Un mega blitz è stato eseguito nella nottata appena trascorsa da oltre 250 agenti della Squadra Mobile catanzarese che con il supporto dello Sco (il Servizio Centrale Operativo) e di altri reparti di rinforzo, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del capoluogo.
Sono 48 le persone tratte in arresto nel corso dell’operazione, denominata “Borderland”: le accuse a loro carico vanno dall’associazione di tipo mafioso, all’estorsione, dalle violazioni in materia di armi, all’illecita concorrenza con violenza o minaccia; dall’esercizio abusivo del credito all’intestazione fittizia di beni. Tutti i reati sono aggravati dalla modalità mafiose e dalla finalità di avvantaggiare un’organizzazione criminale. Sequestrati inoltre beni ed imprese riconducibili agli indagati.
I provvedimenti, richiesti dalla Direzione Distrettuale Antimafia, guidata dal Procuratore Capo Nicola Gratteri, avrebbero smantellato la potente e pericolosa cosca di ‘ndrangheta che fa capo alla famiglia Trapasso – clan egemone sul territorio di confine (da qui il nome del blitz, “Borderland”) tra le provincie di Catanzaro e Crotone – e la ‘ndrina collegata dei Tropea.
Secondo la tesi degli investigatori, le cosche – che hanno solidi legami i clan reggini, vibonesi e crotonesi – avrebbero interessi nelle attività economiche della zona, in particolare nei numerosi villaggi turistici presenti, e nella fiorente attività dell’esercizio abusivo del credito e dell’usura. I clan sarebbero stati in grado di esercitare poi una “capillare pressione estorsiva” sugli imprenditori a volte finita con l’impossessarsi anche dei beni delle vittime. Gli inquirenti evidenziano anche l’infiltrazione negli apparati politico-amministrativi locali.