Calabria. Scuola, Usb: “Il terribile accordo sulla pelle dei lavoratori”

Scuola, il terribile accordo USR-Sindacati maggioritari sulla pelle dei lavoratori.

Era del tutto prevedibile che il mondo scolastico calabrese subisse anche quest’anno le ingiustizie della falsa infallibilità dell’algoritmo e delle procedure cartacce sottoposte al vaglio, spesso fallibile, degli ATP di questa regione. È del tutto noto che ciò costringa docenti e personale ATA a ricorrere contro gli strafalcioni delle varie graduatorie e contro gli innumerevoli atti interpretativi non in linea con le norme generali.
Alle dispute legali e alla conflittualità ormai perenne a cui sono costretti lavoratrici e lavoratori della scuola contro gli Atp, quest’anno si aggiunge il tassello contrattuale siglato tra le organizzazioni sindacali regionali firmatarie di contratto e l’USR Calabria.
Dire della sua illegittimità apparirebbe persino superfluo, ma non per i sapienti sindacalisti calabresi.

Infatti l’intesa sottoscritta a livello nazionale tra le Organizzazioni Sindacali e il Ministero dell’Istruzione e del Merito prevede che per l’anno scolastico 2023/24 continuino ad essere applicate le disposizioni del CCNI concernente le assegnazioni provvisorie del personale docente. In più all’interno dell’intesa viene tra l’altro previsto che i docenti assunti da GPS prima fascia possano presentare domanda ed essere valutati nella penultima fase, la 41 e nella ultima fase, la 42.
Detta intesa avrebbe dovuto far rientrare da fuori provincia e spesso da fuori regione tantissimi docenti. Invece, a causa di una pessima contrattazione regionale tra le Organizzazioni Sindacali e l’USR Calabria, per molti di loro è svanita la legittima aspirazione di rientrare nella provincia di residenza.

Che un accordo nazionale potesse subire l’arroganza e la prepotenza interpretativa dell’USR calabrese d’intesa con il melenso sindacalismo calabrese ha dell’assurdo.
Spesso la superficialità e l’inconsistenza, la pochezza di idee, i dispetti di parte, hanno accompagnato in questi lunghi anni intese piuttosto bizzarre. Il vero conflitto istituzionale è stato sempre mascherato da accordi non sempre utili ai lavoratori della scuola e non sempre utili alle stesse istituzioni scolastiche. Quando si è in presenza di sindacalisti presidi si è sempre in odore di conflitti di interessi, sottaciuti o meglio ancora avallati dalla congrega sindacale, spesso a braccetto quando si doveva spartire la torta per esempio delle pesature delle scuole e interessati a legittimare posizioni di potere. Anziché promuovere azioni di disturbo come nel caso del pessimo dimensionamento scolastico, utile più a qualche preside che alla comunità scolastica, si preferisce mantenere una compiacenza utile per ogni buona occasione.

L’intesa, secondo noi, è da intendersi come una scelta corporativa che non può che generare conflitti tra una precarizzazione ormai cronica e una speranza del posto fisso, ancor più pesante dato il tessuto economico e industriale della nostra regione che non offre alcuna possibilità capace di incrociare le esigenze di tante persone.
È senz’altro un accordo illegittimo e in pejus per le sorti di lavoratrici e lavoratori, rendendoli più fragili e più vulnerabili e spingendoli ad andare ad arricchire i tanti avvocati pronti a dare battaglia nei confronti di un provvedimento bizzarro e portare avanti le istanze di quanti si sono sentiti traditi dalle stesse OO.SS a cui sono iscritti.
Da parte nostra daremo consulenza gratuita a quanti necessitano di assistenza sindacale, facendo valere le ragioni dell’intesa nazionale nelle sedi istituzionali.

Cosenza, 12.08.2023
USB Cosenza