Calabria parassita. Sanità tra riforme incompiute e caos amministrativo: il sistema è al collasso e non c’è futuro

La sanità calabrese vive uno dei momenti più critici della sua storia recente. A fronte di anni di commissariamenti, piani di rientro e riforme strutturali mai pienamente attuate, oggi il sistema sanitario regionale mostra segni evidenti di collasso. I cittadini lamentano tempi d’attesa insostenibili, carenze di personale e disservizi diffusi, mentre sul fronte amministrativo regna il caos.

La confusione organizzativa è aumentata con l’introduzione della Azienda Zero, il nuovo ente pensato per centralizzare funzioni e migliorare l’efficienza del sistema. Tuttavia, la convivenza tra il Dipartimento della Salute e la nuova struttura, che condividono spazi e competenze al terzo piano della Cittadella regionale, ha generato una sovrapposizione di ruoli che rischia di compromettere la chiarezza delle responsabilità.

Negli ultimi anni, la guida del Dipartimento Sanità è stata spesso affidata a figure NON competenti per la complessità del compito. Decisioni gestionali discutibili affidate anche a figure non ben identificate, e una scarsa visione dei processi dipartimentali che hanno prodotto risultati deludenti, contribuendo al clima di disordine che oggi caratterizza il settore.

Per quanto riguarda la Azienda Zero, la criticità principale riguarda la difficoltà nel reperire personale qualificato e nel definire in modo stabile i ruoli interni. Le continue riassegnazioni, gli incarichi temporanei e il reclutamento di personale proveniente da altre aziende sanitarie stanno alimentando una forte discontinuità nella gestione e rallentando il processo di consolidamento della nuova struttura.

Il progetto di riforma, nato con l’obiettivo di razionalizzare la spesa e migliorare la qualità dei servizi, rischia dunque di produrre l’effetto opposto: un sistema più pesante, più confuso e meno efficace.

Senza una direzione Dipartimentale  chiara e una reale volontà di cambiamento, la Calabria rischia di restare intrappolata in un circolo vizioso fatto di emergenze continue, commissariamenti infiniti e un progressivo allontanamento della fiducia pubblica verso le istituzioni sanitarie.

La nuova riorganizzazione del Dipartimento Salute, adottata dal presidente Roberto Occhiuto sarà certamente un altro flop. Occhiuto si guarda bene dal cercare personale qualificato e affiderà la struttura a qualche altro dirigente generale “signorsì” tipo il miserabile Miserendino… messo a capo di Azienza Zero tra l’ilarità degli addetti ai lavori. 

La sensazione diffusa è che la sanità calabrese stia pagando anni di improvvisazione e scelte affidate a persone non sempre all’altezza della responsabilità che ricoprivano. Ogni nuova struttura, ogni riforma annunciata sembra aggiungere un livello di complessità anziché risolvere i problemi. E intanto, nelle corsie degli ospedali e negli uffici delle ASP, cittadini e operatori convivono con la frustrazione di chi non vede cambiamenti reali.

La Calabria non ha bisogno di altri slogan o tavoli tecnici: ha bisogno di competenza, di trasparenza e di coraggio politico. Finché queste tre parole non diventeranno realtà, ogni tentativo di rinnovamento resterà solo sulla carta, e il sistema sanitario continuerà a scivolare verso il punto di non ritorno.