questo che bisogna affidarsi alle scelte illuminate.
Ci chiediamo, allora, in cosa consista tale saggia capacità di scelta? Individuare possibilità di sviluppo tecnologico ed informatico, che mirino ad annullare gap atavici della nostra regione nel campo della #sanità, oppure tarpare le ali ai territori della nostra Calabria (che da sempre si sono dimostrati culturalmente trainanti) in virtù di campanilismi biechi e di asserite predominanze istituzionali?
Vale la pena ricordare che quando fu scelta la città di Catanzaro come capoluogo di regione (polo amministrativo), a #Cosenza venne demandato il compito della formazione delle future generazioni (Università) ed a #ReggioCalabria la capacità produttiva (polo industriale, esperienza poi fallita).

E’ vero che a distanza di 50 anni non ha senso vincolare lo sviluppo dei territori in senso stretto, per questo motivo sono sorte, ed a ragione, le #Università a Catanzaro e Reggio Calabria. Appare, quindi, giusto rivendicare possibilità di sviluppo per il proprio territorio.
Ciò che, invece, riteniamo ingiusto, retrogrado e, soprattutto, dannoso per la nostra regione è intervenire per bloccare lo sviluppo di territori diversi dal proprio. Tanto più che lo sviluppo in questione (l’istituzione del corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia T.D. -Tecnologie digitali-, ma anche, perché no, l’istituzione della Facoltà di Medicina a Cosenza) non andrebbe certo a privare la città di Catanzaro di alcunché, atteso che la #FacoltàdiMedicina dell’UMG risulta ogni anno al completo dei posti disponibili e diversi studenti calabresi sono obbligati a frequentare atenei fuori regione. Non trascurando, inoltre, come l’UNICAL non solo costituisca il polo di riferimento della regione e della provincia più popolosa (circa 710000 abitanti), ma anche l’Ateneo dell’area urbana più grande della Calabria, diventata ormai una Città Unica di almeno 200000 abitanti che solo amministrativamente rimane colpevolmente frazionata.

Ci viene in mente la storiella secondo la quale a tre pastori calabresi (un reggino, un catanzarese ed un cosentino) viene data la possibilità di esaudire un desiderio…ebbene il pastore catanzarese chiede che muoiano le pecore degli altri due pastori.
Riteniamo, in conclusione, di plaudire con convinzione all’istituzione del corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia T.D. (Tecnologie digitali) presso l’UNICAL e l’UMG.

Riteniamo, inoltre, quanto mai opportuno e urgente valutare la possibilità della proposta di una legge di iniziativa popolare (prevista dalla normativa attuale) per far decidere ai cittadini calabresi (alla maggioranza della popolazione) di prospettare un eventuale riordinamento amministrativo della regione, a partire dalla ridefinizione dei ruoli istituzionali delle stesse città calabresi.

Il Direttivo