Castrovillari Calcio, l’importanza di crederci (di Gaetano Pugliese)

L’IMPORTANZA DI CREDERCI

di Gaetano Pugliese

Fonte: pagina FB Castrovillari Calcio

I numeri li conosciamo tutti, le principali combinazioni le abbiamo imparate a memoria: serve vincere e sperare, la sentenza è chiara. In una domenica che, per i colori rossoneri a tutti i livelli, si preannuncia da forti battiti, appare chiarissimo ciò che bisogna fare e non fare. Prima cosa, senza la quale ogni discorso cade: a Biancavilla occorre vincere. Non vorrei che, a preoccuparsi troppo degli altri, ci si dimentichi di sé stessi: la gara in Sicilia deve ancora essere giocata e, per evitare brutte sorprese, sarà meglio essere concentrati al massimo e rispettare degnamente l’avversario, ancorché lo stesso abbia oggettivamente poco da chiedere al campionato. L’imprevedibilità del calcio insegna a non dare per scontato nulla, soprattutto a non considerare come trascurabile la dignità di qualsiasi contendente. Ne sappiamo qualcosa noi proprio nella sciagurata gara di andata: avessimo preso quei tre punti, come si poteva e doveva fare, non staremmo a fare questi discorsi. E qui viene la prima cosa da non fare: vivere di rimpianti.

So bene che un misero punto in casa contro il Rende ci avrebbe messo oggi in una posizione completamente diversa, ma crucciarsi di ciò che poteva essere aumenta solo la rabbia, quella negativa, che occupa la testa e non ti fa fare bene nemmeno le cose più semplici. Guardiamo avanti e non indietro e, come detto, cerchiamo di avere occhi e orecchie solo sul nostro campo, evitando di viaggiare (troppo) a cavallo delle onde radio che arrivano da Licata e Lamezia. Non possiamo né dobbiamo dubitare della professionalità altrui, anche perché noi siamo giustamente artefici, nel bene e nel male, solo di ciò che succederà a Biancavilla. Stop. Volendo fare un esame oggettivo delle due gare possiamo ben dire che ci sarà una innegabile differenza di motivazioni, ma anche di valori tecnici. E’ chiaro che a livello di traguardi da inseguire le squadre viaggianti partono avvantaggiate: quando, come il Rende, sai che vincendo ti salveresti direttamente, è normale che centuplichi le forze, lotti su ogni pallone.

Stessa cosa vale per il Giarre in un derby di grandi tradizioni come quello contro il Licata: con una vittoria gli ospiti si garantirebbero almeno il playout in casa e, con un pizzico di fortuna, potrebbero intascare addirittura la salvezza diretta. Dall’altra parte, però, due formazioni chiamate a chiudere bene e che hanno potenziale superiore come dimostra chiaramente la classifica. Il Licata non ha regalato nulla con il Troina e ha fatto 0-0, risultato che probabilmente peserà in modo decisivo per la retrocessione della squadra rossoblù. Lo stesso Lamezia, in preparazione ai playoff, potrebbe fare anche un po’ di turn over (ipotizzo ma non lo so) ma il potenziale è veramente di primo livello: presi singolarmente i calciatori non hanno nulla da invidiare a nessuno, nemmeno a quelli della Gelbison che, a scanso di equivoci, ha vinto più che meritatamente il girone e si gode ora la sua prima volta nel professionismo. Sentiti auguri e super complimenti a una realtà che, con un pizzico di nostalgia, ricorda il Castrovillari di don Agostino del 1994. Veramente bravissimi.

Tornando a noi e al di là dei calcoli e dei pensieri che ci seguiranno come un’ombra fino a domenica, vorrei che fosse chiaro un messaggio: si può accettare qualsiasi verdetto del campo, ma solo dopo aver giocato tutte le proprie carte. La vittoria di domenica scorsa contro il Licata ha messo in evidenza una buona condizione che dobbiamo far fruttare sulla strada della salvezza. Se dovessimo festeggiare domenica sera, sarà un liberatorio buttarsi alle spalle un’annata difficile, minata più dalla discontinuità di risultati che dagli effettivi limiti della squadra, che pure ci sono e nessuno vuole negare in queste righe. Se fossimo, invece, chiamati ad affrontare lo spareggio (vedremo se fuori o in casa), comunque nessuna paura: si andrebbe a giocare come al solito, consapevoli che in una gara tutto può davvero succedere. Soprattutto se non sei solo: e con questi tifosi (ancora una volta decisamente da altra categoria domenica) nulla può essere considerato impossibile. Avanti.