Calabria. Quello che non tutti sanno (e non si vuol far sapere) sul business del Turismo. I menzogneri

Quello che non tutti sanno (e che non si vuole far sapere) sul business del Turismo in Calabria. 1^ puntata: i menzogneri

Santo e benedetto Covid. Ad ascoltare le dichiarazioni dell’assessore al Turismo della Regione Calabria, e l’eco della sua Governatrice, per la Calabria il Covid sarebbe Santo e Benedetto perché ha generato flussi turistici inimmaginabili.

Una stagione, quella turistica calabrese, già di per se, a differenza delle altre regioni, limitata a soli 15 giorni di agosto, in cui le dimensioni delle sciocchezze diffuse con ogni mezzo dai governanti locali, hanno abbondantemente superato i reali flussi di turisti.

Ecco le dichiarazioni testuali del Pallone (s)gonfiato Orsomarso …. : “A luglio incassi superiori allo scorso anno”; “Presenze importanti nonostante le mille difficoltà”; “lidi e discoteche sono pieni di turisti”; ed altre amenità analoghe … sino ad arrivare al fatidico “abbiamo sopperito ai ritardi del Governo”in realtà gli unici aiuti al settore, finanziari e di ammortizzatori, che stanno tenendo in vita le imprese del settore, sono gli interventi del governo, poiché quelli regionali (i famosi 350 milioni di euro della Santelli per il Turismo), sono rimasti ad oggi carta e proclami.

La Santelli getta benzina sul fuoco delle idiozie, con incredibili dichiarazioni senza alcun fondamento statistico e riscontro di dati oggettivi: “Abbiamo avuto un boom inimmaginabile del turismo, un sospiro di sollievo per l’economia”Una gran presa per i fondelli, una beffa ulteriore per tutto il settore in gran parte alla disperazione, nel silenzio più totale e con la compiacenza di tanti, che per ruolo ed interesse dovrebbero ribellarsi e finalmente far conoscere la verità. Perché non accade? Dietro a questo mare di menzogne c’è la conclamata e cronica ignoranza in materia del pallone (s)gonfiato e della capra prestata alla politica, o un “disegno strategico di depistaggio” politico e non solo, per mantenere lo status quo dei privilegi di pochi? O forse entrambe?

Ci pare giunto il momento, dopo quello a cui assistiamo da settimane, e le numerose lettere giunte in redazione da parte di turisti ed addetti ai lavori, di approfondire cosa ruota attorno al “mondo del Turismo” calabrese: questo è il primo di una serie di servizi dedicati al settore, nel corso dei quali ci occuperemo della distribuzione dei fondi pubblici, del malaffare e dell’attività lobbistica, delle malversazioni e degli sperperi perpetrati, dell’inconsistenza delle attività di promozione, delle leggi regionali ”ad hoc” e di chi e come ne beneficia, quali sono i soggetti protagonisti del mercato e perché lo sono, del ruolo delle associazioni di categoria e di chi le gestisce, dell’abusivismo tollerato ed in alcuni casi gestito dalle stesse istituzioni, di quali siano state le scelte strategiche in passato ed attuali e cosa hanno prodotto, quanto denaro, pubblico e privato, ruota realmente non solo nell’economia reale e visibile, ma anche e soprattutto in quella invisibile.

Il commissario Anastasi e Palla Palla

Il turismo nostrano vive da sempre di dichiarazioni positive ed entusiastiche (dai tempi della allegra e fallimentare gestione del mitico Anastasie anche prima, ai miracoli della giunta Scopelliti, durante la quale non è cresciuto per nulla il PIL del turismo in Calabria, ma è esploso il fatturato di alcuni “selezionati” operatori amici), mai suffragate da uno sviluppo reale (la Calabria è da sempre agli ultimi posti in Europa in termini di presenze, attrattività, qualità dei servizi, percezione, strutture, spending, eccetera), con problemi atavici che respingono i flussi turistici invece che attrarli (carenza infrastrutture di base, scarsi collegamenti aerei e via mare, assenza depurazione acque, emergenza rifiuti, scarsa cura del territorio, abusivismo edilizio e professionale, qualità dell’offerta, e tanto altro), e nonostante una spesa pro capite in fondi pubblici destinata al turismo che è la più alta d’Europa: un settore che nel disinteresse generale, è in mano da sempre, a pochi politici opportunisti, dirigenti compiacenti, e alcuni imprenditori a dir poco spregiudicati e non del tutto limpidi.

Da dove iniziare? C’è l’imbarazzo della scelta: la nostra inchiesta parte dalla recente attualità, e prende spunto da due significative circostanze recenti, adottate come avvio dell’analisi più vasta che man mano faremo.

La prima è la presentazione del bando “RipartiAmo dal Turismo: aiuti alle imprese turistiche in difficoltà, della CCIIA di Catanzaro; la seconda è l’intervista a Natale (Lino) Cangemi pubblicata su un giornale on.line locale.

L’analisi di entrambe, aprono quesiti che sottoponiamo ai lettori, ed a cui in parte noi stessi proviamo a rispondere.

Alla presentazione erano presenti l’assessore (che avrebbe dovuto chiedere di annullare il bando, dato che la stagione è meravigliosa, e non ci sono problemi), Rossi e Celestino per la Camera di Commercio di Catanzaro, Fabrizio D’Agostino, presidente regionale Federalberghi, ed Aldo Ferrara, Presidente Unindustria Calabria.

Il primo quesito è: perché Fabrizio D’Agostino, presidente regionale di Federalberghi, sostiene a margine della presentazione, ed in linea con l’assessore, che “a consuntivo non possiamo comunque parlare affatto di stagione fallimentare”? Da presunto esperto ed altrettanto presunto rappresentante di categoria dovrebbe sapere che “il consuntivo” di una stagione non si fa a metà agosto, e soprattutto conoscere i dati reali delle scarse aperture e delle modeste presenze turistiche (escludendo Ferragosto) nelle strutture che rappresenta. Per caso il dottore D’Agostino ha velleità ed aspirazioni ad assurgere ad un ben definito ruolo dirigenziale nei ranghi dei palazzi regionali, e pertanto non può smentire le ridicole tesi dei suoi “futuri capi”? I suoi associati lo sanno? E’ questa la ragione di tanta compiacenza ed adesione pedissequa alle folli dichiarazioni di chi dovrebbe agevolare questo suo iter di carriera?

Demetrio Metallo, responsabile della sezione turismo di Unindustria Calabria, sommessamente, e ripetutamente ha segnalato le difficoltà del settore, dichiarando recentemente “… Annata devastante per l’intera filiera produttiva calabrese …. in base ai dati fino ad ora in nostro possesso, il mese di giugno è da dimenticare. A luglio abbiamo registrato perdite di presenze e di fatturato di oltre il 60% per quanto riguarda le strutture alberghiere”. Può bastare una dichiarazione del genere, pur fatta con cognizione di causa e da un pulpito autorevole, per sovvertire la narrativa di una stagione e di un’economia allo sbando? Certo che no, tanto è vero che la Santelli ha subito rilanciato con la sciocchezza del “boom inimmaginabile”; ancora meno vale se il suo stesso presidente regionale Unindustria, partecipa compiaciuto durante, e silenzioso dopo, agli esilaranti interventi dell’assessore durante la presentazione. 

Perché Aldo Ferrara, rappresentante anche delle imprese del settore turistico, non prende alcuna posizione in linea con il suo presidente di sezione, e sostanzialmente avalla le eresie divulgate dai politici? Per caso ci sono in ballo altre negoziazioni alle viste o in corso, altre provvidenze, interessi più rilevanti e consistenti e di profilo “superiore” in termini economici, che un intervento polemico sul “povero e marginale turismo” potrebbe disturbare? Per caso ha interesse a mantenere salda la relazione consolidata con la governatrice, di cui è appassionato estimatore (per usare un eufemismo)?

Ancora più criptica per i poco attenti (o per chi non sa) ma diretta ed efficace, la dichiarazione di Natale (detto Lino) Cangemi, titolare di un tour operator di Gioia Tauro, apparsa su una testata online locale. L’incipit è basato su dati oggettivi quindi inconfutabile (siamo fra i 4 più grandi in Calabria …. abbiamo perso 144 charter, 90 tour garantiti, 90% di prenotazioni individuali), tuttavia da tarare rispetto a come e perché, con quale strategia e con quali sostegni finanziari e non solo, è stato possibile alimentare questi numeri in passato. Ma questo sarà argomento trattato in un’altra puntata. La seconda parte dell’intervista è quella più interessante: “La regione si sta muovendo bene (anche lui !! ….) .. ora però metta in campo la progettualità necessaria per poterci giocare il futuro da leader” …. Tradotto nella lingua di chi non sa, significa semplicemente, “cara politica, se non avessi ancora capito chi comanda, te lo spiego per bene: ti segnalo chi e come dovrà condurre il banchetto della programmazione e della spartizione dei prossimi fondi”. Ricordiamo sempre per i distratti e i non addetti, che Natale (Lino) Cangemi è stato recentemente cooptato da Denis Nesci (commissario di Fratelli d’Italia, stesso partito di Orsomarso, a Reggio), come capo dipartimento turismo per la provincia di Reggio Calabria: conflitto d’interessi? Leggerissimo… Segnali e pressioni indirizzati alla presidenza regionale? Forse. Certamente non un quadro rassicurante per la regione e per il resto del settore.

Infine una riflessione sulla inconsistenza, l’incapacità di incidere, e il ruolo subalterno delle 3 principali associazioni di categoria di settore sul territorio, Confindustria di cui già si è detto, Fiavet e Assoviaggi (queste ultime due assenti alla presentazione del bando a Catanzaro): la modesta capacità di rappresentanza, la grande timidezza, o verosimilmente l’accondiscendenza e il timore di contraddire il potere, e non ultime le divergenze di obiettivi ed interessi, spesso individuali, anche interne alle stesse associazioni, fanno il gioco della politica, che impera sulle altrui divisioni, ed ha una considerazione scarsa, oltre che una conoscenza nulla, del variegato mondo del settore turistico e sulla filiera, che le stesse associazioni non riescono a chiarire.

Insomma, pare che anche per loro sia stata una stagione indimenticabile, ovviamente solo dal punto di vista mediatico: si contano più i passaggi televisivi e su stampa, che i reali risultati ottenuti. La manna del bando AccogliCalabria per gli hotel (quelli stagionali in primis) include gli operatori seri e quelli, tanti, con scarsa “trasparenza” in termini di proprietà reale, ed effettiva operatività; il “contentino” del bando ViaggiaCalabria pare tanta roba (seppur il solito intervento grossolano ed a pioggia, ed ancora nessuno pare abbia visto un centesimo), nella visione dell’assessore, tutto grasso che cola per una pletora di ditte individuali e banconisti che si barcamenano fra crociere e gite scolastiche nel migliore dei casi. Entrambe le classi di beneficiari sono state cosi messe a tacere ora e per sempre, ed allontanati dalle discussioni sui temi importanti, quelle su cui si costruisce un futuro auspicabilmente diverso e di crescita e benessere diffuso.

In questo marasma, sono sorti nei mesi scorsi gruppi spontanei, organizzazioni di agenti di viaggio esasperati, che hanno con fervore e determinazione per un certo periodo, segnalato preoccupazioni e difficoltà generate dalla crisi, chiedendo interventi sostanziali. Anch’essi sono scomparsi dai radar mediatici e dalla considerazione, incapaci di rappresentare concretamente le istanze, svaniti nel nulla per l’ambizione individuale e per il solito vizio di pochi di cercare visibilità e benevolenza politica. Anche loro inghiottiti dal caos organizzato, dal tanto rumore per nulla, dal gattopardesco cambiamo tutto per non cambiare nulla. Peccato.

Si riverserà nel medio periodo un fiume di denaro sulla Regione Calabria, una porzione rilevante destinata al Turismo, una occasione unica, forse l’ultima, per dare una svolta di pulizia, serietà, concretezza, modernità e di rilancio del settore e di tutta l’economia calabrese: purtroppo quelli narrati sopra sono (in parte) ambiente e soggetti, politica a parte, su cui serve poco aggiungere altro, attraverso i quali si decideranno e si concretizzeranno le scelte strategiche, la distribuzione di questo denaro, il futuro dell’economia turistica calabrese.

Poveri noi …. Povera Calabria.

Nella prossima puntata, i 4 più grandi in Calabria” ed il vero grande volano di attrazione turistica in Calabria: i fiumi di denaro pubblico e “gli amici”… 

1 – (continua)