Diecimila voti, champagne! Catanzaro all’alba festeggiò Baldo Esposito dopo una notte di veglia, alle 7.30 del mattino su Corso Mazzini è l’ora del brindisi. Baldo Esposito festeggia il boom di consensi ottenuti alle elezioni regionali 2020 a suo sostegno.
Nella storica sede in centro città hanno fatto le ore piccole con tutta la ciurma di giovani e meno giovani sostenitori. C’è Marco Polimeni, presidente del consiglio comunale a Catanzaro, con lui gli assessori comunali Alessandra Lobello e Danilo Russo, ma anche Marco Gigliotta, consigliere comunale a Settingiano e Rosario Mirarchi, vicesindaco a Stalettì, c’è Paolo Mattia, consigliere a Montauro e componente dello staff del Presidente della provincia Sergio Abramo. Sono tanti gli “uomini di Baldo Esposito” sparsi nell’hinterland del collegio elettorale, che hanno fatto rete per lui alle elezioni regionali 2020. C’è pure Giorgio Arcuri, candidato a sostegno di Vincenzo Ciconte alle elezioni comunali di Catanzaro del 2017, oggi addirittura assessore della Giunta Fiorita, in fondo “ma cos’è la destra, cos’è la sinistra” a Catanzaro è solo una grande cloaca di massomafiosi. I festeggiamenti e le ostentazioni di potere assoluto sono pubbliche, tanto in strada quanto sui social, i video sono in bella mostra su Instagram. Così, mentre l’ex senatore Piero Aiello ed Esposito bevono champagne a canna, un contorno di “affiliati” applaude ed inneggia. Catanzaro si riconferma a furor di popolo il feudo dei Baldo Esposito & Co.
Piaccia o non piaccia la città di Catanzaro è stata consegnata in ugual misura dai cittadini che si definiscono onesti e dai pecoroni, facilitando il loro arricchimento ai tre mammasantissima che ne hanno ordinato la devastazione sociale, quelli che troppe volte hanno camminato e fatto affari con la massomafia: Sergio Abramo, Piero Aiello e Mimmo Tallini.
Tra i supporters più spinti anche ai festeggiamenti ci sono i fratelli Gigliotta: Marco e Umberto, “mister 100mila” arrestato nell’inchiesta “Basso profilo”, perché ritenuto vicino e contiguo alla cosca Trapasso di San Leonardo di Cutro, e grande capo elettore del consigliere regionale Baldo Esposito. Lo chiamavano “mister centomila”, un soprannome che Umberto Gigliotta, ufficialmente agente immobiliare, si sarebbe guadagnato grazie alla sua capacità di garantire affari per il clan Trapasso di San Leonardo di Cutro.
Per gli inquirenti che hanno condotto l’indagine “Basso profilo” il 38enne catanzarese sarebbe al centro di un fitto reticolo di società cartiere necessarie solo a garantire fatture per operazioni inesistenti. Nella holding criminale gestita da Gigliotta c’è anche il Mops il noto locale del quartiere Lido centro nevralgico della movida catanzarese, pozzo di danaro, con il quale sostenere le campagne elettorali degli amici degli amici.
Umberto Gigliotta è compare di nozze di Tommaso Trapasso, figlio del boss Giovanni Trapasso e, in contatto con esponenti del clan dei Gaglianesi cosca egemone a Catanzaro, per gli inquirenti sarebbe il proprietario “occulto” del pub Mops.
Gli inquirenti inoltre non hanno più dubbi sul ruolo di Umberto Gigliotta, l’imprenditore a disposizione della cosca Trapasso di San Leonardo di Cutro e del clan dei Gaglianesi, lo definiscono uno dei più potenti infiltrati della criminalità organizzata nelle vita economica del capoluogo calabrese. Finito in carcere nell’ambito dell’inchiesta Basso Profilo per reati fiscali, riciclaggio, autoriciclaggio, aggravati dalla mafiosità, ora i pm della DDA Paolo Sirleo e Veronica Calcagno hanno deciso di contestare a Gigliotta l’associazione mafiosa. A dare sostanza alle ipotesi dei magistrati antimafia ci sono gli elementi rinvenuti durante le perquisizioni in casa e in ufficio e quanto si è riuscito a estrapolare dallo smartphone dell’indagato. Tutto il materiale è stato raccolto in una informativa della DIA del 25 giugno 2021 scorso e ora depositata nel corso dell’udienza preliminare. “Basso profilo” è la stessa inchiesta nella quale sono stati arrestati Tommaso Brutto e il figlio, fedelissimi di Mimmo Tallini.

Ma chi è Tommaso Brutto? L’ormai ex consigliere comunale di Catanzaro è una delle pedine-chiave dell’organizzazione di società, le “scatole cinesi” di Mimmo Tallini per il riciclaggio di denaro sporco secondo la Guardia di Finanza che stava indagando su di lui anche per altre vicende. Brutto è da sempre legato a Tallini per motivi di speculazioni economiche ed è soggetto sconosciuto al fisco, come riporta l’informativa depositata qualche anno fa al Tribunale di Catanzaro nell’ambito delle vicende legate all’operazione Farmabusiness. Di conseguenza, non è dato sapere quale sia il suo mestiere. Sembrerebbe che non abbia mai fatto nulla, salvo il consigliere comunale e provinciale… Di certo sappiamo, che è socio al 50% con la moglie di Mimmo Tallini, la signora Rosa Critelli, che è amministratrice unica e socia al 50% della società Olimpo Srl, esercente attività di costruzione edifici e in particolare del complesso costruito a Catanzaro Lido in via Latina, sotto al quale la Finanza annota “riciclaggio” e c’è veramente poco da aggiungere. Ma evidentemente non è bastato…