Caro Nunnari, ricordati che devi morire

Se di colpo Gesù tornasse sulla terra sono sicuro che la prima cosa che farebbe, entrando nella diocesi di Cosenza, sarebbe prendere a bastonate i mercanti che da tempo bivaccano nel suo Tempio: opulenti e sacrileghi uomini che nascondono la loro vera natura demoniaca dietro un abito talare.

Dopo l’ennesimo scandalo che ha coinvolto la chiesa cosentina, Nunnari annuncia querele. Del resto l’empio vescovo non è nuovo ad azioni di questo tipo. Piuttosto che fare penitenza e cospargersi il capo di cenere, preferisce ancora una volta ricorrere alla blasfema giustizia terrena.

Certo è che Nunnari e Nolè dovrebbero ritornare a scuola di catechismo. Bisognerebbe ricordare a quel fariseo di Nunnari le parole di Gesù: … in quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “A voi che ascoltate, in verità vi dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l’altra…”.

Se Nunnari si trovasse di fronte, per chissà quale miracolo, San Francesco di Paola, una sana paliata, ad opera del suo nodoso bastone, non gliela leverebbe nessuno. Francesco di Paola lo bastonerebbe a dovere fino a fargli cadere quella lingua di serpente che si ritrova, insegnandogli, una volta per tutte, il profondo significato dell’umiltà.

Come può definirsi un uomo di Chiesa colui il quale non è in grado di abbracciare chi soffre? Come può definirsi un servo di Dio colui il quale non è capace di pregare per il suo nemico? Come può pensare, il blasfemo Nunnari, di portare avanti la parola di Gesù, quando la sua unica attività è quella di stare sempre dalla parte dei potenti?

Il miscredente vescovo Nunnari è incapace di provare misericordia. Non sa nemmeno cos’è la compassione. Se fosse stato un sincero uomo di Dio sarebbe corso dalla ragazza abbracciandola e consolandola. Si sarebbe fatto carico della “colpa altrui” portando la Croce e annunciando la “Buona Novella”. Sarebbe stato al fianco della ragazza, accompagnandola passo passo nel suo difficile cammino. Invece l’ha scaricata nel peggiore dei modi, abbandonandola al suo triste destino. 

Non una parola di consolazione nei riguardi della ragazza è uscita dalla bocca di Nunnari. Le uniche parole che ha pronunciato sono state quelle che ha detto al suo avvocato (Enzo Paolini, che te lo dico a fa’): querela tutti.

E’ questo l’unico pensiero del cinico vescovo Nunnari, perché sa bene che non potendo rivolgersi a Dio, l’unica cosa che può fare è quella di rivolgersi ai suoi tanti amichetti che lavorano in tribunale, ai quali affida il compito di punire chi ha osato oltraggiarlo in questo modo. Come facevano i barbari Re pagani.

Dell’oltraggio subito dalla ragazza, invece, per chi crede, se ne occuperà Dio, perché ricordati caro Nunnari che tutti dobbiamo morire. O ti sei dimenticato anche questo?