Politiche 2022. Caso Cinghiale jr, anche Lerner e Ozpetek si ribellarono: “Senza vergogna”

La nomina di Andrea Gentile (il figlio del Cinghiale. oggi ricandidato alla Camera nel collegio di Cosenza) all’Istituto Nazionale Tumori è diventato un caso nazionale a marzo del 2016, quando è stato chiaro a tutti che il Cinghiale, in cambio del suo sostegno al Governo Renzi, aveva ottenuto non solo la nomina a sottosegretario ma anche quella per il rampollo parassita.

Il caso era ritornato alla ribalta delle cronache il 31 ottobre del 2016 perché su Rai3, nel corso di “Report”, il giornalista Giorgio Mottola ha analizzato nei particolari questa vergognosa storia da basso Impero.

E noi ne approfittammo, sia all’epoca ma anche oggi che il rampollo parassita vuole restare in Parlamento, visto che siamo “cultori” delle prodezze del Cinghiale, per ripercorrere le tappe di quello scandalo.

All’epoca erano insorti il Pd lombardo (non certo quello calabrese con i politici del quale il Cinghiale mangia insieme da sempre), il M5S, Sinistra Italiana ma anche il mondo degli intellettuali aveva dato chiari segnali di insofferenza.

Il giornalista Gad Lerner, sui social, non c’era andato con mano leggera: “Il governo ha designato l’incompetente figlio del senatore calabrese Gentile, nel cda dell’Istituto dei Tumori di Milano. Un vero scandalo” ha twittato.

Ma siamo andati anche oltre.

Il regista Ferzan Ozpetek (“Le fate ignoranti”, “La finestra di fronte”, “Saturno Contro”) su Twitter ha esternato la sua indignazione senza filtri con un hastag finale eloquente.

“Lorenzin sceglie il figlio del sottosegretario Gentile per cda dell’Istituto nazionale tumori #senzavergogna”.

Andrea Gentile è il figlio di Tonino, detto “il Cinghiale”, proprio dal giorno in cui attraverso lo stampatore Umberto De Rose impedì l’uscita de L’Ora della Calabria perché c’era in prima pagina la notizia del “ragazzo” indagato per le consulenze d’oro all’Asp.

Il “ragazzo”, che oggi ha 42 anni e non ha mai lavorato un solo giorno nella sua vita, è stato prima piazzato dal padre negli affari legali dell’Asp attraverso il confezionamento di incarichi legali farlocchi e adesso viene lanciato nel collegio della Camera di Cosenza per seguire le “orme” paterne. #Senzavergogna