Calabria, sanità venduta: la figlia di Scarpelli nominata dirigente da Occhiuto. Il Cinghiale colpisce ancora

Il Cinghiale e Scarpelli

…e il Cinghiale colpisce ancora!

È notizia abbastanza fresca (meno di due mesi) l’affidamento di un importante incarico dirigenziale in seno alla “Casa dei Calabresi”, la Regione Calabria, ad una giovanissima adepta appartenente ad una famosa dinastia cosentina da sempre vicina alla “Famiglia dei Cinghiali”.

Si tratta della dottoressa Rita Scarpelli –classe 1988- nominata Dirigente del Settore Farmaceutico, uno dei più importanti del Dipartimento Tutela della Salute. La determina è stata liquidata su proposta dell’assessore Pietropaolo e firmata direttamente dal presidente Occhiuto, che l’ha nel frattempo comunicata alla nuova dirigente di Dipartimento, Jole Fantozzi.

La notizia potrebbe sembrare un normale atto amministrativo se non fosse che la nuova dirigente è nientepopodimeno che… la figlia di quel Gianfranco Scarpelli attuale Primario di Neonatologia e Direttore del Dipartimento Materno-Infantile dell’Annunziata, già direttore generale dell’ASP di Cosenza ovviamente in quota Cinghiali perché fedelissimo delfino della famiglia Gentile. Per semplificare e rendere agevole a tutti ma proprio a tutti l’individuazione del Nostro, diciamo che è anche il famigerato titolare di “piazza Scarpelli”, la vecchia Riforma, occupata militarmente con i locali dello Scarpelli di cui sopra con annesse iniziative palazzinare in combutta con il fido costruttore Pianini.

Questo il biglietto da visita “familiare” ma sarebbe meglio dire “familistico” della nuova dirigente regionale, ma non è tutto… 

Ricordiamo che la dottoressa Scarpelli, dopo una esperienza lavorativa in una struttura privata, riesce a vincere un concorso indetto dall’ASP di Crotone e qualche “malalingua” sospetta che in quella occasione abbia avuto un cospicuo “aiutino” dal Presidente della Commissione esaminatrice che, neanche a farlo apposta, era la dottoressa Marilù Vulnera messa a capo del Dipartimento Farmaceutico dell’ASP di Cosenza indovinate da chi? Dallo stesso Gianfranco Scarpelli, che istituisce l’unico Dipartimento Farmaceutico in Italia!

Come se non bastasse, dopo poco tempo la dottoressa va a lavorare in Regione come “utilizzata” e qui, parcheggiata presso il Settore Farmaceutico, si occupa prevalentemente dell’Unità di Crisi Covid della Protezione Civile. Nel frattempo, ottiene il trasferimento (solo per quanto attiene alla posizione giuridica) presso l’ASP di Cosenza, dove si recherà solo per la presa di servizio e poi tornare ai suoi “affari regionali”.

Alcuni impiegano anni a trovare lavoro, spesso in altre regioni, e ancor più ad avere l’occasione di ottenere un trasferimento che li avvicinino a casa…. e poi ci sono i “Signori” che pianificano tutta una carriera che velocemente, senza intoppi e soprattutto in barba ad ogni regola e buon senso, arrivano ai vertici della propria categoria.

Con queste premesse, gli altri partecipanti alla selezione per l’incarico regionale sono stati dei “temerari” che pensavano di sfidare il Sistema a suon di anni di servizio, maggiori titoli, vasta esperienza maturata sul campo nella specifica materia… ILLUSI…

Badate bene, questo non vuole essere un attacco alla giovanissima dottoressa (riteniamo comunque che sia la più giovane dirigente regionale di tutti i tempi…), che avrà pure delle qualità ma dubitiamo che in una società seria, che apprezzi il merito, avrebbe potuto ottenere un simile incarico. A meno che non ci fosse presidente di Regione Cetto Laqualunque… o i suoi replicanti calabresi, nessuno escluso ovviamente. 

In questa nostra tanto martoriata terra calabra le cose funzionano così, ancora e sempre. È inutile studiare, impegnarsi, lavorare con alto senso di responsabilità, dedizione e senso di appartenenza….. se non sei abituato a “bussare con i piedi” non vai da nessuna parte e a quelli che non si adeguano non resta che soccombere, magari emigrare in altri lidi dove probabilmente saranno più apprezzati. E la Calabria si impoverisce sempre più. Lanciando al potere gentaglia come i Cinghiali, gli Occhiuto e gli… Scarpelli. Arrassusia ora e sempre!