Catanzaro-Cittadella 1-0. La partita epica di Colao: “L’urlo del Ceravolo è pari a quello degli Achei protesi all’attacco delle mura di Troia”

di Riccardo Colao

Fonte: L’Italiano (https://www.litalianonews.it/calcio-serie-b-al-ceravolo-il-catanzaro-punisce-il-cittadella-con-un-blitz-di-iemmello/)

PRIMO TEMPO – 14 febbraio, San Valentino, festa degli innamorati e quale occasione migliore per tutti i fidanzati di donna “Catanza” per dimostrarlo? Spalti di quelli che possono fare la differenza in campo e cori tra i più belli che ricorrono nel festival della canzone giallorossa. Arbitra per la prima volta nella sua carriera, sul manto del Ceravolo, il sig. Valerio Crezzini di Siena. Il Cittadella, invece ha già avuto a che fare con lui e non ha proprio un bel ricordo visto che con lui al fischietto ha perso per 1-2 (in casa) contro il Frosinone. Come sempre accade in questi casi non è mai troppo inusuale la classica grattatina ai “camilleriani” cabasisi. Scriveva Gombrowicz che chi si vergogna, per difendersi da un avversario, l’attira paradossalmente “nei suoi recessi più intimi”. Il concetto vale per quel che si è visto nel corso del primo tempo dove il Cittadella, tutt’altro che venuto al Ceravolo per assicurarsi un punto ha lottato ad armi pari impedendo al Catanzaro di affondare in fase offensiva. Non abbiamo annotato alcuno spunto di rilievo che abbia potuto far gridare al gol. Sì, c’é stato un quasi palo di Iemmello ma il solerte Crezzini si è fidato del guardalinee che ha sventolato un fuorigioco mentre in altre occasioni fischi infami hanno determinato la chiusura di azioni che avrebbero potuto trasformarsi in seri pericoli per il portiere avversario Maniero.

Insomma abbiamo assistito a fasi alterne, nel rettangolo verde dove un gruppo di 22 (ventidue e undici contro undici) ha prodotto caroselli di passaggi da una parte all’altro del campo (Il “Catanza” in questo è stato talmente bravo da doppiare in quantità quelli del Cittadella) con gli uomini di Dal Canto che pragmaticamente hanno scelto di alzare il baricentro ogni volta che gli è stato consentito avanzando la linea di difesa. Accadeva intanto che dagli altri reparti arrivavano i rinforzi, (tra tutti, l’ex Bari, Matino uno che pare aver fatto la comparsa nel film “Troy” con Brad Pitt, il marcantonio ha esibito cose lecite ed illecite nel demolire il bel fraseggio giallorosso) al punto che le buone idee e i tentativi di scardinare la difesa avversaria si perdevano nel vortice di fughe e controfughe degli ospiti..
Così quando il sor Valerio (l’arbitro) ha spedito le squadre per il riposino di mezzo match ci siamo ritrovati a pensare che la cosa migliore (e commovente) a cui abbiamo assistito è stato il minuto di raccoglimento in memoria del “giaguaro” alias Giorgio Pellizzaro, il “pipelet” che difese la porta catanzarese dal 1973 al 1978. Un primo tempo dunque – a parer nostro – da archiviare nella speranza che Caserta imposti l’atteggiamento della squadra votando il superamento in velocità del bunker dei bianchi. Il Cittadella ha saputo reggere l’assalto alla baionetta dei giallorossi (anche bello a vedersi per carità) ma sterile di fatto. E senza far gol di partite non se ne vincono, mentre i veneti sono più di quattro gare esterne che non ne prendono…

SECONDO TEMPO – La seconda porzione del match si apre con il tentativo da parte del Cittadella di andare a rete ma è un fuoco di paglia. il “Catanza” non ha ancora deciso se affondare o meno gli artigli sulla preda. fatto sta che senza accorgermene devo aver superato qualche soglia spazio-temporale, una barriera oltre la quale le polarità si invertono, l’alto diventa basso, la sinistra diventa destra, i pesci volano e gli uccelli nuotano. Intanto le squadre in campo si equivalgono. Tanto lavoro, tanti falli, quella specie di arbitro che fischia nemmeno avesse un posto fisso nella banda di Siena. Tuttavia è da lodare l’impegno dei vari Cassandro, Pagano, dello stesso regista Petriccione e di tutta la retroguardia con Brighenti che alimenta attenta l’amministrazione difensiva mentre rilancia e rifornisce con lanci costanti la prima linea.

Poi Caserta pensa sia il caso di aprire il valzer delle panchine e lancia dentro La Mantia rilevando Biasci e D’Alessandro per Cassandro. L’innesto si rivela come l’antibiotico per un malato affetto da infezioni batteriche. Lui corre come un forsennato e si intuisce che può ottenere il cambiamento del risultato; però dopo sei minuti si infortuna a seguito di una cavalcata che quella delle Valchirie è roba da nulla. D’Alessandro è costretto a lasciare il campo e se ne va imprecando contro la “mala suerte” che lo perseguita. Tuttavia la sfiga – è risaputo – quando decide di entrare in campo può cogliere chiunque e così decide che è giunto il momento di gufare sull’imbattibilità di Maniero; al 66′ Iemmello è bravissimo (oltre che lestissimo) ad interpretare l’incomprensione tra i difensori del Cittadella, complice il portiere Maniero che non esce nella “maniera” corretta; lo zar sguscia tra le maglie bianche, si infila come una supposta nel retto, recupera il pallone e va in gol praticamente a porta vuota.

L’urlo del Ceravolo è pari a quello degli Achei protesi all’attacco delle mura di Troia. Iemmello sen va sentendosi laudare da tutta la curva Capraro. Poi si ricomincia e il “Catanza” spumeggia allegria e gioco effervescente da ogni poro della pelle.

I ragazzi di Caserta mantengono il possesso del pallone e lasciano agli ospiti i compito di rincorrere. Quando mancano una decina di minuti escono Pagano e Pontisso e subentrano Pompetti e Koulibaly.

I rinforzi offrono sostegno all’intelaiatura del Catanzaro che vuole aumentare il “quorum” in classifica e Iemmello arriva al raddoppio. L’esultanza è grande per il bis dello zar ma la solita inopportuna comunicazione del Var che riscontra il millimetrico posizionamento di un alluce di La Mantia prima del mignolo dell’ultimo calciatore del Cittadella provoca l’annullamento della rete che avrebbe assicurato la chiusura anticipata del match.

Si va al finale con il disperato tentativo degli uomini di Dal Canto (che oggi si è beccato anche un cartellino giallo per manifesta esuberanza dall’area a lui riservata) ma il Catanzaro ha in pugno la vittoria e non se la lascia sfuggire. Si chiude con i festeggiamenti finali per brindare al successo.

CONSIDERAZIONI FINALI  39 punti ad uno schioppo dalla Cremonese (che al momento per stasera ne cala 40). Oggi i grigiorossi dovranno vedersela con il Bari. Le Aquile hanno sostanzialmente centrato l’obiettivo stagionale: la salvezza anticipata. Ma sono proiettati verso i playoff che se non ci saranno sorprese potrebbero vederli protagonisti nonostante le dichiarazioni del presidente Notiello (mezzo Noto e mezzo Iemmello) che assicura (per la gioia e la delizia dei pessimisti) che il Catanzaro non aspira alla promozione.