“Catanzaro. Azienda Unica Dulbecco, perché è tutto fermo dopo un anno?”

È passato oramai un anno quando ai sensi della Legge regionale n. 33 del 16 dicembre 2021, all’art. 1, “al fine di migliorare l’offerta assistenziale sul territorio regionale, assicurare la razionalizzazione della spesa assistenziale e l’ottimizzazione delle risorse, in conformità alle previsioni del Piano di rientro dai disavanzi del Servizio sanitario regionale e in considerazione dell’intesa intervenuta tra il Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro nella Regione Calabria e l’Università degli Studi “Magna Græcia” di Catanzaro, l’Azienda Ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro è incorporata nell’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Mater Domini”.

Ma dopo un anno cosa è cambiato?
A detta dei dipendenti delle due ex aziende veramente poco. Solo tanta confusione e tante promesse non mantenute.
Era il lontano 27.10.2023 quando il Management, con delibera n. 865/2023 revocava l’atto che aveva ad oggetto “Assunzione due collaboratori amministrativi tempo indeterminato -Concorso Pubblico per titoli ed esami per la copertura a tempo indeterminato ed a tempo pieno di n.2 Collaboratori Amministrativi.
La motivazione dell’amministrazione?
“….reputa necessario rimarcare la necessità che non vadano tradite le legittime aspettative dei dipendenti già in servizio presso questa Azienda a che la stessa, una volta stabilita la nuova dotazione organica, avvii le procedure di progressione di cui agli artt. 18 e segg. del CCNL Comparto Sanità 2019/2021 vigente”.

Siamo oramai arrivati al punto cruciale.
L’atto aziendale è pronto, la dotazione organica pure, ma cosa impedisce ad oggi, a questa amministrazione ed ai sindacati, di procedere ad una semplice approvazione di regolamento che vada a disciplinare le fantomatiche selezioni interne (progressioni verticali)?

Perché ad oggi non ci si è seduti ai tavoli per parlare della cosiddetta valorizzazione del personale interno?
Certo, le priorità in questo anno sono state tante ma forse oggi è arrivato il momento di discostarsi dal preconcetto che “chi non fa casino è fesso”.
Gli assistenti amministrativi, su cui le due aziende negli anni hanno potuto contare, e su cui sono ricadute responsabilità oltre le proprie competenze, sono in attesa che dopo anni “non vengano tradite le loro aspettative”.

Un gruppo di dipendenti della AOU “Renato Dulbecco”