Calabria parassita. Il derby Straface-Succurro rischia di finire… senza vincitrice

Ultime ore di attesa per conoscere la tragicomica Armata Brancaleone di Robertino Occhiuto. Siamo in procinto di assistere al solito “parto” travagliato fatto di accordi sottobanco, promesse, ricatti e minacce e chi più ne ha più ne metta. Il solito “Manuale Cencelli” spacciato per “ingegneria politica” di… stacippa. E pare che solo all’ultimo istante il governatore parassita abbia scongiurato l’ingresso in giunta di Pino “parrucchino” Galati, che avrebbe aperto una sorta di surreale tiro al piccione nei confronti di questo vecchio arnese della malapolitica che tra mille piroette riesce sempre a riciclarsi.

Ma l’oggetto di questo nostro articolo non sono le avventure di Pino Galati, famose ormai non solo in Italia ma in tutto il mondo, a partire dalla leggendaria Operazione Cleopatra nella quale lui era “Pino il politico” e portava donnine e cocaina a… tutta la compagnia.

No, in questa sede ci occupiamo delle due donne che devono entrare in questa giunta che molti definiscono “a termine” e di brevissima durata, ma tant’è. Ormai dentro la Cittadella di Germaneto le “gole profonde” non si contano più, segno evidente che dentro la macchina del potere di Robertino il parassita più di un meccanismo si è inceppato quasi quanto l’ebetino quando… cacaglia, tanto per farvi capire meglio.

Due poltrone e quattro contendenti: la coriglianese Pasqualina Straface (che reclama una poltrona per aver accettato di immolarsi e fare una figuraccia di dimensioni colossali candidandosi a perdere a Corigliano-Rossano), la sangiovannese Rosaria Succurro, “cummare” numero uno della famiglia Occhiuto e due reggine: la prefetta Stefania Caracciola, in quota Cannizzaro e l’avvocata Eulalia Micheli. La logica direbbe che una poltrona potrebbe andare a una cosentina e l’altra a una reggina ma nel fantastico mondo di Robertino tutto è possibile. Anche, per esempio, che passino tutt’e due le reggine e vengano “fatte fuori” entrambe le cosentine. Sì, alcuni dicono che questo potrebbe essere addirittura lo scenario più probabile, con buona pace delle due litiganti…

 

 

Intanto, ormai tutti sanno che Pasqualina Straface non è per niente gradita – per usare un eufemismo – al potentissimo Gianluca Gallo cedrone, che non vuole un assessore vicino il suo regno (lo Jonio cosentino) e quindi preferisce la Succurro. Il Gallo, poi, ha cercato di togliere più voti possibili a Pierluigi Caputo, aiutando, per quanto possibile, la Succurro…. perché non vuole neanche Carmine Potestio (del quale Caputo è l’estensione) tra i piedi. Lo considera pericoloso. Ed in questo trova una mezza sponda in Occhiuto che nell’attuale momento storico non vuole avere altri indagati intorno a lui. E Caputo – a detta di tutti – è un reato che cammina, quasi quanto il suo “padrone”. Ed è per lo stesso motivo che Robertino, diversamente dal Gallo cedrone, preferirebbe la Straface come assessore. Robertino infatti è a conoscenza anche delle indagini a carico della Succurro e del marito Marco a ‘mbroglia. Capito l’intreccio?

Ma dietro la scelta di chi nominare assessore tra Straface e Succurro, ci sono anche altri motivi che riguardano i “supplenti”. Nominare assessore la Succurro vuol dire far entrare in consiglio regionale Ugo Vetere che Occhiuto – nonostante le apparenze – considera “nu ciuatu” e di conseguenza traccheggia. Ma a quanto pare, per non scontentare nessuno dei due “potentati”, Robertino potrebbe cassare tutte e due le cosentine e buonanotte ai suonatori. Ancora poche ore e capiremo mentre per la partita relativa alla presidenza del Consiglio il “pupazzo” di Cannizzaro, tale Salvatore Cirillo, sembra inattaccabile, dall’alto dei suoi 14 (quattordici!!!) clienti paramafiosi che devono entrare a tutti i costi nelle strutture speciali. E quando Cannizzaro dice “a tutti i costi” persino Robertino abbassa le… orecchie. Intelligenti pauca.