Catanzaro, chi si arricchisce con le commissioni? Lettera aperta a Sergio Abramo

Catanzaro, 14.09.2018

Carissimo Sergio Abramo, sindaco della città,

la democrazia è un valore che non può essere addomesticato, tantomeno ammaestrato ai bisogni dei singoli o dei gruppi, soprattutto quando questi operano in modo “contro” quella regola, forse non scritta, ma che è il metodo ed il verbo che si richiama all’uomo Sergio Abramo ed al sindaco della città di Catanzaro.

Se il ragionamento parte da questa premessa, inscindibile, allora appare impossibile ogni forma di accordo al ribasso, tutto quello la cui sommatoria avrebbe come valore zero e che, nei fatti smentirebbe la storia e quelle che erano e restano, almeno per noi, delle pregiudiziali non negoziabili.

Questa non negoziabilità è lo stesso “valore” che ti appartiene come uomo e come sindaco, che noi abbiamo sempre riconosciuto e che continuiamo a riconoscere. La stessa che traspare dalla tua nota del 23 agosto u.s. nella considerazione che non è specifica competenza del sindaco il funzionamento delle commissioni consiliari, ma lo diventa quando eventuali sbavature pregiudicano l’immagine, la trasparenza ed il valore democratico dell’Istituzione Municipale.

In questo contesto restano intatti i dubbi espressi con la nostra nota, da te peraltro richiamata ed allegata alla richiesta di chiarimenti inviati ai diversi organi istituzionali del comune di Catanzaro.

Infatti il tenore delle risposte che stanno pervenendo alla tua attenzione non solo non chiariscono i termini, ma diventano la classica foglia di fico, dove la casta va in autodifesa nella irresponsabile non conoscenza – voluta – che alimenta il disinteresse del popolo e che, proprio a Catanzaro, sta dilapidando un patrimonio umano e nel contempo politico.

A volte ammettere di aver sbagliato non è poi difficile! Per come diventa difficile accettare, anche per noi, questo sbaglio, soprattutto quando qualcuno all’interno del Consiglio Comunale vuole dispensare patenti di credibilità e di moralità, amplificate impropriamente anche sui vari social. Per quanto ci appartiene non siamo noi a creare uno scontro, che non paga nessuno, ma contestualmente non accettiamo che si ingeneri, come si sta creando, un clima di minacce più o meno velate, peraltro già portate all’attenzione dell’Autorità Giudiziaria, che ci presenta e presenta anche a te, in qualità di sindaco della città, uno scenario che risponde ad elementi di preoccupazione e di negazione di ogni regola di democrazia.

Siccome la politica ha per noi schiena dritta e nessuna paura, allora la questione “commissioni” richiede una parola che sia definitiva, dove ognuno si assume le sue responsabilità, dove la città deve capire e dove chi ha sbagliato, se ha sbagliato, deve saper chiedere scusa.

E’ per questo che appare utile capire, considerato che le commissioni si riuniscono nei giorni feriali (escluso il sabato) dalle ore 08,00 alle ore 14,00, se i rimborsi che l’ente paga ai consiglieri comunali, dipendenti pubblici o privati, si riferiscono a contratti part-time o fulltime.

Giusto perché se i contratti di riferimento sono full-time, generalmente per un monte ore giornaliero di 7,40 o 8,00 ore non si coprono con l’attività in commissione e quindi, appare utile attivare attraverso il Segretario Generale, tutti gli atti di verifica presso le aziende, datori di lavoro, alle quali si effettua il rimborso per i consiglieri comunali in carica.

C’è peraltro da rilevare che la presenza dei consiglieri comunali non si autocertifica con l’apposizione della firma sul verbale, ma è il Presidente che certifica e successivamente autocertifica ai datori di lavoro, non tanto e non solo la presenza, quanto l’effettiva partecipazione oraria dei consiglieri all’interno della commissione, validando un orario di entrata ed un orario di uscita.

La stessa autocertificazione che il Presidente si attribuisce per quanto attiene il suo rapporto di lavoro esterno al ruolo di consigliere comunale.
Appare in tal senso risibile la giustificazione, a distanza di un anno dall’insediamento di questo Consiglio Comunale, che il tutto dipenda da un segretario verbalizzante – la figura terza – richiesto e mai ottenuto (?)

Tutto questo è impensabile perché alimenta un ragionamento fatto di piccolezze, le stesse che non poco tempo addietro aveva spinto qualche consigliere comunale ad avanzare richieste di dotazioni finanziarie per i gruppi politici!
Oppure ad ipotizzare una variazione al ribasso del regolamento tanto da trasformare le commissioni in un incontro al bar!
Siccome non abbiamo dubbi sull’alto profilo morale e la compostezza politica che c’è dentro e fuori dal palazzo, senza dover sottolineare che tu, in qualità di sindaco ne rappresenti autenticamente il valore, crediamo che si possa mettere in atto il regolamento sulle riprese in streaming anche delle commissioni consiliari, con un calendario pubblico sul sito istituzionale dell’Amministrazione Municipale, per come non ultimo sarebbe cosa buona, per un vincolo reale di trasparenza, dotare i consiglieri comunali di un semplicissimo badge, come strumento ulteriore di certificazione.
Fermarsi e riflettere, forse è un metodo adeguato, senza immaginare congiure o complotti, che sono invece non tanto fuoco amico, quanto un disastro in parte voluto da qualcuno…
Cordialmente.
Alfredo SERRAO – Presidente Associazione I QUARTIERI