Il riscatto di Azienda “sotto” Zero
Che Azienda Zero Calabria sia un carrozzone del vuoto è noto a tutti, e che soprattutto sia uno spreco di denaro pubblico è ancora più chiaro. Tutte le manovre di paranza, con annunci epocali, conferenze stampe, interviste di regime per far fare bella figura al presidente nonché commissario ad acta vengono smentite, di volta in volta, con dati alla mano. Prima tra tutte la delega all’Asp di Cosenza sull’emergenza-urgenza anche se di competenza di Azienda Zero.
Il presidente Occhiuto fa un passo avanti e dieci indietro. Il 22 luglio si è tenuto presso la Cittadella Regionale un evento nell’ambito del PNRR, “Ecosistema dati sanitari: il fascicolo sanitario elettronico per modernizzare la Sanità”, moderato dall’ingegnere Gandolfo Miserendino (nomen omen sic!), direttore generale di Azienda Zero, alla presenza del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Alessio Butti, del direttore generale (ad interim, doppio sic!) del Dipartimento salute e Welfare della Regione Calabria Dott. Tommaso Calabrò e dei Direttori Generali delle Aziende Sanitarie Provinciali e Ospedaliere della regione e dei professionisti impegnati nella messa a punto del FSE 2.0 e del sistema EDS.
Tale evento nazionale e precisiamo nazionale, nell’ambito di roadshow regionali, è stato organizzato dal Dipartimento per la trasformazione digitale, il Ministero della Salute oltre Italia domani e vede coinvolte tutte le regioni italiane; infatti, questo evento di presentazione, on the road, ha visto già coinvolte la Sardegna, il Lazio e il Molise e coinvolgerà tutte le altre regioni, con lo scopo di evidenziare i vantaggi sia per i cittadini che per il comparto sanitario del Fascicolo Sanitario Elettronico e di capire lo stato dell’arte.
Fin qui niente di straordinario per la Calabria un evento che è stato svolto e verrà svolto in maniera omologata su tutte le Regioni Nazionali, giusto per…. presentare come verranno spesi i fondi del PNRR non solo in Calabria ma in tutta l’Italia.
L’iniziativa, rientrante negli obiettivi del PNRR – Missione 6, Componente 2, è stato un momento per fare il punto su ciò che hanno realizzato le Aziende Sanitarie Provinciali e le Aziende Ospedaliere Calabresi per migliorare l’informatizzazione dei vari settori che sono funzionali a contribuire all’implementazione del Fascicolo Sanitario Elettronico e EDS (ecosistema dati sanitari), quest’ultimo approvato con Decreto del Ministero della Salute il 31 dicembre 2024 che dovrebbe essere operativo pienamente entro il 2026.
EDS prenderà forma grazie alla collaborazione del Ministero della Salute, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Dipartimento per la trasformazione digitale e il supporto dell’Agenzia per i servizi sanitari regionali – AGENAS.
L’EDS ha necessità per implementarsi di altri strumenti di sanità digitale quali: Il Fascicolo Sanitario Elettronico – FSE, il Sistema Tessera Sanitaria (Sistema TS) e l’Anagrafe Nazionale Assistititi – ANA per raccogliere dati in maniera centralizzata e migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria.
Durante il 9° Forum Mediterraneo in Sanità, la Fondazione Gimbe ha presentato i dati aggiornati sulla diffusione e l’utilizzo del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) nelle Regioni italiane. Evidenziando che i documenti che si possono visionare all’interno del Fascicolo sono solo quattro tipologie disponibili in tutte le Regioni e solo il 42% dei cittadini ha espresso il consenso alla consultazione dei propri dati.
Il Presidente della Fondazione Gimbe ha evidenziato che su 16 documenti previsti, che dovrebbero essere presenti nel fascicolo sanitario elettronico attualmente solo 4 documenti sono effettivamente consultabili, ma il problema più grave è la disomogeneità tra le varie regioni.
La Calabria è il fanalino di coda, non solo in Sanità in generale ma anche sul Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0, infatti, solo l’1% della popolazione residente in Calabria, ha dato il proprio assenso alla consultazione dei propri dati sanitari da parte dei medici.
Gli FSE regionali danno la possibilità di poter utilizzare 45 servizi digitali, che permettono ai cittadini di svolgere varie attività, dal pagamento di ticket, alla visualizzazione delle prestazioni disponibili, alla prenotazione di visite ed esami, dalla scelta del medico di medicina generale alla consultazione delle liste d’attesa. In Calabria la disponibilità di servizi si ferma appena al 7% dei 45 servizi fruibili. Spiega Cartabellotta “molti dei servizi digitali sono accessibili tramite altri canali, come portali web o app offerti dalle Regioni. Tuttavia, se questi non vengono integrati anche nel FSE, da un lato si perde l’obiettivo di creare un’unica piattaforma digitale per il cittadino, dall’altro il monitoraggio nazionale restituisce una fotografia parziale e sottostimata dell’effettiva disponibilità dei servizi offerti“, in altre parole ogni sistema non parla con gli altri, pertanto non sono integrati fra loro, per cui non utilizzabili nel Fascicolo Sanitario Elettronico.
In tutto ciò, che cosa fa Azienda Zero Calabria, oltre a pagare profumatamente consulenti, DEC, e supporti vari, da anni sul Fascicolo Sanitario Elettronico? Il nulla… i cittadini calabresi non sanno nemmeno cosa sia il FSE e né tanto meno sanno cosa sia EDS.
Solo parate di rappresentanza per giustificare i soldi che vengono spartiti tra tutti questi grandi geni che fino ad oggi hanno fatto zero.
Azienda Zero tagliato, “Azienda per il governo della sanità della Regione Calabria – Azienda Zero”, scatolone vuoto, di rappresentanza del nulla ma soprattutto creata per giustificare come vengono sperperati i soldi della digitalizzazione calabrese senza dare alcun servizio. Affidamenti a Società amiche degli amici con maestranze che vengono dal nord. Ed i Calabresi che fanno? Guardano impotenti. Dov’è l’efficienza, l’imparzialità e la trasparenza delle azioni?
Il personale di Azienda Zero, a tutt’oggi è pari a zero se rapportato al carico di lavoro che dovrebbe svolgere, continua ad appoggiarsi sul personale delle ASP e sul poco personale proprio, poco formato e non attinente con le attività a cui sono preposti, con lauree triennali senza alcuna esperienza negli acquisti, privi di formazione e di aggiornamento sulla digitalizzazione, privi di conoscenze sui vari applicativi in uso presso le varie Aziende Sanitarie, con dirigenti con pochi anni di esperienza sul campo, attualmente funzionali solo per gli interessi dell’ingegnere Miserendino (sempre nomen omen). Alcuni di questi, amici diretti du Miserendino, oggi si creano curriculum sulle spalle dei poveri calabresi, e domani se ne torneranno al Nord, come d’altronde farà il caro Miserendino, che pare sia già pronto con la valigia in mano, ma non di cartone come quella utilizzata dai calabresi quando vanno a curarsi al nord con quattro soldi in tasca, ma con una bella valigia firmata e le tasche piene dei soldi degli stipendi che gli pagano i calabresi.
Il modello voluto dal “caro” presidente Occhiuto è vuoto non pari a zero ma sottozero con personaggi discutibili, come le nomine dei professori all’Azienda Ospedaliera di Cosenza, nomine dirette di direttori di UOC con concorsi farsa, senza un’evidenza pubblica come previsto dalle normative vigenti.
Azienda sotto Zero Calabria rallenta totalmente l’attività del Dipartimento e delle Aziende Sanitarie, creando duplicazioni di spesa per un’ulteriore azienda sanitaria, sovraordinata alle altre, senza che ai cittadini calabresi venga garantito il diritto alla salute al pari dei cittadini del Piemonte o della Lombardia. Basta sprechi ritornatevene a casa vostra!










