Calabria. Negli ospedali si muore e Occhiuto continua a buttare soldi nelle Terme Luigiane

Negli ospedali si continua a morire e Occhiuto continua a buttare soldi sulle Terme Luigiane. 

Non passa settimana che lo scandalo delle Terme Luigiane, il feudo che il tragicomico “capo dei capi” si sta costruendo a sua immagine e somiglianza, non si arricchisca di altri particolari e di altri soldi (naturalmente nostri) che vengono regolarmente buttati dalla finestra.  

Andiamo ai fatti. Il sindaco di Acquappesa, Francesco Tripicchio (alias Ti-Picchio), ha annunciato con toni trionfalistici che la Regione ha dato i primi 520.000 euro che rappresentano “un primo stralcio del piano generale di sviluppo relativo al protocollo d’intesa, che sarà definito, come da accordi, entro il 31 dicembre di quest’anno” e che serviranno per “riefficientare l’intero compendio, la rete viaria, sia veicolare che pedonale” delle Terme Luigiane. Se fossimo in una situazione normale sarebbe stato un aiuto da parte della Regione ma qui di normale non c’è nulla e vi spieghiamo perché.: 

Per avere il suo giocattolino “Terme Luigiane” Robertino, alias “il capo dei capi”, ha prima cacciato chi lo ha fatto funzionare e in qualche modo anche fruttare per 80 anni con una pedata e ora tramite Terme Sibarite SpA (controllata al 100% dalla Regione Calabria alias Robertino e quindi sacchetta di tutti noi) pagherà, per riacquistare la sua stessa acqua (che è appunto di proprietà della Regione ed è stata data da questa ai comuni di Acquappesa e Guardia Piemontese in concessione per 22.000 euro l’anno), quanto segue:  

  • 75.000€ canone base.  
  • 22.000€ per il rimborso del canone che i comuni pagano alla regione per l’acqua termale di proprietà di quest’ultima.  
  • 15.000€ corrispondente al 2% del fatturato stabilimento Thermae Novae (stima prudenziale).  
  • 5.000€ corrispondente al 2% del fatturato stabilimento S. Francesco (stima prudenziale)  
  • 140.000€ costo annuo per 4 unità lavorative assunte a tempo indeterminato addette alla vigilanza e manutenzione strutture di proprietà comunale (costo di 2.700€ mese X 4 X 13 mensilità).  
  • 100.000€ spese manutenzione ordinaria/straordinaria proprietà comunali (stima prudenziale) esclusi stabilimento S.Francesco.  
  • 200.000€ da spalmare annualmente per la ristrutturazione da 2.400.000€ del S.Francesco divisa per i 12 anni di contratto (esclusi oneri finanziari).  
  • Il totale fa circa 550.000€ (stima prudenziale) annui spesi dalla Regione Calabria (cioè da noi tutti) per riavere la sua stessa acqua, moltiplicato per i 12 anni di contratto fanno la bellezza di 6.384.000 €. 

Quindi la Regione incassa dai due comuni per la preziosa acqua termale di proprietà regionale e data a loro in concessione 22.000€ annui e ne spende almeno 550.000€ annui per ricomprarsela. Un risultato economico che solo la banda Occhiuto, esperta in fallimenti di tutti i tipi poteva escogitare. Cosa si nasconda dietro questa geniale scelta, perpetrata con la solita arroganza di Robertino, è facile da comprendere e basta andare alle Terme in questi giorni per vedere il viavai di persone in cerca di lavoro accompagnati da politicanti leccaculo e da imprenditori falliti che già bussano alla porta di Robertino chiedendo assunzioni a gogò e proponendo traffici di tutti i tipi.

Non ci pensa un attimo a gettare i soldi dei calabresi in cambio di consenso e nella fattispecie delle Terme Luigiane di consenso elettorale (San Pierpaolo da Paola pensaci tu). Le truppe di Homo Lecchinus alias Giampaolo Iacobini e quelle di Homo Zerbinus, alias Gianluchino Gallo (che non ha capito che continuando ad appiattirsi sulle posizioni del capo che va come un treno a 300 Km/h calpestando tutto e tutti, prima o poi deraglierà con lui) sono al lavoro, e con chiunque parlano, promettono e prendono impegni, naturalmente tutti finalizzati a creare una rete di poveri cristi che pur di lavorare si impegneranno a sostenere il capo dei capi. Robertino cerca solamente il potere e la scelta di acquistare Sorical, Sacal e adesso Terme Luigiane va in questa direzione e gli garantisce dei centri di potere e di controllo che durante le prossime elezioni gli faranno molto ma molto comodo (ma quando mai la Regione Calabria ha mai saputo gestire qualcosa?). 

Ma purtroppo per la sacchetta dei calabresi non è finita qui e ritornando alla novità del finanziamento di 520.000 eurini dato al sindaco di Acquappesa da Robertino bisogna fare alcune considerazioni: Ti-Picchio è noto per la finanza estremamente allegra che ha portato il paese al dissesto finanziario con debiti dentro e fuori bilancio che ormai sono persino difficili da quantificare (un grazie all’opposizione del gruppo “CambiaMenti” fatta da due persone oneste e in gamba che continuano a denunciare tutto).

In un paese normale un sindaco che porta al fallimento il suo paese non godrebbe di alcun credito (persino la sua fedelissima consigliera comunale e compagna di merende – e che merende… – Aneta lo ha pubblicamente scaricato) dovrebbe essere emarginato, ma in Calabria non è così…anzi. Robertino (che è già pronto a fare il salto della quaglia appena zio Silvio ci abbandona…) è rimasto affascinato dall’atteggiamento da “gerarca de noialtri” di Ti-Picchio e appena ha saputo che anche lui è campione di malagestione e fallimenti, si è totalmente innamorato di lui (politicamente parlando naturalmente…) e lo ha messo subito sotto il suo ombrello protettivo.

In seguito quando ha scoperto che il primo cittadino di Acquappesa, non sapendo più come buttare i soldi dei suoi concittadini è arrivato perfino ad acquistare a spese del comune un “Cucciolo di due/tre mesi selezionato per attitudine al lavoro di rilevamento – drug/explosives detection ovvero droga e detenzione esplosivi – tipo pastore tedesco o pastore belga malinois” per quasi 2.000 euro, più altri 2.000 euro per spese di mantenimento, più veterinario, più addestramento… ha esclamato: finalmente uno più bravo di me e anche di Maruzzo nel gettare i soldi pubblici nel cesso, devo organizzare subito un corso di aggiornamento per me e per i miei familiari prendendo Ti-Picchio come insegnante”.

Quando qualcuno gli ha fatto notare che il comandante della Polizia Municipale di Acquappesa usa il cane solo per andarci a spasso, al massimo per farsi fotografare con lui ai matrimoni, senza organizzare (in un paese di 1.700 anime) operazioni antidroga e antiesplosivi ha esclamato stizzitoè tutto normale…secondo voi con i soldi pubblici uno compra un cane antidroga per cercare la droga oppure uno compra la Sacal o la Sorical o le Terme Luigiane per farle funzionare?”.

Purtroppo, Robertino ragiona così e a lui di spendere i soldi dove servirebbero non interessa nulla, i calabresi possono avere ospedali, scuole, servizi e infrastrutture che cadono a pezzi ma per il “capo dei capi” l’unica cosa che conta e avere il suo monòpoli personale dal quale attingere quando sarà il momento, con promesse ed imposizioni, i voti che gli serviranno per assicurarsi un roseo futuro politico. Noi ci chiediamo: ma, caro Robertino/a (che oggi è domenica e… si cambia!), tu ci sei mai stato all’ospedale di Cetraro, a quello di Paola o a quello mai riaperto, nonostante un annuncio a settimana, di Praia?

Ma hai mai fatto un giro nei pochi reparti aperti sul Tirreno dove non si chiudono neanche più le finestre e quel poco che funziona è solo grazie ai sacrifici di medici e paramedici che ormai sono da considerare eroi? E tu invece di aiutarli pensi ai cubani…

Aggiornando i conti sui costi delle Terme Luigiane fatti prima e aggiungendo il regalino fatto da Robertino a Ti-Picchio vediamo che verranno spesi solo per aprire le strutture 550.000€ annui più il finanziamento di 520.000€ (che a detta di Ti-Picchio è solo il primo di molti) e arriviamo a 1.070.000€ di soldini nostri solo per aprire le terme, dei costi di funzionamento/gestione e dell’acquisto ne riparliamo nei prossimi giorni appena il quadro sarà più chiaro. Naturalmente giova ricordare che con la precedente gestione privata i calabresi non spendevano un euro, anzi incassavano pure qualcosa, tutto funzionava bene, i lavoratori erano contenti e oggi sono incazzatissimi (anche di questo parleremo nei prossimi giorni) e i pazienti erano garantiti perché non si facevano porcherie tipo “fanghi termali taroccati”. Purtroppo, la cosa non poteva funzionare perché nessuno leccava il culo a Robertino/a e nessuno gli garantiva consenso/voti. Povera Calabria nostra.