Castrolibero, corsi e ricorsi: quando sequestrarono l’impianto di bitume a Max Aceto

FOTO CN24
Buongiorno,
ho letto il vostro articolo sul caso torrente Surdo e sulle responsabilità dell’impresa che fa capo a Massimo Aceto (http://www.iacchite.com/rende-torrente-surdo-preso-con-le-mani-nel-sacco-max-aceto-luomo-dei-manna/), il quale si è visto sequestrare i lavori perché senza autorizzazioni.
Volevo aggiungere, forse perché vi è sfuggito o forse non ne siete a conoscenza, l’impianto di produzione di bitume, posto nello stesso sito di produzione di calcestruzzo, zona industriale di Castrolibero, che tra il 2013 e il 2014 stava inquinando l’aria nella zona di Ortomatera. A seguito poi delle proteste e lamentele dei cittadini del luogo, il sito in questione, riconducibile alla stessa persona che avete menzionato nel vostro articolo, ovvero Massimo Aceto, fu sottoposto a sequestro dal Corpo forestale e a tutt’oggi risulta fermo.
Lettera firmata
Ringraziamo il nostro lettore per la “dritta”, anche perché non è stato difficile capire a che cosa si riferiva.
Nel giugno del 2014, il Personale forestale del Comando Stazione di Cosenza, ha posto sotto sequestro un impianto industriale per la produzione di conglomerato bituminoso in località Ciraulo-Pirelli nel comune di Castrolibero. Le indagini inerenti tale impianto sono scattate su alcune segnalazioni pervenute al numero 1515 di pronto intervento ambientale del Corpo Forestale dello Stato riguardanti la presenza in questa area di molesti e nauseabondi odori di bitume durante alcune ore della giornata.

Durante tale attività di indagine sarebbe stato accertato che tali emissioni in atmosfera venivano provocate da un impianto industriale per la produzione di conglomerato bituminoso.

Con l’attività di indagine, si è accertato – fa sapere il personale forestale – che l’impianto era stato realizzato in assenza del necessario permesso a costruire ed altresì che, per l’esercizio dello stesso, non era mai stata richiesta e rilasciata la prevista autorizzazione per l’emissione in atmosfera necessaria a verificare il rispetto dei limiti di emissione previsti per tale tipologia di impianti.

Alla luce di tali accertamenti, il personale forestale del neo nato Comando Stazione di Cosenza ha sequestrato l’impianto abusivo ed ha deferito alla competente Autorità Giudiziaria il responsabile di tale illecita attività. La competente Procura della Repubblica ha convalidato il sequestro.

E non è finita qui…

1 – (continua)