Castrolibero. Da quando si è “accriccato” con gli Occhiuto, Orlandino ha risolto i suoi problemi

Eravamo nel 2017 e Orlandino Greco ormai da tempo era finito nel tritacarne mediatico e c’era chi continuava a dare per imminente il suo arresto. Vivere ogni giorno con la spada di Damocle sulla testa, del resto, non è cosa facile: e in quel lontano giugno 2017 erano ormai 5 mesi che la libertà di Orlandino Greco veniva data come appesa ad un crine di cavallo.

Il suo arresto era stato chiesto personalmente dal dottor Gratteri (inizi di febbraio 2017). La DDA di Catanzaro, sulla base delle dichiarazioni di diversi pentiti, lo accusava di voto di scambio politico/mafioso a Castrolibero. E Gratteri aveva voluto personalmente integrare la già corposa documentazione contro Orlandino, aggiungendo nuove “prove” e altre dichiarazioni di nuovi pentiti, alla richiesta del suo arresto. Non fidandosi, evidentemente, del lavoro precedentemente svolto dal dottor Bruni.

Non deve essere per niente facile andare a letto la sera sapendo che da domani potresti vedere il sole a scacchi. Un’attesa snervante che sa quasi di “tortura”. E questo pone una prima domanda: può la Giustizia impiegare tutto questo tempo per prendere un decisione, nel più totale disprezzo della persona che resta in attesa? Ma siamo in Calabria e tutto è possibile. Qui non esistono né regole né legge, si va random anche sulla Giustizia. Ogni decisione giudiziaria, a Cosenza, deve essere sempre valutata dalla politica. Quando i giochi saranno chiusi e le caselle messe al loro posto, forse  ci sarà una risposta sempre se il giudice “sta a comodo”.

Nel frattempo Orlandino cercava una strategia d’uscita da questa triste vicenda che lo coinvolgeva. E alla fine ha capito che l’unica via per la sua salvezza era quella di accriccarsi con qualcuno potente, prima dell’arrivo della “botta”.

E così aveva tirato fuori il colpo di genio: se ad Occhiuto, accusato dagli stessi pentiti che accusano Orlandino, non succede niente, se Occhiuto fa tutto quello che gli pare senza mai incorrere in guai, se Occhiuto sguazza alla grande nonostante Cirò, Potestio e Pecoraro, e continua a fare sciacqua Rosa e viva Agnese strafregandosene di tutti, vuol dire che è a lui che mi devo rivolgere.

E “imitando” Troisi e Benigni che scrivevano a Savonarola, Orlandino scriveva ad Occhiuto. Caro Occhiuto ti scrivo, e diceva:

“Devo ammettere con grande franchezza di aver sbagliato ad oppormi al sindaco Occhiuto nella scorsa competizione amministrativa nel capoluogo bruzio. Ho sbagliato, lo ribadisco, a chiedere all’allora consigliere comunale Domenico Frammartino di assecondare il disegno di sfiducia ordito nei confronti del sindaco Occhiuto per la conclusione anticipata della consiliatura”.

Un incipit dove era chiaro che Orlandino faceva ammenda e chiedeva perdono ad Occhiuto. Così continuava Orlandino:

“Oggi posso solo riscontrare la debolezza di quella visione ormai superata dal sindaco Occhiuto che, giustamente in difesa della sua città, dimostra di essere un abile stratega in grado di dettare tempi e linee programmatiche al governo regionale”. Ottenere 235 milioni di euro da un’opera di 160, in un momento storico e amministrativo in cui tutti i Comuni della Calabria lamentano la penuria di risorse economiche per interventi di entità estremamente inferiori lascia intendere che oggi sia il sindaco Occhiuto a definire le linee d’intervento della nuova programmazione europea. Il sindaco Occhiuto si dimostra l’unico vero interlocutore credibile per ciò che concerne le politiche d’investimento sugli enti locali della Regione Calabria e sento, per questo, di consigliare ai sindaci di Castrolibero, di Montalto, di Mendicino, di rivolgersi a lui per sollecitare nuovi interventi che coinvolgano e non estromettano le loro comunità”.

Un passaggio, questo, che evidenziava l’enorme leccata di Orlandino ad Occhiuto.

Orlandino concludeva la sua missiva in questo modo:

“…Aveva ragione il sindaco Occhiuto quando sosteneva che la metro si sarebbe fatta solo alle sue condizioni. In realtà ha fatto molto di più. È riuscito ad ottenere realizzazione di nuove strade, percorsi pedonali, riqualificazione del tracciato ferroviario, l’ovovia per il centro storico e addirittura altre opere per sedici milioni di euro al Comune di Rende. Ho già contattato il sindaco Occhiuto per complimentarmi per l’operazione messa a segno che sancisce evidentemente l’affermarsi di una nuova gerarchia politica nella nostra regione dove a lui è riservato il ruolo apicale”.

Una sorta di SOS, tra le righe, ad Occhiuto: ti prego Mario, prendimi nel tuo giro, e ti prometto che farò tutto quello che vuoi e non deluderò nè te nè i tuoi amici protettori.

Un appello che non è rimasto inascoltato. Occhiuto, si sa, premia sempre la fedeltà ed è sempre disponibile ad arruolare nuovi compari. Più sono meglio è.

E infatti dopo questa mossa, Orlandino è ritornato a dormire sonni tranquilli e molti dei suoi problemi sono svaniti di colpo. Certo, non si è potuto ricandidare sindaco a Castrolibero nel 2018 (ma lo ha fatto nel 2023… con pieno e scontatissimo successo), ma aveva già piazzato una bandierina candidandosi a consigliere. E con il passare degli anni si è “allargato” sempre di più. Alle ultime Regionali il “suo” sindaco Giovanni Greco si è addirittura candidato con la lista di Forza Italia a sostegno di Robertino Occhiuto! E oggi si candida direttamente lui. Perché? Beh, presto vi spiegheremo qual è il prezzo dell’accordo. Per il momento riscontriamo che neanche il processo fa più paura a Orlandino, che infatti è persino ritornato sindaco. Se solo c’avesse pensato prima… Ma come si dice: meglio tardi che mai. Bravo Orlandì, e se continui a fare il bravo forse ti facciamo entrare anche nel business del Ponte sullo Stretto. Intelligenti pauca.