Calabria terra di nessuno: sanità venduta, Parlamento illegale e polizia violenta (di Rocco Tassone)

CALABRIA TERRA DI NESSUNO

di Rocco Tassone 

Succede in Calabria…
Succede che la sanità diventi un bancomat dove i padroni del vapore possono attingere a piacimento, facendosi pagare la stessa fattura più volte. E non va in galera nessuno.
Succede che ad un medico scomodo che si chiama Angelo Broccolo vengano addebitati dieci mila euro di farmaci che ha prescritto all’umanità derelitta dei braccianti agricoli pachistani, indiani, albanesi, rumeni, bulgari… che raccolgono le arance che finiscono sulle tavole dei benpensanti di tutta l’Europa ed anche oltre, perché egli sa che anche cinque euri di un antidolorifico pesano sul bilancio di questa umanità…

Succede che una famiglia di potenti che non miete più i consensi clientelari di qualche anno fa, perché i calabresi non sono tutti popolo dove con l’anello al naso, cosicchè il rampollo viene sconfitto alle ultime politiche da una illustre sconosciuta. Ed allora la famiglia si mobilita e fa cambiare in Parlamento le regole per trasformare un trombato in eletto sottraendo il seggio a chi aveva vinto col consenso popolare.

In questa Calabria succede che un giornalista scomodo che lo conoscono pure le pietre venga fermato ed ammanettato per strada con una procedura così violenta da fare invidia ai poliziotti americani che sopprimono impunemente i cittadini di colore.

Gabriele Carchidi lo conoscono anche le pietre e si può anche non essere d’accordo con la sua linea editoriale. Ma non è un ladro, non è un malfattore, non è un manipolatore di consenso clientelare, non vive succhiando la menna del minchionato pubblico. E’ una persona civile ed onesta e se qualche magistrato o investigatore aveva necessità di conferire con lui sarebbe bastato convocarlo in questura: ci sarebbe andato con i suoi piedi.
E’ successo al dott. Carchidi, potrebbe succedere a chiunque di noi.
Ho combattuto tutta la vita per il riscatto della Calabria, anche dentro il partito di cui ho avuto la tessera fino al 2013 (Rifondazione Comunista). Ma adesso mi sento al capolinea, schifato ed impotente.
Non sono certo il tipo da gettare la spugna, ma mi sento schifato ed impotente. Ed anche impaurito, da questo potere cieco e violento.