Calabria, Occhiuto corrotto. Vai Valentina! Breve storia (triste) della commercialista indagata con Robertino e Posteraro

Sarà stato un segnale del destino, chissà. Ma un po’ ce lo sentivamo che la storia della vigna avrebbe potuto rappresentare la fatidica buccia di banana sulla quale sarebbe scivolato Robertino. Troppo pacchiana, al limite dell’incoscienza. E infatti dopo manco tre anni lo spettro del solito fallimento aleggiava sempre più sulla Tenuta del Castello. Un ruolo centrale ce l’ha la commercialista Valentina Cavaliere, pedina di Occhiuto e Posteraro per cercare di piazzare il “pacco” a qualcuno.

Prima dell’ingresso, nel 2022, dell’imprenditore lucano della Provvidenza Renato Vito Bocca nella Tenuta del Castello situata a Montegiordano, c’è proprio Valentina Cavaliere, vecchia conoscenza di Roberto e Mario Occhiuto, a guidare l’azienda vitivinicola in qualità di “organo amministrativo”.

Valentina Cavaliere è stata candidata al consiglio comunale di Cosenza nel 2021 in una delle liste che sostenevano il candidato occhiutiano Francesco Caruso. La lista, un po’ pomposamente era stata denominata “Occhiuto per Caruso visione continuità”. Detto per inciso, sarà una delle liste che prenderà meno voti nella pessima campagna elettorale finita con la vittoria di Franz Caruso al ballottaggio. Ma Valentina Cavaliere aveva comunque fatto il suo dovere portando persino 43 voti alla causa. Si trattava, tanto per aggiungere un particolare, della lista nella quale era presente anche il figlio di Lino Di Nardo, veterano dei commercialisti cosentini. Successivamente, era stata inserita anche nel collegio sindacale dell’Amaco da Paolo Posteraro e di conseguenza anche lei è stata coinvolta dal fallimento dell’azienda municipalizzata, con tanto di avviso di garanzia dalla procura di Cosenza.

Ora, però, Posteraro aveva trovato una nuova missione per Valentina: piazzare il “pacco” della vigna a qualcuno. Dunque, la nomina come “organo amministrativo”. E così Cavaliere ha finanziato la Tenuta del Castello in data 21 ottobre 2019 con 75 mila euro. Un dato che il quotidiano Domani ha appreso in base a una scrittura privata sottoscritta da Cavaliere e dalla società.

Da dove vengono questi soldi? La procura di Catanzaro ha appurato il coinvolgimento di Valentina Cavaliere su un bando europeo. “La società – scrivono i magistrati – avrebbe ricevuto un finanziamento di 58.050 euro per la partecipazione a un progetto comunitario, Trace Windu”. Per i pm si tratterebbe di “somme incamerate dalla società ma né giacenti nelle casse sociali né destinate all’uso per il quale erano state erogate”. Sul punto chi indaga ha poi scoperto che “la prima tranche di finanziamento sia stata totalmente distratta dall’allora amministratore Posteraro”. In che modo? Attraverso «bonifici» realizzati nei confronti di «Fpa Retail srl (10mila euro), Ytam srl (4mila euro), Paolo Posteraro (12mila euro), Roberto Occhiuto (12mila euro) e Valentina Cavaliere (2.080 euro)”. Qualora “fosse accertata la carenza dei presupposti per l’ammissione al finanziamento”, per i pm si tratterebbe “di una truffa aggravata”. Truffa e Occhiuto, un binomio indissolubile…

Valentna ha fatto così bene il suo “lavoro” che Occhiuto la tiene in grandissima considerazione e nel 2022 la nomina membro del Collegio sindacale del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria. Laddove comanda Iole Fantozzi, fedelissima di Robertino. E, si legge ancora nelle carte, “il 21 marzo 2023 è stata assunta dalla Regione Calabria come prestatrice di lavoro subordinato”. Domani ha contattato la diretta interessata che, però, ha parlato di “indagini secretate” e non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione. Il riferimento alle indagini secretate significa, in gergo, che nelle carte ci sono tanti “omissis” che portano a un solo risultato: l’inchiesta si è già allargata e moltiplicata in altri filoni. E questa per il clan di Occhiuto è una notizia ferale…

VALENTINA CAVALIERE

Prima di Valentina Cavaliere, Occhiuto e Posteraro hanno coinvolto un altro petalo del giglio magico: Vincenzo Massimo Pezzuto, che all’inizio aveva l’1% della società che aveva avuto la brillante idea di acquistare… la vigna. Pezzuto ha fatto parte per anni e anni dello staff del sindaco Mario Occhiuto ma anche della struttura alla Camera di Robertino. Una sorta di “factotum”. Poi il fallimento e il dissesto finanziario del Comune di Cosenza ha causato l’interruzione dei rapporti con i consulenti e così nel 2021 il Pezzuto viene nominato responsabile amministrativo della struttura speciale del presidente della Giunta regionale e poi risulta anche liquidatore di una vecchia società di Occhiuto relativa alla fornitura di energia elettrica. A questo punto, ci pare proprio di poter dire che gli altri due indagati per corruzione dalla procura di Catanzaro insieme a Occhiuto, Posteraro e Ferraro non possono essere che loro: Valentina Cavaliere e Vincenzo Massimo Pezzuto. Di quest’ultimo, ci occuperemo – com’è giusto – in un articolo a parte, ché di materiale ne abbiamo tanto…

Il resto è storia già nota. Posteraro cede per un prezzo pari al valore nominale (10.000 euro) la proprietà della società a un imprenditore lucano. Ma l’azienda ha debiti… anche parecchi e dentro c’è un mutuo garantito da una fideiussione personale di 1 milione con le firme di Occhiuto e Posteraro (Posteraro le garanzie lui solo la firma)… L’imprenditore si era impegnato a liberare i fideiussori entro 60 giorni dal deposito del bilancio… ma non lo fa…. e la consulente Cavaliere viene allontanata… Noi non possiamo sapere, al momento, qual è il ruolo dell’imprenditore. Potrebbe essere vittima ma in tal caso dovrebbe avere denunciato i truffatori. E se non è vittima allora potrebbe essere complice, anche se obtorto collo e quindi perché costretto, magari dal presidente della Regione Basilicata, con il quale ha un rapporto molto stretto e che è un collega di partito di Occhiuto. In entrambi i casi ha un ruolo-chiave, oseremmo dire che rappresenta l’ago della bilancia. E si sussurra in giro che la procura di Catanzaro lo abbia già ascoltato per ore e ore. Intelligenti pauca.