L’Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciacciò di Catanzaro oggi Dulbecco riesce ad essere azienda di privilegi e addirittura azienda sanitaria a “luci rosse” (come molte altre in giro per l’Italia, per carità), il tutto sotto la totale indifferenza della responsabile Risorse Umane Antonella Ciampa.
Infatti, mentre per l’inchiesta delle analisi a domicilio è scattata la misura cautelare della sospensione per ben tre dipendenti tra infermieri e faccendieri, per chi si è giocato dei prelievi gratis a domicilio come accaduto per la madre dell’ex direttore amministrativo dott. Antonio Mantella, ebbene non è scattata alcuna misura o sanzione.
Stessa cosa per i due piccioncini del COEI (Centro Operativo Emergenza Incendi) dove addirittura nei giorni scorsi è stata notificata la chiusura indagini della Guardia di Finanza. Le prove, che sembrano schiaccianti, inchiodano Adele Colosimo, responsabile del COEI ed il suo fidanzato assistente tecnico Domenico Maiolo. I due, infatti, sono stati immortalati per ben 7 episodi mentre lei, la Colosimo, aspettava di notte al proprio domicilio il suo assistente tecnico, che durante i turni di notte, reperibilità ed addirittura di lavoro straordinario si recava a casa sua…
Ebbene, nonostante il clamore mediatico e lo sputtanamento per i due “piccioncini”, per entrambi l’azienda Pugliese-Ciacciò oggi Dulbecco, a tutt’oggi non ha ritenuto di prendere nessun provvedimento né di sospensione dal servizio, né addirittura dell’atto dovuto di trasferimento ad altro servizio dei due assenteisti.
Non solo: allo stato entrambi svolgono indisturbati il loro compito sempre presso il COEI dove continuano a svolgere turni di lavoro straordinario e di reperibilità. Addirittura i bene informati segnalano che la stessa Adele Colosimo su indicazione dello stesso Maiolo si sarebbe affrettata a cancellare dalle procedure informatiche tutte le timbrature inerenti l’inchiesta che li vede protagonisti, al solo scopo così di poter addurre un alibi che oggi dopo essere stati sgamati, consentirebbe loro di dire “falsamente“ che non erano in servizio in quelle notti…
Attendiamo allora che la dottoressa Ciampa delle Risorse Umane prenda seri provvedimenti, diversamente si renderebbe complice di più reati. Il COEI (Centro Operativo Emergenza Incendi) del presidio ospedaliero Pugliese dell’azienda Dulbecco ex Pugliese-Ciaccio, resta il luogo dove la turnazione di reperibilità d’urgenza supera ogni più fervida immaginazione.
Tutto ciò che ha fatto per cancellare le “tracce”, la Colosimo ha potuto farlo perché nella qualità di responsabile del servizio antincendio ha facoltà di entrare sul portale online interno all’Azienda Ospedaliera nell’area riservata ai dipendenti e quindi le è stato facile eliminare e modificare quelle timbrature orarie. Tutto ciò può sembrare impossibile, ma purtroppo nel presidio ospedaliero Pugliese la illegalità diffusa non scalfisce minimamente i vertici aziendali né quelli della direzione sanitaria.
In un paese normale si sarebbe proceduto all’allontanamento da quel servizio antincendio sia del Maiolo Domenico che della sua complice Adele Colosimo. Timbrature di lavoro straordinario, timbrature di lavoro in pronta reperibilità notturna effettuati senza che ci sia stata la preventiva e dovuta attivazione mediante chiamata del centralino, ma su libero arbitrio che sfugge al controllo dell’ufficio Risorse Umane dove la dirigente dottoressa Antonella Ciampa finge di non sapere e rimane inerme e distratta.
Ci chiediamo allora: perché nessuno controlla e verifica la necessità e veridicità del lavoro straordinario e di pronta reperibilità? Ma ancora più assurdo appare il fatto ed il punto di domanda: perché nei normali turni mensili del servizio antincendio del Pugliese risultano sempre in servizio due operatori dalle ore 19.00 alle 07.00 del mattino? E allora perché in questa stessa fascia oraria sono state effettuate e lautamente pagate turnazioni di pronta reperibilità non richieste? Chissà se il direttore generale o sanitario o il dirigente delle risorse umane sapranno spiegare tali assurde circostanze alla Guardia di Finanza. Vedremo …