Caro Gesù, riprenditeli e falli bruciare tutti

Volevo venirti a trovare, nei luoghi in cui ti venerano come Figlio e Padre, ma non ce l’ho fatta, caro Gesù.

Non ci credo più in te e mi perdonerai se le motivazioni non differiscono da quanti pensano che non possa esistere un Dio che consenta tali e tante ingiustizie nel mondo.
Io mi fermo a Cosenza, dove  politici che si chiamano Gentile, Adamo, Bruno Bossio, Oliverio, Magorno, Covello, Guccione, Morrone, Occhiuto, Manna, Paolini e Greco, tanto per citare i primi che mi vengono in mente, sono diventati ricchissimi sulla pelle della povera gente. Senza essere mai arrestati “seriamente”.
TONINO ‘O MILIONARIO, tra loro il più ignorante, possiede solo di orologi da polso beni per mezzo milione di euro. 
Uno che puzzava di fame, che non ha mai lavorato, un essere laido, cattivo come e forse peggio di Satana.
Uno che sfrutta il bisogno di tanta povera gente pagata 400 euro mensili da un ex imprenditore fallito che si chiama Ponzio. Un impunito che nessuno arresta e che vuole imporre la moglie, senza arte e parte, a presidente del consiglio comunale di Rende insieme ai corrotti del Pd.
Non ci credo alla tua divinità se leggo gli scandali dell’Asp, per i quali non pagano i politici.
Vergogne che vedono tutti. Oncologi che sfruttano il bisogno di bambini ammalati per soldi, chirurghi che lasciano bisturi in pancia, vecchi abbandonati in ospizi lager.
Il direttore generale che si fa dichiarare depresso e che regala centomila euro a un truffatore condannato in via definitiva, tale Pietro Filippo, per avere falsificato documenti medici e truffato lo stato.
Uno schifo.
Compiuto con la complicita di un ex bidello, tale Gerardo Mario Oliverio, che è quasi più ignorante di Tonino ‘o milionario, il sottosegretario ricchissimo che strozza la sanita da 40 anni, uno che è felice solo quando si chiude nel suo bunker e conta i milioni di euro che ha rubato.
Perché questa gente prospera, caro Gesù?
Anche chi non crede più in te come Dio, ed è il mio caso, riconosce la tua grandezza di uomo, la straordinaria attualità del tuo pensiero. Medice cura te ipsum, potresti dirmi tu, che insegnavi il perdono, la parità di valore degli uomini, l’amore verso il prossimo.
Però fosti sempre tu a cacciare i mercanti  dal tempio, brandendo un’arma e chiamando il denaro “Sterco del demonio”.
Eri spettacolare, Gesù mio, ma se fossi Dio allora ti chiederei di far cambiare le cose.
Fa che questa gentaglia paghi un giorno, che le nuove generazioni imparino che essi non sono  “i spiarti “, che le mani di un operaio sono sante mentre le loro sono putride.
Non auguro la galera a nessuno e neanche a questi soggetti ma tu, se esisti davvero, devi impedire che possano continuare a rubare ed a fare “politica” e, sempre se esisti, sapendo che essi non si ravvederanno mai, riprenditeli presto e falli bruciare nei gironi che a lor competono.
Un cosentino medio