di Riccardo Colao
Fonte: L’Italiano (https://www.litalianonews.it/calcio-serie-b-derby-catanzaro-cosenza-caserta-balla-coi-lupi-e-si-gode-la-rivincita/)
PRIMO TEMPO – La partita l’avete vista tutti (sia in presenza che sugli schermi Rai o di Dazn); ha preso una brutta piega per i “Lupi”… Caserta ha gestito la situazione con la consueta calma serafica ma con il volto quasi sempre preoccupato. E per quasi tutti i primi venti minuti abbiamo assistito al consueto possesso campo operato dalle Aquile con in testa Petriccione. E chi si aspettava un Cosenza o un Catanzaro d’assalto si è ritrovato ad attendere e a palpitare solo per gli interventi rudi di D’Orazio col quale capitan Iemmello si è scontrato a brutto muso neanche fosse stato un …Curiazo…
Il direttore di gara è intervenuto diplomaticamente ed ha chiarito che non avrebbe tollerato altre scintille. Poi “lo zar” è salito in cattedra ed ha compiuto il miracolo. Un’azione corale ha poi visto scaturire un “tacco” di Situm che ha rimbalzato il pallone al “pié veloce” Iemmello che ha infilzato Micai senza alcuna pietà. Dopo il vantaggio e l’esplosione di gioia del Ceravolo non si son visti fare gesti apotropaici particolari. Dalla panchina degli ospiti rossoblù mi son persuaso che qualcuno avrà invocato San Vito o Padre Fedele – c’é sempre chi finisce per metterlo in mezzo… – o che si sia rivolto a Nostro Signore. Che figuriamoci, coi tempi in cui viviamo, guarda un po’ se, gli tocca di star ad ascoltare sta roba da Bar dello Sport… Insomma dopo il gol iemmelliano la gara si è accesa e qualche emozione in più si è vissuta. E ci è parso realmente di assistere ad un derby. Un minuto di recupero è stato tutto ciò che hanno concesso dalla cabina di regia. Al duplice fischio tutti negli spogliatoi anche se l’ora del tea era trascorsa dal canonico 17 “o’clock” (come dicono a Londra) …
SECONDO TEMPO – Si attende la reazione dei “Lupi” arrivati al Ceravolo spinti dalla fame di punti necessaria per conquistarli e sopperire alla classifica che si è fatta preoccupante. In Tribuna vip notiamo la presenza del presidente Guarascio con il suo immancabile taglio di capelli che ne fa un personaggio più unico che raro. Al calcio d’avvio è ancora una volta il “Catanza” che con un tiro “banzai” di Pompetti (calcia quasi al volo) raddoppia al 46′ e per gli ospiti la strada che prima poteva essere in salita si inerpica come quella della Sila Piccola. Diciamo pure che come nella storia dei pifferai che andarono per suonare i “Lupi” rischiano di tornarsene suonati. Ma c’é ancora tanto tempo da disputare e tutto può accadere. D’Orazio continua a manganellare tutte le volte che gli capita e finisce per beccarsi un “giallo”. Non riesce nemmeno a produrre qualcosa di interessante il “Lumbard” Fumagalli che l’é minga un pirla ma gira che ti rigira lo vediamo affannarsi senza mai essere realmente pericoloso. Dispiace dirlo però la formazione cosentina appare prevedibile e le Aquile artigliano i Lupi portandoseli a spasso come scolaretti in gita scolastica. Dispiace perché ai calabresi che amano la nostra terra farebbe oltremodo piacere che nel calcio professionista giocassero non una, non due ma tutti i club esistenti. Tuttavia la dura legge del gol a volte non concede pietà e neppure tregua.
Al 55′ Micai ne prende atto perché incassa il terzo gol da Bonini che lo buca con un diagonale chirurgico. Sul 3 a 0 il Cosenza che va al tappeto per la terza volta barcolla ma non molla. Reagisce con la forza della disperazione e pur ritenendo improbabile la rimonta ci mette l’anima e il cuore.
D’Orazio, che ha puntato tutto sull’agonismo puro ed ha lo sguardo saettante, getta la spugna e deve uscire. Lo sostituisce Ricciardi. Caserta si gioca anche lui la carta Coulibay per Petriccione, mentre Biasci fa staffetta con Buso.
Si continua a giocare nel clima festaiola dei tifosi che brindano letteralmente sulle tribune sotto lo sguardo rabbuiato del presidente Guarascio (a Cosenza lo chiamano “munnizzaro”) e probabilmente sotto gli occhi tristi di Ernestino. Il Catanzaro in campo fa quel che vuole. Iemmello sfodera colpi di gran classe e “je dà de tacco e de punta” ma è tutto il collettivo compreso Pigliacelli che gode di una incredibile capacità di automatizzare passaggi e scambi veloci.
Su una di queste combinazioni, profittando della distrazione difensiva Coulibaly riesce a metterla al di là della linea bianca della porta difesa da Micai in uscita e cala il poker. È il 69′. Mancano 21 minuti alla fine e il Cosenza, pace all’anima (anzi alle anime) dei suoi tifosi ammaina la bandiera. Non c’é più nulla da aggiungere a questo derby di Calabria che si è tinto di un profondo giallorosso e si è rivelato fatale per l’ulteriore percorso cosentino da qui alla conclusione del torneo. Ora non possiamo certo affermare che la letteratura storica del calcio ci abbia tramandato solo vittorie giallorosse ma il derby del 16 marzo 2025 non sarà dimenticato così presto…
CONSIDERAZIONI FINALI – Caserta si è preso la sua rivincita affondando la squadra del presidente che lo aveva esonerato la scorsa annata. Iemmello – come al solito – è stato il “castigamat” del Cosenza. Il Catanzaro ha restituito (senza interessi) le quattro pappine incassate dalla Cremonese ai cugini cosentini. Che altro aggiungere? Potrebbe essere stata una sana domenica di sport se non fosse per qualche scossetta di terremoto che serpeggia dall’alba di stamane nella parte centrale della regione.
Nessun sisma invece in testa alla classifica dove Sassuolo, Pisa, Spezia e Cremonese sono sempre al primo, al secondo, al terzo e al quarto posto. Al quinto si colloca il Catanzaro con 46 punti e lascia la Juve Stabia a 43. Ora godiamoci la sosta per le gare delle Nazionali e arrivederci al 29 marzo a Modena!