A Cassano si vota e il quadro generale si presenta con una serie di “stranezze” che vanno doverosamente raccontate. In questi anni, la coalizione del sindaco Gianni Papasso – che ha esaurito i due mandati – è stata composta da Fratelli d’Italia, partito che rappresenta l’estrema destra a livello nazionale, dal Partito Democratico e dal Partito Socialista Italiano. Un accostamento che, di per sé, appare paradossale, dato che si tratta di forze politiche che, in teoria, dovrebbero trovarsi su posizioni ideologiche opposte.
Nulla di strano se non che nei giorni passati, Giuseppe Graziadio, uno di quelli che è rimasto nella squadra di Papasso-Gaudiano (indicata come candidato sindaco), ha scelto di candidarsi alle elezioni di maggio con la sinistra ma allo stesso tempo è stato riconfermato coordinatore locale di Fratelli d’Italia.
Il paradosso sta tutto in questo: invece di schierarsi, come sarebbe stato coerente con la sua nuova appartenenza politica a sostegno di Giampaolo Iacobini , candidato del centrodestra, ha scelto di sostenere la candidata socialista. Questo comportamento sembra evidenziare una certa ambiguità politica, o almeno una mancanza di coerenza tra la retorica e la pratica.
Ormai siamo anche assuefatti alle trasversalità da… partito unico, specie in Calabria, ma ancora non si era mai vista una cosa del genere: un coordinatore di un partito di destra che si candida con la sinistra ma tra due anni, alle Regionali, appoggerà e voterà nuovamente la destra, a meno che… Papasso non si candidi col Pd! Cose da pazzi… che però avvengono, eccome se avvengono.
E non è finita qui perché i voltagabbana nelle liste della Gaudiano sono addirittura aumentati. Oltre al prode Graziadio, abbiamo anche il mitico Mimmo Lione, ex Udc, ex Galliano ora con Fratelli d’Italia e quindi degno “camerata”/”compagno” (fate voi…) della signora Gaudiano/Papasso…
E poi c’è Luca Fragale, ex militante di Alleanza Nazionale e fedelissimo della bonanima di Gabriele Limido. E ancora Pagliaro Concetta, ex forza Italia e Guerrieri Michele, che per dieci anni gli ha fatto guerra ma ora improvvisamente è passato con… Papasso.
Ci siamo chiesti ormai più volte: ma come mai il Gallo cedrone capo dei capi di Forza Italia, delfino del parassita che governa la Regione nei secoli dei secoli, non li ha sputtanati e non li sputtana?
Beh, adesso abbiamo capito il perché. Il Gallo, i suoi polli e le sue “galline” non hanno intenzione di scendere in polemica con Papasso perché altrimenti il furbacchione che gioca a fare il socialista ma in realtà è solo un camerata incappucciato monopolizzerebbe tutta la campagna elettorale con il suo proverbiale vittimismo da due lire…
Papasso è uno che piange e spesso il popolo bue, specie quelli che fanno parte della sua stessa lobby, ci crede…. Ma lo sapete che ancora dice che lo scioglimento del consiglio comunale per mafia – il terzo mica il primo… – è stato un tranello del.. Gallo? E allora il Gallo, che non è un “pollo”, va avanti per la sua strada e – credeteci – persino molta gente di sinistra pur di non avere ancora Papasso o i suoi replicanti tra i coglioni, spera che vinca… Iacobini! E non aggiungiamo altro.