A “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele, è stata approfondita ulteriormente la storia della studentessa molestata dal “prof” di Matematica e Fisica presso l’istituto d’istruzione superiore di Castrolibero.
Francesco, il fratello della giovane, la quale all’epoca dei fatti aveva solo 14 anni, ha dichiarato: “Posso testimoniare la cronistoria attraverso le mail presenti nel mio archivio di posta elettronica. Ovviamente è una storia basata su vari step. Si parte dal 9 giugno 2018, quando si verificò il triste episodio e mia sorella denunciò i fatti alla preside insieme ad alcune compagne”.
E, ancora: “Io sono stato testimone della sofferenza e del dolore di mia sorella. Nel corso dei giorni, apprendendo cosa fosse accaduto, abbiamo chiesto telefonicamente a metà giugno 2018 un appuntamento con la dirigente scolastica, ottenendolo e denunciando in modo significativo i fatti. La preside, in quella circostanza, si dimostrò assai propensa a risolvere la faccenda, a indagare. Di fatto, però, le indagini non sono mai partite e arriviamo così al 27 giugno 2018, quando mia sorella ebbe un crollo emotivo. Dalla scuola non erano pervenute comunicazioni e, dinnanzi a quel silenzio, io mandai una mail alla scuola per chiedere un altro incontro con la preside con la massima urgenza. La collaboratrice della dirigente ce lo concedette per il giorno successivo alle 18″. La dirigente disse che si sarebbe arrangiata per risolvere la questione.
Successivamente, ha preso la parola, sempre a “Storie Italiane”. proprio la ragazza molestata dal prof: “Io stavo molto male, perché pensavo sempre a quel giorno e, anche provando a svagarmi, avevo sempre quella scena impressa in mente. Mi veniva difficile uscire, divertirmi, sorridere senza pensare a quanto accaduto. Questa cosa ti segna, pensi di essere stata tu a indurre il professore a comportarsi così, ma questi pensieri sono scemati e ho capito che quella sporca e in torto non potevo essere io. Lui tendeva sempre a fare battutine a me personalmente, guardando il mio abbigliamento e facendo allusioni alle parti intime. A fine anno, in aula professori, mi chiese la foto del s*no. Non abbiamo mai avuto il coraggio di ribellarci noi ragazze quando faceva battute, perché portavamo tanto rispetto ai docenti”.
L’inviata Roberta Spinelli ha aggiunto che gli ispettori del Ministero dell’Istruzione hanno avuto un confronto di due ore a porte chiuse con i ragazzi per comprendere tutto nei minimi dettagli. Agli studenti sono state date rassicurazioni, asserendo che questa era una fase importante per conoscere bene la situazione.