TURISMO, LA MUSICA E’ SEMPRE LA STESSA
Non bastavano i 25 milioni della promozione turistica, non bastavano i milioni su milioni per l’aiuto dato per il trasporto aereo, in questa mostra martoriata terra abbiamo appreso dalla legge di stabilità che alla Ryanair and company regaliamo anche l’addizionale comunale che dovevano pagare le compagnie aeree. E chi le paga queste addizionali? Ma naturalmente Giangurgolo, ovvero noi calabresi, i più furbi e minchioni del reame.
Infatti la Regione Calabria dirotta 13 milioni di euro a favore dei Comuni per le somme non versate dalla Ryanair e dalle altre compagnie aeree e in più altri 125 mila euro per garantire ai Comuni interessati il ristoro delle minori entrate come disposto dalla medesima norma. TREDICI milioni di euro all’anno per ben tre anni. Quindi un totale di trentanove, dicasi TRENTANOVE milioni di euro. Per recuperare questi soldi si prevede il taglio di un 20% sulle spese previste per altre leggi regionali. Sarebbe interessante sapere quali leggi sono state tagliate, in quale settore, quali servizi, eccetera eccetera. Ma con questa opposizione Occhiuto dorme sonni tranqulli. NESSUNO CHIEDE E NESSUNO SA.
Sulla campagna promozionale la Regione Calabria ha deliberato di anticipare alla Ryanair e alle altre società DUE MILIONI DI EURO per il 2024. Tutto questo succedeva ad appena 15 giorni dal fantastico CAPODANNO RAI IN CALABRIA e fino ad allora non si era visto uno straccio di campagna promozionale sui social, sul sito della Ryanair, eccetera, eccetera. Così si pensa di fare la promozione turistica senza una visione d’insieme e senza programmazione? Si buttano i soldi ad minchiam, dove cogli cogli. Tanto non c’è problema che qualcuno protesti, i mezzi di informazioni sono li sdraiati pronti ad esaltare il grande CAPODANNO RAI A REGGIO CALABRIA con frotte di turisti mai arrivati. Ha iniziato il Tg3 con la solita minchiata degli hotel strapieni a Capodanno.
Certo, con le maestranze Rai arrivate a costruire il palco e con gli artisti per lo spettacolo tutto si riempie. Tutto naturalmente pagato da Giangurgolo, che siamo sempre noi calabresi. La stessa musica dell’anno scorso a Crotone. Grande investimento, grande entusiasmo, grandi aspettative. Poi il Capodanno passa, i milioni partono per Roma, gli hotel, dopo un giorno di pienone, si svuotano miseramente, e tutti ad attendere i grandi risultati per la stagione estiva. Aspettando Godot. Poi il tempo passa e tutti ci dimentichiamo delle promesse fatte.
Ancora oggi, non abbiamo i dati della stagione estiva e dell’anno 2024. Durante l’estate grandi annunci del nostro presidente Roberto Occhiuto e di tutto il circo Barnum al seguito sulla mirabolante stagione estiva che attendeva la Calabria con l’arrivo di milioni di turisti. Stagione trionfale si urlava da Confindustria, meravigliosa dalle tante confederazioni. Tante parole, tanta schiuma alla bocca, nessun dato reale e veritiero. Noi attendiamo fiduciosi i dati ma non ci sembra che la Calabria abbia fatto un grane balzo in avanti. Anzi l’unico dato che abbiamo a disposizione, quello di Tropea, parla di una stagione stagnante con una leggera flessione.
I commissari che amministrano il Comune sciolto per ‘ndrangheta ci informano che le entrate per la tassa di soggiorno nell’anno 2024 hanno raggiunto la cifra di 1.134,440. Mentre nel 2023 sii era raggiunta la cifra di 1.150,000. E stiamo parlando di Tropea, la capitale del turismo in Calabria. Saremmo contenti di sentire la voce degli albergatori di Crotone che tante attese avevano dopo il Capodanno in piazza Pitagora. In pratica tutti i milioni di euro spesi per il CAPODANNO RAI, PER IL VINITALY A SIBARI, PER LE FIERE NAZIONALI ED INTERNAZIONALI, PER GLI SPOT TELEVISIVI SU BALLANDO CON LE STELLE, LINEA VERDE, CAMPER, GRANDE VANTO PER IL PRESIDENTE OCCHIUTO NON SONO SERVITI A NULLA.
Di certo non c’è stato il grande ritorno previsto e annunciato ai quattro angoli della Calabria. L’assurdo di tutto cio’ è che invece di riflettere su cosa non va in questo modo di concepire il turismo e quindi di voltare pagina, c’è chi pensa di tornare al passato, all’epoca infelice della giunta Scopelliti. Infatti da qualche mese (e oggi si è reso addirittura visibile vicino a Occhiuto a raccontare chiacchiere) è ufficiale il ritorno di Raffaele Rio nel ruolo di Direttore generale del turismo dopo che la nomina era stata “bloccata” per qualche mese grazie alla nostra “soffiata”. (https://www.iacchite.blog/calabria-dipartimento-turismo-radio-cittadella-lancia-la-notizia-rio-torna-dirigente-generale-il-bando-lampo-e-la-notizia-pilotata/).
Raffale Rio fu Dg al turismo e ai beni culturali dal 17 maggio 2010 al 16 maggio 2013. I motivi per cui Rio sia stato sostituito non sono mai stati resi pubblici da Giuseppe Scopelliti. Alcune voci sostengno che sia stato sostituito perchè fosse nato un contrasto con Scopelliti, altri perchè era particolarmente deluso dealla sua azione, altre ancora che il Dott. Umberto Nucara, Direttore generale dal 2010 al 2014 del potente Dipartimento della Giunta regionale Organizzazione e Personale avesse comunicato al Presidente Scopelliti, dopo ben tre anni, che Raffaele Rio non avesse i titoli per ricoprire l’incarico di Direttore generale del Turismo.
Dopo le sue dimissioni, Raffaele Rio è tornato alla sua società Demoskopika srl a fare studi e ricerche. Nessunoi mette in discussione la sua profesionalità nel campo delle ricerche. Oggi Radio Cittadella insiste sulla sua imminente nomina, anche perchè secondo alcuni nel frattempo avrebbe maturato i titoli richiesti. Il punto 3 dell’avviso: soggetti destinatari dell’incarico, prevede come titolo di base la laurea magistrale o specialistica. Inoltre prevede se dirigenti appartenenti al ruolo direzionale della Regione Calabria o di un’altra amministrazione pubblica almeno di aver coperto un ruolo direzionale per almeno cinque anni.
In entrambi questi casi Raffaele Rio non ha acquisito questa esperienza visto che ha ricoperto il ruolo di Dg ai tempi di Scopelliti solo per tre anni e dal suo curriculum non risultano altre esperienze nella pubblica amministrazione. Rimane il punto C dell’avviso che sembra essere tagliato su misura, come un abito sartoriale per il nostro Raffaele: c) Negli altri casi di cui all’art. 19, comma 6 del D.Lgs. n. 165/2001, ovvero in assenza di qualifica dirigenziale, alternativamente, possedere uno dei seguenti requisiti: Comprovato svolgimento di funzioni dirigenziali, per almeno un quinquennio, in organismi ed enti pubblici o privati ovvero aziende pubbliche o private.
Ecco fatto, il Dott. Raffaele Rio acquista in questo modo i titoli necessari per ritornare a dirigere il turismo in Calabria. Il presidente Occhiuto non ci venga a propinare il ritornello che con lui si è cambiata musica rispetto al passato. Purtroppo, la musica è sempre la stessa e adesso anche i suonatori.









