In questi due mesi di fuoco e cenere noi cittadini della Calabria siamo stati abbandonati completamente al nostro destino.
Nessun vertice di stato né alcuna “riunione urgente” delle istituzioni locali. Qualche laconico comunicato rilasciato dagli uffici stampa dei rappresentanti eletti, come se non fosse ben visibile il bagliore sinistro di oltre ottomila incendi che hanno cancellato trentamila ettari di vita della nostra regione.
Note d’informazione rilasciate a supporto di una latente “credibilità” che evidentemente stenta a collocarsi nel ruolo di governo della res pubblica conferito loro da parte del (sempre meno) popolo elettore. E’ bruciato il 2% del territorio regionale ovvero il 5% dell’intero patrimonio boschivo. Una devastazione biblica che non ha in alcun modo messo in discussione le meritate ferie, ad esempio, del consiglio regionale giunto estenuato alle soglie estive dopo ben sei consigli regionali convocati in questo anno che ormai volge al termine!
Stavolta ci siam risparmiati persino le roboanti promesse del “rottamatore” che resta sempre il segretario nazionale del maggior azionista di governo. Tanto meno dei suoi epigoni locali. Silenzio e gesso!
Ora però sarebbe il caso di dare qualche risposta dettagliata e precisa.
Anche alla luce delle valutazioni e dei dati empirici incontrovertibili sollevati da alcune forze politiche dell’opposizione e soprattutto da alcuni autorevoli studiosi come il professore Matteo Olivieri, ed infine, ma non per ultimo, da una Associazione di assoluta credibilità e prestigio come Legambiente.
Noi vogliamo sapere in che modo abbia inciso la incomprensibile “riforma” Madia che ha delegato le pregresse attività di prevenzione e controllo prerogativa del corpo forestale dello stato, a carabinieri e vigili del fuoco. Con conseguente impoverimento dell’azione di terra, prevenzione e bonifica disperdendo un patrimonio di conoscenze e saperi locali maturati in anni di esperienza e di rapporto quasi ancestrale con i boschi.
E vogliamo sapere se corrisponde al vero che la nostra Regione abbia approvato il piano di antincendio boschivi (Piano AIB) soltanto nello scorso giugno mentre si è dovuto aspettare fino ai primi di luglio per sottoscrivere la convenzione con i vigili del fuoco!
Ma ancor più significativo risulta l’incredibile ritardo di attuazione della legge 353/2000 (diciassette anni di ritardo!!!) sugli incendi boschivi con le implicazioni ben esplicitate dagli agronomi forestali della nostra regione.
Ora sarebbe proprio il caso di sapere, in che maniera si sono comportate le singole amministrazioni e dei perchè degli eventuali ritardi.
Se le responsabilità soggettive vanno perseguite dalla magistratura, viceversa quelle oggettive vanno inquadrate in un contesto di assunzione di responsabilità politica e civile sulle quali non potrà scendere alcun silenzio.
In questa direzione Sinistra Italiana, in ogni ambito istituzionale e territoriale farà la sua parte.
Angelo Broccolo segretario regionale Sinistra Italiana