Gentile Redazione,
Vi segnaliamo l’articolo pubblicato da Il Fatto Quotidiano il 17 luglio 2025, a firma di Marco Grasso, relativo all’indagine della Procura di Genova sul maxi appalto per la gestione dei rifiuti portuali, aggiudicato alla società Progitec srl:
Link diretto all’articolo: https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2025/07/17/genova-la-procura-indaga-sul-maxi-appalto-siciliano-per-la-gestione-dei-rifiuti-del-porto/8064107/
Vi alleghiamo anche il testo completo di quanto riportato nel comunicato stampa del quotidiano, ritenendo la vicenda di interesse pubblico per i riflessi che potrebbe avere anche sugli appalti locali.
La Progitec srl, infatti, opera attivamente nel Comune di Cassano allo Ionio nel settore della raccolta e gestione dei rifiuti, partecipando a procedure di gara o gestendo affidamenti.
Alla luce delle indagini in corso, delle vicende giudiziarie collegate ai vertici societari e del clima di allarme evidenziato anche nell’articolo, riteniamo utile un approfondimento giornalistico sulle modalità di aggiudicazione e di gestione dei servizi affidati a questa società anche nel territorio calabrese.
Testo dell’articolo pubblicato da Il Fatto Quotidiano:
Genova, la procura indaga sul maxi appalto siciliano per la gestione dei rifiuti del porto
di Marco Grasso
Senza troppo rumore nell’ottobre del 2024 il servizio raccolta dei rifiuti del porto di Genova era passato da una società pubblica a una privata: Progitec srl. Una ditta con sede a Catania che ha messo piede nel più grande scalo italiano grazie a un’offerta al massimo ribasso da due milioni di euro. Su quell’appalto – nato da un decreto del commissario Marco Bucci e indetto dall’Autorità Portuale – adesso indaga la Procura. Nel mirino del pm Andrea Renalli c’è l’ombra ingombrante del vecchio amministratore: Angelo Lapiana, arrestato nel 2019 in un’inchiesta per corruzione e turbativa d’asta con il sindaco di San Pietro in Clarenza. Vicenda che ha poi ha avuto un sequel nel 2022, con nuove misure cautelari e sequestri da 4,5 milioni di euro, per ipotesi di bancarotta fraudolenta, truffa aggravata su fondi pubblici e riciclaggio; una terza indagine ipotizza irregolarità nella gestione dei rifiuti dei giardini Naxos di Messina e un’emergenza igienico-sanitaria che sarebbe stata inventata.
Dal 2019 i vertici societari sono cambiati, ma il sospetto è che non siano stati tagliati tutti i ponti con il passato. Fra gli attuali soci figurano Giacomo Lapiana e Sonia Caggegi: il primo ha un cognome che sembra suggerire un legame parentale con il vecchio amministratore, la seconda ne è la moglie. Quanto ad Angelo Lapiana, oggi è formalmente un semplice dipendente di Progitec, che però ha in mano una procura societaria assai pesante, che gli consente di trattare per conto dell’azienda le gare d’appalto. Sono proprio questi incroci che hanno insospettito la concorrente sconfitta, Ge.Am, spingendola a presentare un ricorso al Tar.
Ge.Am è un’azienda pubblica, partecipata al 48% da Amiu (municipalizzata del Comune di Genova) e al 51% dalla stessa Autorità portuale. L’irrompere della nuova ditta siciliana ha anche provocato preoccupazione fra i sindacati, perché Progitec non aveva dato garanzie sulla continuità occupazionale dei lavoratori. A fine maggio il Tar ha sospeso in via cautelare la gara, censurando di fatto gli scarsi controlli dell’Authority. Uno scontro che ha avuto una coda imprevista al Consiglio di Stato: qui l’Autorità portuale si è schierata con una memoria a favore della decisione presa, e cioè dalla parte di Progitec, contro dunque la ditta ricorrente, da lei partecipata. Ora la vicenda è passata sul piano penale.









