di Renzo Salatino
VIA CASE SPARSE – CASALI DEL MANCO (e che nessuno mi accusi di “anonimato”)
Ho assistito ahimè, al Consiglio Comunale Straordinario di Casali del Manco avente per tema l’installazione delle antenne 5G sul territorio comunale, “…nepù iamu sentimu cchì dicianu..”(idealmente sono insieme a mia nonna che parlava solo in dialetto).
A dire il vero, più che un Consiglio Comunale mi è sembrata una rappresentazione del c. d. “Teatro dell’assurdo”, dove “…le conversazioni spesso non portano ad una comunicazione reale, sono piene di vuoti, di ripetizioni, creando un effetto straniante e comico…”.
Era palpabile l’irritazione della maggioranza per aver dovuto convocare, obtorto collo, il Consiglio Straordinario, mentre la minoranza lamentava che la convocazione stessa era avvenuta con il preavviso minimo. Maggioranza e opposizione a darsele di santa ragione dove ognuno faceva a gara a chi fosse più pungente (per usare un eufemismo). Confronto degenerato, tranne qualche eccezione, con critiche e attacchi rivolti alle persone piuttosto che alle proposte avanzate. “ …chissi mò se minanu…”. Con contraddizioni e opposte visioni all’interno della maggioranza stessa su alcune proposte della minoranza. Sono stati usati spesso toni accesi, termini polemici e provocatori – “arrassusia cchì tigna!!!”- finalizzati, più che altro, ad uso e consumo dei media dove diventeranno virali, con le opposte tifoserie pronte ad amplificare ulteriormente la tensione e la polarizzazione.
“quannu ‘i mulinari se liticano guardete ‘a farina”
In questo clima, a margine, ma solo a margine, il dilemma incombeva: “ma ss’antenne ‘è fannu? Si o no?”
Alla fine, l’arcano è stato svelato: Il Sindaco, nelle conclusioni finali, ci ha messo al corrente che le antenne saranno inevitabilmente installate sia a Serra Pedace e sia a Trenta!!
Dopo questa affermazione mi sono sentito più sollevato. Dopo circa venti giorni di conversazioni che ruotavano intorno a tematiche di ordine sanitario, tecnico, estetico – paesaggistico, finalmente una risposta chiara e precisa. “mò ha saputo parrà, propiu cumu nu granne”
Il Sindaco, sempre nelle sue conclusioni, ci ha informato che Inwit, la società che installa le antenne, aveva chiesto al Comune, precedentemente alle richieste di Trenta e Serra Pedace, la disponibilità di suolo pubblico dove poter installare le antenne e che l’Amministrazione Comunale aveva dato parere negativo. Il Sindaco, fra l’altro, ha ritenuto non dare pubblicità alla richiesta di cui sopra per non creare, bontà sua, “… allarme sociale…”.
Forse il Sindaco non si rende conto della gravità delle sue affermazioni. L’Amministrazione avrebbe dovuto dare la massima pubblicità alla richiesta di Inwit e realizzare una vera e propria campagna d’informazione su queste tematiche, facendo “ intendere” a Inwit che l’Amministrazione Comunale sarebbe stata VIGILE e non avrebbe permesso alla società stessa di muoversi indiscriminatamente sul territorio del Comune di Casali del Manco.
Ma, soprattutto, far “capire” che l’Amministrazione Comunale fosse da intendersi interlocutore necessario per la gestione di queste problematiche. Questo perché se lo sviluppo del progresso scientifico e tecnologico rappresenta da un lato una vera e propria rivoluzione della comunicazione mobile, dall’altro porta con sé numerosi interrogativi, nonché inevitabili rischi e si scontra spesso con alcuni diritti fondamentali quali quello della tutela della salute e dell’ambiente. La popolazione aveva ed ha il diritto di essere informata; aveva ed ha necessità di essere sensibilizzata; la popolazione aveva ed ha il diritto di essere rassicurata! “ …‘U Comune avia de jire a jettare ‘u bannu ssi paisi paisi ‘a ddire alla gente cumu stavanu ‘e cose! …’e stare ccu l’uocchji apierti…ca chissi purmintanu sordi e inbece ne fannu morire. ‘E ‘na vota chi si muortu tè frichi ssi sordi!…stati vurpigni …vurpigni. S’aviti dubbi veniti parrati ccu llu sinnacu ca a chissi ccè facimu passare ‘i cazzi!!!”
Ma tutto questo non ha trovato albergo nell’agenda dell’Amministrazione Comunale che avrebbe potuto e dovuto fare una semplice considerazione: INWIT, costatata l’indisponibilità del Comune a fornire suolo pubblico, si sarebbe rivolta inevitabilmente al privato. E il privato, che si lascia suggestionare dalle false lusinghe del facile guadagno, avrebbe dato il proprio assenso per l’installazione dell’antenna. Né più né meno quello che è successo, purtroppo, sia a Trenta e sia a Serra Pedace.
A ben vedere le vostre mancate scelte politiche hanno creato un reale ALLARME SOCIALE. ”…allura cumbenia ch’entenne ccè facìa mintere ‘ u Comune ‘e culli sordi guadagnati facìa ancuna cosa ppè la gente…”
Pirandello amava dire che non siamo altro che attori: il mondo che ci circonda e la società sono un teatro in cui noi recitiamo una parte che ci è stata attribuita dalla società stessa. Ma spesso queste parti sono male assegnate o non tutti sono in grado di recitare bene la propria parte. E allora “…nepù ‘u sà cchi te dicu: ‘o cangiamu ‘e parti ‘o cangiamu l’attori ‘e sinnò chjiudimulu propiu ssu teatru e ‘un sinne parre chiù…”









