Calabria parassita. I “colletti bianchi” di Occhiuto ci costano 2 milioni e mezzo all’anno: nomi, cognomi e “tangenti”

La Calabria è ultima da decenni in Italia e in Europa, è sempre più povera. Sempre più gente non arriva alla fine del mese o è costretta a fare i salti mortali per arrivarci e il solito grumo di potere composto da politici, boiardi e faccendieri continua ad arricchirsi senza un minimo di pudore. Quelle che pubblichiamo stamattina sono le tabelle riassuntive dei guadagni dei 19 dirigenti generali e del capo di gabinetto della Giunta regionale. Facendo una semplice addizione dei loro schifosi “guadagni” arriviamo ad oltre 2 milioni e mezzo all’anno, ai quali vanno aggiunti gli oltre 200 mila euro che intasca il capo dei capi e re dei parassiti al secolo semplicemente  Occhiu’.

Ogni commento sarebbe superfluo, ma è doveroso chiarire almeno qualche aspetto. La primatista assoluta (con 217 mila euro all’anno “guadagna” addirittura più del capo), la signora Eugenia Montilla, da “pupilla” di Nicola Adamo adesso è “pupilla” del parassita Occhiuto.

Fortunato Varone detto Natino è il nipote della mistica Natuzza e ha preso il posto della madre, che dal canto suo ha rastrellato denari alla grande prima di andarsene in pensione e lasciare il testimone al “pupino”, pardon Natino…Domenico Maria Pallaria, pezzo grosso della massoneria, è il dirigente più illegittimo e più intoccabile d’Italia. Nonostante decine di inchieste lo abbiano coinvolto, lui è sempre al suo posto e se ne fotte di chi lo indaga, come da scontatissimo copione.

Claudio Moroni è una “new entry” calata dal parassita, al quale probabilmente paga anche la “tangente”. Un soggetto del tutto inutile sceso da fuori per continuare a fare soldi in combutta con i politici corrotti.

Così come sono “new entry” di diretta emanazione occhiutiana i due subcommissari alla sanità Ernesto Esposito e Jole Fantozzi. Quest’ultima, a dire il vero, era già stata dirigente generale alla sanità ma adesso l’ha spostata all’inclusione sociale perché la casella “sanità” tocca di diritto ad Esposito, il quale ha dato filo da torcere a Occhiuto e alla fine è stato “zittito” con una bella “tangente” di 139 mila euro all’anno che fa resuscitare anche… i morti con decenza parlando. Ed è un cavallo di ritorno anche il prode Sergio Raffaele Rio, che era fuori dai tempi di Peppe Dj e che oramai da qualche tempo è stato rimesso a capo del… turismo.

E poi non potevano mancare “le mogli di…”. Ne abbiamo due fortissime: una – Marina Patrizia Petrolo – è maritata con Tonino Daffinà, Gran Maestro con cappuccio e grembiule, numero uno della massoneria vibonese, indagato insieme al “capo” per corruzione con tanto di imbarazzantissime intercettazioni, che tuttavia sembrano non avere intaccato il loro rapporto “speciale”. Ma la signora Petrolo – che Dio l’abbia sempre in gloria – è anche la degna rappresentante di un “famiglione” piazzato benissimo nelle stanze segrete dei bottoni. L’altra – Roberta Porcelli – invece è la moglie dell’ex presidente del Tar Calabria Nicola Durante, il giudice evocato da Nicola Adamo per “risolvere problemi” al prezzo di “cinquantamila” lacrime…
Scartabellando tra gli altri nomi, vi accorgerete che ci sono altri colletti bianchi di collaudata fedeltà al padrone come Roberto Cosentino, “immolato” a candidato sindaco perdente di Vibo, Salvatore Siviglia, colui che è destinato a nascondere sotto il tappeto gli squallidi inquinamenti ambientali degli amici degli amici dell’are industriale di Lamezia, Domenico Costarella, il “reuccio” della Protezione civile che non tocca palla quando si tratta di “spegnere” incendi e deve metterci la faccia quando Occhiu’ fa le farse della “tolleranza zero” contro… i bambini piromani nella sua control room. E chiudono il quadro altri rampanti faccendieri che spuntano qua e là e sono ovviamente funzionali alla causa… della corruzione. Di seguito, ecco la tabella con i guadagni e con il solito augurio. Speriamo che molti di questi denari vadano spesi… a medicine. Ve lo meritate!