Catanzaro. Abramo-Casadonte: un patto di ferro modello “Un posto al sole”

Egregio direttore,

Chi è il banco a Catanzaro? Lo sanno tutti da quasi 30 anni e tutti stanno zitti. Il banco che vince sempre con le buone o con le cattive, che si prende tutto, che distrugge i nemici ed utilizza gli amici per i suoi fini malvagi è Sergio Abramo, Sergiun per gli amici. Lui vede le istituzioni come il padrone vede lo schiavo, tutti sono i suoi schiavi, molti politici le mezze calzette della città, i dirigenti assoldati da lui nei settori che interessano, lui il grande manager tolto da tutte le aziende di famiglia. Abramo è il bugiardo che racconta di un capoluogo leader nel mondo, che è con le pezze al culo e si prende meriti di tutte le cose positive, mentre le negative le addebita spesso ai suoi stessi alleati. Tanti giovani sono costretti a partire e lasciare le loro famiglie. Sergiun è il traditore che dà le carte e quando le carte non bastano prende da sotto il banco gli altri mazzi truccati. Alla fine ha sempre un asso nella manica.

Chi è invece l’asso ricogghiatutto degli spettacoli di teatro e cinema di Catanzaro e pure della Regione Calabria? Chi è il signore che deve fare passare tutto dalle sue mani, ogni spicciolo e qualunque incarico di potere solo perché sa fare il giullare? Chi è l’asso di cuori di Sergio Abramo? Lo sanno pure i muri di Catanzaro da anni, ma non succede niente. Il politico travestito da uomo di cultura, intramontabile piazzista di Postalmarket e venditore porta a porta di sponsor, Folletto, batterie di pentole e chi più ne ha, più ne metta, è al secolo Gianvito Casadonte.

Casadonte con Abramo ha stretto un patto di ferro. Si sa che il sindaco di Catanzaro che da quasi 30 anni è il Re incontrastato del capoluogo ama circondarsi di mediocri come lui per dividere la torta. Con Casadonte l’idillio dura da sempre, proprio perché asso di cuori dei mediocri. La ricaduta per il capoluogo è zero se si pensa a quanto costa il “Magna Magna Grecia Film Festival” da anni, quanto incide sul bilancio comunale e quanti investimenti indiretti (soprattutto la Camera di Commercio) riceve per tramite del primo cittadino e soci e quanto significa per i cittadini. Zero. Ma, il promoter/genio Casadonte non si ferma certo al festival che ogni anno propone il meglio del peggio del cinema italiano. Quel festival nostrano dove con quattro sedie ed una cinquantina di tamarri messi davanti al bellissimo mare, poi abbandonato al nulla per un anno, si celebra la settimana di Casadonte in cui tutto deve tacere. In quel momento magico, la settimana, tutti zitti e muti che c’è il Magna Magna Grecia Film Festival. La Calabria si ferma e si inchina al Gran Maestro, venerabile?

L’asso di cuori è anche il direttore artistico del teatro, il Politeama, senza nessuna competenza teatrale messo lì da Abramo, che succhia finanziamenti per spettacoli di bassa lega dei suoi amici prediletti che non si vedrebbero nei posti più scalcinati dell’antica Roma. Con la Roma di oggi ha invece grandi legami il prodigio Casadonte, maestro, anzi Gran Maestro, nel chiudere accordi e stringere patti di fratellanza o di loggia. Casadonte opera tramite i poteri forti di politicanti e gente che come lui sguazza sottotraccia nel sottobosco dei ministeri, è abilissimo ad avere la meglio. Infatti dopo la nomina come membro di una commissione del MIBACT che non si sa ancora di cosa si occupa precisamente, grazie alla sua amicizia con il neo sottosegretario della Lega, Lucia Borgonzoni che per sua ammissione ha dichiarato di non aver letto un libro da tre anni, ma forse per questo azzeccatissima da Franceschini e compagni alla guida della Cultura, il Gran Maestro Casadonte ha superato se stesso.

Casadonte si è autoliquidato ultimamente un contributo di 90 mila euro con un Decreto del Ministero di cui lui stesso fa parte (sempre per merito). Roba che farebbe rabbrividire i socialisti ed i democristiani della prima ora e della Prima Repubblica. Senza alcun ritegno e nessuna etica morale il Gran Maestro Casadonte se ne frega altamente dei tanti autori e delle tante maestranze che muoiono di fame e patiscono la crisi dovuta al Covid e, siccome Abramo gli garantisce poco in termini di benefit decide di non lasciare niente anche in tempo di crisi, raccoglie pure le briciole. La Fondazione Politeama paga anche se il teatro è chiuso per la pandemia senza fare nemmeno un tarantella, paga perché il Gran Maestro ha bisogno.

Dopo 20 anni da parassita della politica, da militante nascosto dalla parte che gli conviene di volta in volta, da affarista perfetto tutti sanno cosa ha fatto la Calabria e Catanzaro per Casadonte, il Gran Maestro, ma in tantissimi si chiedono, cosa ha fatto Casadonte per la Calabria? Inutile dire che oltre ai suoi giovani e vecchi amici di sempre, il primo sponsor del leghista Casadonte è l’altro leghista/forzista/antipolitico di professione fra i più longevi in Italia, Sergio Abramo, Sergiun. La coppia Abramo-Casadonte dopo aver occupato, senza nessuna gara pubblica il nuovo Ente Fiera di Catanzaro, 5000 metri quadri di struttura al coperto e costato 6 milioni. E che fanno? Lo danno in gestione alla Fondazione Politeama per fare concerti e Casadonte si lecca i baffi. Può gestire altri 600 mila euro di budget per i concerti, ma con chi? Già perché è lui che decide, per come decide al Teatro Politeama i tecnici, i sarti, le scenografie, i vari collaboratori oltre alle compagnie che producono gli spettacoli. Bisognerebbe chiarire come viene selezionato il personale artistico ed i tecnici al teatro di Catanzaro. Per i professionisti locali non c’è spiraglio, lavorano sempre e solo gli stessi.

Intanto Casadonte viene pagato 150 mila euro per tre anni dalla Film Commission della Calabria e darà di certo priorità assoluta agli amici suoi e di Sergiun anche nel cinema calabrese. Lì la torta è ghiotta per cui meglio guardare oltre le mura calabresi, potrebbe essere rischioso favorire produzioni amiche a livello nazionale, così il calabrese tamarro che batte le mani al Magna Magna Grecia Film Festival si beve tutto e digerisce progetti di merda, che hanno solo il prestigio di avere magari sede a Roma, dove il Gran Maestro Casadonte è di casa, diversamente da Castrovillari o Lamezia Terme.

Il modello Casadonte è “Un posto al sole” con la differenza che in Campania, la serie tv quella autentica è pagata dai privati, invece Casadonte ed Abramo vogliono ritagliarsi il loro posto al sole in Calabria, facendolo pagare ai calabresi e sottraendo risorse ai giovani calabresi e pure a quelli che hanno una certa età, ma che cercano con sacrifici e professionalità di avere un giusto riconoscimento del loro lavoro. E’ sicuro che il duo Casadonte-Abramo continueranno indisturbati a dettare legge. Il banco dà le carte come e quando vuole e quando tutto sembra perduto al comune di Catanzaro, ecco l’asso di cuori di Sergiun, il Gran Maestro e politico di professione Casadonte, riconosciuto uomo di Abramo nello spettacolo della Regione Calabria e pure accasato ai piani alti di Roma.

Altro che partiti e gruppi di maggioranza e gente dello spettacolo.

Un lavoratore calabrese onesto da 40 anni nel teatro