Da tempo a Cassano ci sono strane convivenze politiche rispetto al panorama nazionale, come nel caso di Fratelli d’Italia, un partito di destra che governa con la… sinistra. Chi si professa socialista da sempre, come Papasso, come giustifica questa convivenza politica contraddittoria? Qual è la motivazione che può spingere un socialista a allearsi con i meloniani se a livello regionale e nazionale sono in forte contrapposizione?
Probabilmente ancora una volta si dà più importanza agli interessi che alle ideologie. Un aspetto che fa crescere il sospetto sulla credibilità di alcune forze politiche è la presenza centrale di figure storiche legate alla politica di potere e agli incarichi istituzionali, come quelle che si vedono in Fratelli d’Italia, in cui ci sono personaggi che negli anni hanno navigato tra vari schieramenti politici, cercando sempre nuovi posti di potere.
Uno dei protagonisti principali è Mimmo Lione, che, anche se non nuovo alla politica, rappresenta l’esempio perfetto di una carriera che si è sviluppata grazie agli incarichi.
Da vicesindaco nel governo del Gallo cedrone (Udc), a presidente delle Terme di Cassano, per poi passare a presidente delle Terme di Galatro dopo un’alleanza tradita con Gallo, la sua carriera si è mossa più sulle opportunità politiche che sulla coerenza. Sempre alla ricerca di una poltrona per mantenere qualche ruolo, Lione è stato molto vicino a diversi consiglieri regionali, cercando di navigare tra diverse correnti politiche.
Prima con Giudiceandrea (Pd), meglio conosciuto come il comunista col culo degli altri, poi Luciana De Francesco (Fratelli d’Italia), meglio conosciuta come la nuora di Ennio Morrone, poi vicinissimo a Sabrina Mannarino ed ora al senatore Rapani, detto anche “rapina”…
Addirittura alcune voci lo danno vicino a Papasso ormai dalla tornata elettorale del 2019. Quanto possono essere credibili queste figure che cambiano bandiera a seconda della convenienza?
Lione, nonostante fosse il sindaco uscente, con il comune tra le mani, nel 2012 non riuscì a vincere le elezioni (perché boicottato proprio dall’interno a conferma che non era apprezzato nemmeno dai suoi) e fu sconfitto clamorosamente al ballottaggio da un candidato perdente; non è mai stato veramente apprezzato dalla comunità di Cassano e lui stesso ne era consapevole, tanto che, non a caso, non si è più candidato e, successivamente, non è stato nemmeno più scelto per una candidatura.
Lui è il classico elettore che riesce a spostare solo il proprio voto e quello dei membri della sua famiglia. Fa un po’ strano vedere che ci sono ancora persone che cercano di resuscitare questi “cadaveri politici”, che invece di portare voti, ne fanno perdere a pioggia.
Ora si ripresenta, a distanza di tempo, convinto che i Cassanesi si siano dimenticati di tutti questi salti a destra ed a sinistra.
Giuseppe Graziadio, altro personaggio chiave, è un esempio di questa continua ricerca di incarichi. Candidato con Papasso nel PSI, da qualche tempo è entrato a far parte di Fratelli d’Italia diventando addirittura il coordinatore.
Come si giustifica questo passaggio dal partito Socialista a Fratelli d’Italia? Cosa hanno in comune questi due partiti se sono radicalmente opposti?
Graziadio è consigliere comunale e ha ricoperto anche incarichi retribuiti, come quello a Casa Serena: un altro esempio di un politico che, passando da un incarico all’altro, ha visto la politica come un’opportunità.
Il problema è che si svegliano con un partito e si addormentano con un altro ancora.
Il coordinatore fa delle dichiarazioni a nome di Fratelli d’Italia, ma alle elezioni il partito sembra che sicuramente scomparirà dalla scena. Perché non hanno il coraggio di esporsi apertamente con il nome del partito? Forse perché temono di non riuscire a giustificare altre alleanze con la sinistra?
Infine, c’è Luigi Malomo, consigliere comunale che, pur non essendo un volto altrettanto noto, ha ottenuto comunque qualcosa, anche se non in prima persona. Oggi, come gli altri, si sposta in cerca di nuove opportunità politiche con Fratelli d’Italia, consapevole che la pappa di Papasso è finita e che i posti di potere vanno conquistati e preservati.
Il cambiamento dovrebbe partire da loro? La strategia sembra ormai troppo prevedibile: i 3 moschettieri non appoggeranno con il simbolo di Fratelli d’Italia la candidata ufficiosa di Papasso ma si nasconderanno dietro una lista civica, chiamata “libertà e partecipazione”, alias Fratelli d’Italia.
Infatti nei prossimi giorni hanno organizzato un convegno a Cassano (sotto il nome di questa pseudo associazione) in cui parteciperanno Rapani, Mannarino, Papasso (lo stesso che è stato candidato al parlamento con il Pd ma prossimamente sarà seduto al tavolo a discutere con Fratelli d?Iyalia), a dimostrazione che “siamo tutti un’unica cosa” ma la bandiera la teniamo nascosta.
Perché nella provincia di Cosenza prossimamente si faranno i congressi del partito meloniano mentre a Cassano si nascondono dietro un movimento politico? Intervengano i dirigenti provinciali e regionali per far finire questa scenata.
La credibilità di certi protagonisti, infatti, viene messa in discussione dalla loro continua ricerca di poltrone e incarichi, che sembrano più orientati a garantire il proprio benessere.
Non è ancora chiaro cosa accadrà a Cassano, ma tra i candidati e le liste si potranno notare i nomi di chi ha avuto il suo tornaconto fino ad ora ed il solito marciume riciclato.
Sarà interessante vedere se qualche cittadino cassanese avrà il coraggio di ribellarsi, se il Gallo (sempre cedrone) troverà un’unità sempre più difficile nel suo partito, se i dissidenti di Papasso avranno il coraggio di portare avanti la loro posizione fino in fondo continuando a prendere le distanze da un passato dettato da umiliazioni e subordinazione agli ordini impartiti (o se la loro mossa non è altro che un tentativo strategico per ottenere qualche vantaggio in più) e se “l’articolo” indignato di Cassano, tra tante parole ed anche verità, riuscirà a tradurle in azioni concrete per capire se sono davvero diversi dal contesto attuale, o se, si riveleranno uguali ai compagni storici.