Calabria. Occhiuto si ricandida? Nel centrodestra esplode… il gelo

Il tragicomico annuncio della nuova, tragicomica autoricandidatura di Robertino Occhiuto alla guida della Regione Calabria è passato nel più totale silenzio delle forze politiche che pure dovrebbero sostenerlo. Da Fratelli d’Italia e Lega manco… un fiato e a dirla tutta neanche da Forza Italia, che poi sarebbe il partito di Occhiuto. Silenzio generale, gelo e imbarazzo totale: in primis perché mancano ancora due anni (lo sanno tutti che si voterà nella primavera del 2027 e non nel 2026) e poi perché nessuno – ma proprio nessuno – riteneva che ci si dovesse andare a infognare in una nuova dichiarazione di intenti totalmente inutile. Lungi da noi il tentativo di interpretare i “disegni” nella testa del parassita prestato alla politica, tutto questo fa semplicemente sorridere.

Chi conosce la storia della Calabria, sa bene che mai nessun politico, dal 2000 a oggi, è riuscito a governare per due mandati di fila la Regione. E tutti sanno benissimo che la Calabria è sostanzialmente ingovernabile ed è molto più trasversale di quanto ognuno di noi possa pensare. Del resto, lo dicono e l’hanno detto le maggiori inchieste delle procure: in Calabria i politici mangiano tutti insieme e fanno solo finta di litigare. Di conseguenza, non si vede perché adesso che è arrivato… Occhiuto, le cose debbano cambiare. Dal 2000 al 2020 è andata avanti una rigorosa alternanza tra centrodestra e centrosinistra: Chiaravalloti, Loiero, Scopelliti, Oliverio… Poi la morte di Jole Santelli ha determinato un voto anticipato che ha premiato il candidato che la sostituiva (avrebbe vinto chiunque!). E adesso Robertino, dall’alto di un ego ipertrofico decisamente ridicolo, vorrebbe essere ricandidato e pure rieletto. Ovviamente lui è padrone di fare ciò che vuole ma la Calabria gli ride dietro e lo prende per il culo per come parla, per la sua strategia di comunicazione che non fa altro che copiare quella di Berlusconi – compresi i patetici sondaggi a pagamento ai quali non credono neanche i parenti.., di Occhiuto -, e per la sua ambizione sfrenata che è figlia soltanto di avidità e ingordigia.

Non è un mistero e non scopriamo certo l’acqua calda se affermiamo che i rivali e i “nemici” più accaniti di Occhiuto stanno nella sua stessa coalizione. Sono quelli che tra Vibo Valentia e Corigliano-Rossano, appena qualche mese fa, gli hanno fatto prendere due clamorose sconfitte per i candidati Roberto Cosentino e Pasqualina Straface. Storia che si era ripetuta in precedenza – uguale uguale – sia a Cosenza sia a Catanzaro. E sta per ripetersi anche a Lamezia…

Occhiuto adesso pensa di metabolizzare le disfatte – compresa quella in arrivo a Lamezia – riproponendo la sua faccia di culo per la Regione ma, come accennavamo, non solo nessuno della sua coalizione si è entusiasmato ma nessuno ha proprio “aperto bocca” lasciandolo da solo come un… minchione. Ovviamente il Nostro continuerà a fare “campagna” e continuerà a perorare la sua causa ma è del tutto evidente la sua debolezza ed è del tutto imbarazzante questa corsa solitaria.

Di sicuro, il primo a esserne soddisfatto può e deve essere Flavio Stasi, che è il politico che Occhiuto teme di più e quello che “soffre” maggiormente per tutta una serie di ragioni. E anche se il Pd dovesse reggere il gioco di Occhiuto non… candidandolo, Stasi non avrebbe problemi a continuare da solo perché per fortuna c’è vita… oltre il Pd, anzi diciamola tutta: una delle prime condizioni per Stasi sarebbe proprio quella di correre senza il simbolo piddino. Che fa solo perdere voti e consensi.