Follow the money, segui il denaro. Le molestie sessuali al Polo scolastico di Castrolibero sono soltanto la punta dell’iceberg del grande affare della gestione dei fondi pubblici che affluiscono all’istituto. Il capitolo delle molestie andrà avanti, com’è giusto che sia, ma adesso il cuore del problema è la rimozione della preside o se preferite il commissariamento del Valentini-Majorana, che non solo tarda ad arrivare ma che ha portato il Ministero all’assurda decisione di rimettere la preside Maletta al suo posto. Sembra incredibile ma è vero. E allora è logico chiedersi: ma esiste un bilancio delle attività del Valentini-Majorana? Esiste un rendiconto di tutti i numerosi progetti avviati dalla scuola, non ultimo quello internazionale con alcune scuole francesi?
La risposta è desolante e andrebbe diffusa in maniera massiccia per capire davanti a quale situazione ci troviamo. A dicembre c è stata una riunione con le Rsu (Rappresentanze sindacali unitarie) per l’ approvazione del bilancio. Sapete com’è andata a finire? Che due docenti si sono opposti perché la preside Maletta si è rifiutato di mostrare il bilancio documentato ma lo ha fatto solo verbalmente contro ogni logica oltre che contro la legge. Sì, nessun rendiconto documentato e giustificato, al punto che una professoressa revisore dei conti si è giustamente ribellata e ha sollevato il problema, che a quanto pare rimane ancora tale e che speriamo non sia sfuggito agli ispettori del Ministero dell’Istruzione.
Non si conosce con precisione la cifra che il progettificio messo in campo dalla preside Maletta riesce a rastrellare con il supporto fondamentale della malapolitica (in questo caso il “padrone” della politica a Castrolibero, l’ex consigliere regionale Orlandino Greco, sotto processo per voto di scanbio, corruzione elettorale e concorso esterno in associazione mafiosa), che fornisce menti e braccia per i contatti con le stanze che contano del Ministero. La politica ha trovato il giusto prestanome per gestire i flussi ingenti di denaro in entrata. Ma non è una novità che le scuole non sono più le sedi della cultura ma assomigliano più a una gigantesca Società per Azioni. Cosa e chi gira intorno alla dirigente? Cosa c’è o meglio cosa c’era dentro la cassaforte installata nella presidenza? E perché il bilancio non è stato ancora approvato?
Del resto, ci risulta che anche la Guardia di Finanza abbia aperto i riflettori almeno sulla vicenda delle tute e dell’abbigliamento per i 500 studenti del Liceo Sportivo, che a quanto pare sarebbe andata avanti senza ricevute al costo di 85 euro a testa. Così come ha suscitato perplessità il “rimborso spese” non meglio precisato con il quale la preside chiede un contributo di 50 euro all’anno ai 1450 studenti del Polo scolastico. Ma ci sono soprattutto i proventi dei progetti, specie quelli internazionali con Gran Bretagna e Francia, che non sono ancora quantificati e giustificati. Ce n’è abbastanza per aprire un dibattito ad ampio raggio sulla gestione delle scuole e su questa in particolare? Checché ne dicano gli avvocati col cappuccio della signora Maletta…