Catanzaro 2022. Valerio Donato, da puparo a “pupo” in nome del potere massomafioso

È in atto una manovra disperata finalizzata a indebolire la prospettiva di cambiamento del centrosinistra catanzarese. Anche persone che per 20 anni hanno fatto i pupari lavorando dietro le quinte e accumulando in maniera trasversale arbitrati e incarichi pubblici ora sono costrette a palesarsi e diventare pupi…

Il fatto che il docente dell’Università Magna Graecia Valerio Donato abbia confermato la sua candidatura a sindaco nonostante le “aperture” che gli erano state fatte dal centrosinistra è figlio di dinamiche abbastanza chiare nel sottobosco della politica catanzarese.

Donato ha mosso sempre i fili da dietro le quinte e ora per difendere equilibri messi a repentaglio da una reale proposta di rottura come quella rappresentata dalla candidatura di Nicola Fiorita, è costretto a palesarsi con questa manovra squallida.

Non dimentichiamo che arriveranno una valanga di fondi per il Pnrr e questi loschi figuri del famigerato sottobosco, colletti bianchi al soldo del malaffare, non possono e non vogliono lasciare il campo. E’ del tutto evidente che Donato non ha alcuna possibilità di vittoria ma con la sua candidatura a questo punto spacca il fronte del centrosinistra e contribuisce all’estremo tentativo dei suoi fratelli (nascosti) del centromafia (o centrodestra, che è la stessa cosa) catanzarese.

Donato, insomma, si trasforma da puparo in pupo perché è strumento nelle mani dei soliti noti che hanno necessità di non perdere il potere massomafioso che hanno da sempre avuto in mano e che adesso è “minacciato” dalla scesa in campo di Fiorita, oggi come oggi nemico giurato della massomafia catanzarese.