Calabria, sanità “assicurata”: ecco come il broker Trebisonda ha fatto affari illeciti per anni con la Regione

Si arricchisce di un nuovo capitolo l’infinita saga relativa alla copertura assicurativa delle Aziende sanitarie ed ospedaliere calabresi. Tre ex direttori generali del dipartimento Sanità della Regione – Bruno Zito, Riccardo Fatarella e Antonio Belcastro – e il manager di “Aon”, Francesco Trebisonda, rischiano di finire a giudizio perché accusati di abuso d’ufficio. Il gup del Tribunale di Catanzaro, Luca Bonifacio, ha fissato l’udienza preliminare per il prossimo 11 gennaio. Sarà in quella sede che si capirà se i quattro indagati dovranno affrontare, così come invocato dalla Procura del capoluogo, un processo
Secondo l’ipotesi accusatoria avanzata dall’ufficio inquirente, sarebbero state commesse, nel corso degli anni, una serie di irregolarità nell’affidamento e gestione della gara per la copertura assicurativa delle strutture sanitarie pubbliche della Calabria. In particolare, è la tesi sostenuta dalla Procura, Zito, dietro sollecitazioni di Trebisonda, affidava alla “Aon” il servizio di brokeraggio assicurativo per le Aziende del servizio sanitario. In particolare, a fronte della ritenuta necessità di predisporre una gara centralizzata per tutte le Asp e Ao, al fine di un affidamento unico del servizio di copertura assicurativa di responsabilità civile per tutte le Aziende predette, Zito assegnava di fatto alla “Aon” il compito di predisporre gli atti della gara, dietro corrispettivo sempre per la “Aon” nella misura inopinatamente maggiorata del 9 per cento sul premio assicurativo, ma, dietro l’opposizione ferma della Stazione unica appaltante, accettata infine e formalizzata in capitolato nella misura del 5 per cento.

Inoltre, per tutti gli anni successivi al 2015, Zito, nonostante sollecitato dalla Stazione unica appaltante della Regione, ometteva di avviare la gara per il servizio di brokeraggio, assicurando cos’ ad “Aon”, di anno in anno, la permanenza della posizione di broker nelle Asp e nelle Aziende Ospedaliere calabresi. In tal modo si sarebbe prodotto intenzionalmente un ingiusto vantaggio per “Aon” pari complessivamente a oltre 3,1 milioni negli anni 2016-2018.

Quanto all’ex manager della Regione Fatarella, l’accusa è di aver rifiutato l’avvio della procedura e reiterato l’affidamento alla “Aon” del servizio di brokeraggio per Asp e Ao. In particolare, dopo aver firmato nel luglio 2015 la polizza assicurativa con “Am Trust Europe Limited”, con una nota ufficiale, nel 2016, rappresentava che il Dipartimento Sanità “non ritiene di aver bisogno del servizio di brokeraggio assicurativo per le Aziende sanitarie e ospedaliere, in quanto le singole Aziende sono in possesso di un proprio risk manager”. Figura, quest’ultima, tuttavia differente dal broker assicurativo, come peraltro evidenziato dal Consiglio di Stato in una sentenza avente ad oggetto proprio tale vicenda. Contestualmente, sempre Fatarella, liquidava ad “Aon”, in qualità di broker, oltre 85 milioni per gli anni 2015-2017, a titolo di pagamento del premio assicurativo in favore della “Am Trust”, comprensivo di provvigione al 5 per cento per il Trebisonda e così intenzionalmente procurava a quest’ultimo un ingiusto vantaggio patrimoniale.

Anche a Belcasttro, dg del Dipartimento Sanità da dicembre 2018 a maggio 2020 viene contestato di aver rifiitato l’avvio della procedura di gara per il servizio di brokeraggio assicurativo e un affidamento, di fatto, alla “Aon” del medesimo compito. In tal modo – è questa la convinzione della Procura – si sarebbe prodotto un vantaggio patrimoniale per “Aon” di rilevante gravità. rappresentato dal consolidamento, anno dopo anno, del contratto stipulato per conto della Regione da Zito nel 2014… Fonte: Gazzetta del Sud