Riprendiamo questa notizia dal sito Zoom24. Per chi non lo sapesse, Feliciano D’Alessandro è lo storico autista di Nicola Adamo e di sua moglie Madame Fifì, che condividono con Furgiuele il “buen retiro” estivo ad Amantea ed hanno una “corrispondenza d’amorosi sensi” che va avanti da anni con reciproca soddisfazione e che prima o poi dovrà pur sfociare in inchieste ben più importanti di questa sulla “cresta” del loro autista.
Un doppio stipendio garantito ad un dipendente di Calabria Verde sulla base di una disposizione di servizio dell’allora direttore generale dell’ente strumentale della Regione Calabria, che di fatto ha permesso all’impiegato di svolgere due mansioni diverse, con tanto di retribuzione.
Il sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro Graziella Viscomi ha chiuso le indagini nei confronti di Paolo Furgiuele, 61 anni, residente ad Amantea, detto anche ‘O Principale, sotto inchiesta per abuso di ufficio, violazione di norme costituzionali e leggi regionali. L’ex dg dell’Azienda, secondo la Procura, avrebbe intenzionalmente adottato la disposizione di servizio, con la quale disponeva il distaccamento di Feliciano D’Alessandro, sorvegliante idraulico inquadrato al quarto livello di operaio idraulico forestale dal servizio numero 4 di Santo Stefano a Rogliano, in provincia di Cosenza, nell’ufficio di segreteria di Calabria Verde a Catanzaro alle sue dirette dipendenze, sebbene fosse già stato raggiunto il limite massimo di unità lavorative che potevano comporre la segreteria generale.
Furgiuele avrebbe consentito, peraltro, che D’Alessandro non prestasse la propria attività lavorativa nella segreteria della direzione generale, continuando invece ad operare nella sede di Rogliano, dove sostanzialmente non avrebbe dato conto del suo orario lavorativo, autocertificando la propria presenza in servizio con la mera compilazione di un apposito modello cartaceo dove firma, orario di entrata e di uscita risultavano manoscritte. Avrebbe quindi consentito a D’Alessandro di percepire, da maggio a dicembre 2015 oltre alla retribuzione in qualità di addetto alla sorveglianza idraulica, l’ulteriore indennità di segreteria, “procurandogli un ingiusto vantaggio, pari all’indennità ricevuta in quel periodo, con danno alla Regione”. Tutto questo aggirando la legge regionale numero 36 del 2011, che disciplina la struttura speciale della segreteria del direttore generale, in forza del quale il numero complessivo degli addetti prevede un responsabile amministrativo della struttura, 4 collaboratori e 1 collaboratore professionale conducente, violando il dovere di imparzialità e il divieto di ingiustificate preferenze o favoritismi all’interno dell’Amministrazione. Fonte: Zoom24