A Casali del Manco non solo il settore tecnico è appannaggio dei pochi ma anche quello legale.
Non vi è chi non veda che molti incarichi vengono affidati ai soliti anzi, alla solita. Si tratta di una avvocatessa pedacese legata alla consigliera con delega agli affari legali non solo per le medesime origini ma anche per il “comparaggio”.
Ebbene si, il legame che intercorre tra le due è ben più profondo e solido di quello fiduciario: si tratta della testimone di nozze dell’avvocatessa Marida De Luca la quale in questa consiliatura ha ricevuto più incarichi legali.
Basta leggere l’albo dell’ente e subito emerge la determina n.121 del 3.6.25 relativa alla liquidazione del compenso per delle cause di diritto tributario per un importo di 700 €. Si tratta di un saldo compenso, il che presuppone che l’importo dell’impegno originario fosse ben più alto. Ci si chiede se ne sia valsa la pena allora procedere con il recupero delle somme spettanti al Comune se si è dovuti ricorrere al conferimento dell’incarico ad un professionista!
Vorremmo ricordare alla delegata comare (sarebbe troppo offensivo rivolgersi all’avvocato incaricato), che per i ricorsi davanti alla Commissione Tributaria provinciale (che non esiste più perché a seguito della riforma è stata denominata Corte di Giustizia tributaria di primo grado) non è necessario nominare un difensore ben potendo l’ente essere difeso direttamente dal Responsabile del Settore tributi (con qualifica di vicesegretario tra l’altro).
Ma così facendo è evidente che non avrebbe potuto accontentare l’amica del cuore e non fare risparmiare soldi al Comune perché è evidente che non sa neanche cosa sia il principio di economicità.
Principio rispettato anche con il conferimento dell’incarico ad altro legale per la richiesta di parere legale (vedi det. N. 69 del 23.5.25) con la giustificazione che sia necessario perché il Comune non dispone al suo interno di una figura professionale adeguata e così si rende necessario un incarico esterno, quando la figura all’interno c’era ma è stata mandata via (sic!).
Così come non conosce il principio di rotazione nell’affidamento degli incarichi il quale – nonostante non sia necessario per importi di tale entità- dovrebbe farsi governare dal buon senso e fare in modo che non siano sempre le stesse persone a “lavorare “.
La scusa che viene usata per giustificare il fatto che gli incarichi vengono affidati con regolarità alla comare è che “ha bisogno” ma questa scusa non regge più, forse dopo due anni di pappatoia sarebbe il caso, per equità e rispetto di quel principio in passato tanto invocato, di fare lavorare anche altri che potrebbero avere più bisogno di lei!
Ci preme infatti sottolineare come ormai tutto ciò forse non fa più scandalo, ci si chiede se ci si sta abituando a questo tipo di modus operandi ricordando a noi stessi come spesso nei consigli comunali della scorsa consiliatura più volte veniva chiesto alla ex responsabile di rispettare questo principio ma evidentemente il problema era proprio la ex responsabile in quanto tale ed il relativo ex consigliere delegato.
Ora invece va tutto bene con buona pace di tutti. Maggioranza e minoranza.
A ciò si aggiunge che, dopo aver scantonato in consiglio dicendo che chi mette like a certi post è passibile di querela, non si è fermata qui, ma su suo suggerimento la giunta (delibera n.49 del 9.05.2025) ha dato un incarico ad un legale per “richiedere un parere circa infondate accuse mosse sui social o su organi d’informazione” se in altre parole, il comune può denunciare oppure no…ma perché, lei non è in grado di dare queste risposte?
Quindi mentre la Meloni vieta agli italiani di protestare e manifestare pubblicamente il loro dissenso, a Casali del Manco, dopo aver oscurato il profilo social del comune per timore delle critiche, oggi si cerca di limitare e intimorire i cittadini che tramite i social e i mezzi d’informazione denunciano il loro malaffare, affarismo, familismo e comparaggio.
Dunque chiediamo e consigliamo alla consigliera di aggiornarsi viste le lacune che emergono da questi ultimi atti, e che denotano scarso interesse alla professione e molto alla poltrona.









