Casali del Manco. Tutti i dubbi sulla nuova giunta: il vicesindaco “sponsorizzato” e gli scenari possibili

Abbiamo atteso qualche giorno prima di commentare la nuova giunta di Casali del Manco perché nella nostra realtà, come abbiamo ormai imparato da anni, nulla è come appare. La prima cosa che salta agli occhi è che le deleghe più importanti siano state date ai consiglieri… fuori dalla giunta. Sì, avete capito bene. Le deleghe più importanti non sono andate agli assessori nominati dal nuovo sindaco Francesca Pisani ma a consiglieri che non sono stati “elevati”, almeno con lo stipendio, al rango di assessori.

I lavori pubblici, il Pnrr, l’urbanistica e la protezione civile sono andati a Fernando De Luca mentre ad Emma Orrico sono andati gli affari istituzionali, giuridici e tributi e a Francesca Greco (presidente del Consiglio) deleghe allo sport, politiche giovanili e pari opportunità. Non sappiamo quale sia la logica ma i fatti ci dicono questo.

Certo, anche gli assessori “ufficiali” hanno avuto deleghe importanti e ci mancherebbe pure ma il fatto che lavori pubblici, urbanistica, protezione civile e finanche il Pnrr siano stati sottratti ai collaboratori più stretti del sindaco, qualche dubbio lo lascia.

In ogni caso, all’assessore Gianluca Ferraro sono andate le deleghe all’ambiente, alla transizione ecologica, alla depurazione e alla forestazione; all’assessore Michele Rizzuti edilizia scolastica e popolare, decoro urbano, viabilità e polizia locale; all’assessore Giulia Leonetti (primatista assoluta per preferenze) istruzione, politiche culturali e trascrizione digitale.

Un capitolo a parte lo merita il vicesindaco, Arsenia De Donato, che ha avuto le deleghe alla mobilità e trasporti. A Casali del Manco tutti – ma proprio tutti – hanno osservato che si tratta delle stesse deleghe che ha nella giunta regionale Emma Staine, l’assessore leghista ormai transitata mani e piedi in quota Occhiuto/Caputo, che per la verità “brilla” soltanto per la sua pacchiana ignoranza, oltre che a una inevitabile incapacità da “principiante”. E a Casali del Manco tutti – ma proprio tutti – sanno che è stata la Staine la più importante “sponsor” di Arsenia De Donato.

Prima di approfondire il discorso su Arsenia, è impossibile non riferire anche dei “mal di pancia” provocati dal varo della giunta. Fernando De Donato, esponente del Pd, attuale consigliere provinciale, rivendicava un posto in giunta ponendo un problema di territorialità, dal momento che i quattro assessori nominati sono tutti di Casole Bruzio. E sicuramente ha le sue ragioni: per ora ha dichiarato che farà un gruppo autonomo in Consiglio ma che comunque sosterrà la maggioranza.

E l’opposizione? Vi starete chiedendo se la minoranza ha cavalcato la protesta “territoriale” di Fernando De Donato e la risposta, a sorpresa, è negativa. Ippolito Morrone e Stefania Rota non hanno dato segnali di… vita pur trovandosi di fronte a una evidente lacerazione palesata da Fernando De Donato, ex capogruppo del Pd della passata amministrazione, che si dissocia e costituisce un gruppo misto usando addirittura la parola “tradimento”. Evidentemente o non hanno voluto o non hanno saputo cogliere l’aspettò polito della frattura creata dal De Donato. E la circostanza suona molto strana, soprattutto per Ippolito Morrone, dal quale tutti si sarebbero aspettati un segnale e che invece intervenendo in Consiglio, ha fatto soltanto gli auguri all’amministrazione. Misteri della “politica”…

Infine, ritornando a bomba sul vicesindaco Arsenia De Donato, oltre ad essere sponsorizzata dalla Staine, tutti sanno che è anche e forse soprattutto cugina di Salvatore Iazzolino. In tutta onestà, noi non crediamo che Iazzolino sia contento che la cugina sia sponsorizzata dalla Staine, che tutto è tranne che una “brava politica”, ma siamo sicuri che debba fare buon viso a cattivo gioco, almeno per il momento. Perché per il futuro, a Casali del Manco tutti – ma proprio tutti – sono sicuri che Arsenia gli farà fare figure barbine dappertutto e che alla fine sarà costretta a “mollarla”. Il tempo, sempre galantuomo, ci dirà.