di Santo Gioffrè
Insomma, dopo le ultime, tante, assoluzioni, per essere stati totalmente estranei ai fatti loro addebitati, di politici o magistrati scomodi, in Calabria, come fuori dalla Calabria per fatti calabresi, si scopre che gli unici poteri che rimangono intoccabili sono le cosche saccheggiatrici del Nord e le loro succursali, coeve, Poteri istituzionali dello Stato e di quella che i più chiamano ‘Ndrangheta. Idolatrata consorteria che altro non è, storicamente, il mezzo creato per esercitare il controllo economico criminale e illecito sulle dinamiche di mercato all’interno dei processi sociali che avvengono in questa Terra Calabra e, ora, internazionale, con la finalità, anche, di manipolare, in loco, il voto popolare a favore di quel potere e di quegli organi, deviati, e, a livello nazionale, di rendere utilizzabile, facendolo apparire in chiaro, dopo averlo fatto riemergere, l’enorme evasione fiscale praticata dal capitalismo italiano. La Calabria è tutto ciò. È un enorme tiano di creta dove tutto si può mescolare, perché tutti gli altri possano inzupparsi il pane.
Partiamo dalle persecuzioni e dalle assoluzioni. A guardarci bene, e vedendo i soggetti in causa, forse, ci fu un piano ben architettato e sostenuto da certi elementi, altolocati, che si assunsero il compito di decimare chiunque si opponesse alle cosche massoniche e ai colletti bianchi che da 25 anni saccheggiano la Calabria per alimentare le aree di arricchimento del Capitalismo italiano e delle rendite finanziarie in capo al sistema bancario italiano, dislocate, in maggioranza, al Nord.
Partiamo dal caso più eclatante. In Calabria, ora, stiamo assistendo agli effetti di eventi accaduti molti anni fa. La Calabria è la prima Regione, in Europa, che non ha, più, un Sistema Sanitario Pubblico. Cioè, la Regione Calabria non possiede il controllo epidemiologico, dello stato di salute o dei processi di malattia della sua popolazione. Dalla prevenzione alla terapia. Con il 44% che si cura al Nord, con metà della sanità in mano ai privati, con la totale privatizzazione della diagnostica per immagine e, quindi, l’oncologia priva di assistenza vera, con il 17% della gente che non si cura più perchè povera, col l’esborso di 400/500 milioni di euro l’anno dati al Nord come rimborsi per cure, viaggi, pernottamenti, consumi, la Calabria è una Terra di morti che vanno verso lo spopolamento, come, giustamente dice, ufficialmente, il Ministro delle Colonie Tommaso Foti.
Ora, perché si è arrivati a questo? Oltre a vedere, continuamente, persone assolte perché innocenti, quando la Calabria entrò dentro quel sistema di macelleria sociale, a causa dell’indeterminazione della massa debitoria sanitaria chiamato PIANO DI RIENTRO DAL DEBITO SANITARIO, perché tutti gli organi dello Stato, TUTTI, si girarono dall’altra parte, mentre potenti cosche di colletti bianchi e banche sbranavano la sanità calabrese? Perchè il Governo e i suoi Organi Istituzionali e quelli, costituzionalmente, preposti ai controlli di legalità, non hanno fatto i propri doveri? Come mai, avendone tutti gli strumenti normativi, coercitivi, repressivi e di verifica, non sono, mai, intervenuti, di fatto permettendo la facilità di furti colossali tanto che la Calabria, unica Entità Pubblica in Europa, dopo 16 anni rimane inchiodata dentro i rigori del Piano di Rientro che ha causato una catastrofe sanitaria epocale?
Perché, quando nel 2013 – questo è il punto focale massimo delle complicità -, il bilancio dell’Asp di Reggio Calabria non venne adottato, perché falso per mancanza di carte, nessuno s’interessò o intervenne per domandare e imporre spiegazioni, lasciando degenerare il sistema? Perché? Cosa si doveva coprire? E perché, con tutti i potenti mezzi tecnici a disposizione, non si è mai voluto, scientemente, ricostruire i bilanci delle Asp, tutti falsi, partendo dalla storia della fatture? Perché? E perché far morire la Calabria, trasformandola in un bancomat e in una Terra di Reietti? Perché, per la Miseria? Altro che barzellette, favole e teatri.









