L’indagato eccellente dell’operazione della procura di Catanzaro sul sistema illecito messo in piedi tra Università Magna Graecia e Asp è senza dubbio l’ex rettore Giovambattista De Sarro. Le accuse sono molto gravi: associazione per delinquere, corruzione, falso, truffa aggravata ai danni dello Stato, maltrattamento e uccisione di animali. De Sarro ha un curriculum vitae e professionale molto lungo e che nel corso degli anni si è sempre allungato. Di conseguenza, la notizia del suo arresto ha destato molto clamore. E come da scontatissimo copione, l’inchiesta nel gito di tre settimane si è sgonfiata come un…. pallone bucato… E De Sarro è già tornato in libertà.
IL CURRICULUM
Giovambattista De Sarro, laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Messina. Da novembre 2017 a giugno 2023 è stato Rettore dell’Università di Catanzaro.
Specializzato in Farmacologia e in Neurologia (Università di Napoli e Bari). Vincitore di 2 borse di studio per un programma di ricerca presso Bethlem Royal Hospital e Maudsley Hospital dell’Università di Londra. Da AA 2003-04 è Professore Ordinario di Farmacologia nella Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università di Catanzaro e titolare dell’insegnamento di Farmacologia. Dall’anno 1992 è Direttore del Servizio di Farmacologia Clinica dell’Azienda Ospedaliera “Mater Domini” di Catanzaro. Dal 1999 al 2018 è stato Direttore della Scuola di Specializzazione in Farmacologia Medica dell’Università di Catanzaro. Da luglio 2007 ad ottobre 2011 è stato Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Catanzaro. Da Novembre 2011 ad Ottobre 2017 è stato Direttore del Dipartimento di Scienze della Salute dell’Università di Catanzaro. Dal 2011 al 2015 è stato Membro della Commissione tecnico-Scientifica dell’AIFA. Dall’anno 2011 al 2015 è stato Presidente della Sezione Farmacologia Clinica della Società Italiana di Farmacologia (SIF). Dall’anno 2007 ad oggi è Presidente della Società Italiana Tossicodipendenze.
De Sarro è stato il quarto Magnifico rettore dell’Umg, dopo i professori Venuta, Costanzo e Quattrone e prima del quinto, il professore Giovanni Cuda, eletto a giugno del 2023.
Nel corso del mandato di De Sarro (2017-2023) sono accaduti molti eventi, alcuni dei quali decisamente inattesi come le tre ondate pandemiche che hanno sconvolto le normali attività didattiche e sono state anche oggetto di un’indagine nella quale lo stesso De Sarro è stato indagato. Secondo quanto emerso dalle indagini, durante l’emergenza coronavirus, sarebbe stato comunicato per il Policlinico di Catanzaro, oggi “Dulbecco”, un numero non rispondente al vero di posti letto Covid-19 attivabili in 48 ore, dato che, invece, sarebbe rimasto invariato fino alla cessazione dell’emergenza. Lo stesso dato, successivamente comunicato al ministero della Salute, integrato con altri valori, costituiva il parametro di riferimento per l’attribuzione del “colore di rischio” alla regione finalizzato a contenere la diffusione del virus. Dalle indagini, condotte dal Nucleo di polizia economico finanziaria di Catanzaro, anche attraverso accertamenti sul posto e verifiche documentali, sarebbe emerso che il numero dei posti letto segnalato era superiore a quello materialmente ed effettivamente realizzabile nel termine previsto, a causa della carenza di personale sanitario e delle relative dotazioni strumentali e logistiche. Gli universitari e le forze politiche non fecero una “bella figura”, non c’è che dire ma non si trattava comunque di un’inchiesta eccessivamente dirompente. E le responsabilità erano principalmente del famigerato commissario Giuliano – poi interdetto proprio a causa dell’inchiesta – e nel campo medico del potentissimo rampollo di Pujia, ormai da tempo deus ex machina del Policlinico. Per non parlare della penosa regia occulta di Occhiuto, che minacciava ritorsioni…
A febbraio 2023, invece, De Sarro firmò insieme al presidente della Giunta regionale Occhiuto e al presidente del Consiglio Filippo Mancuso il protocollo d’intesa che istituisce la nuova azienda ospedaliero-universitario unica “Renato Dulbecco”, frutto della fusione per incorporazione dell’azienda ospedaliera “Pugliese Ciaccio” nell’azienda ospedaliera universitaria “Mater Domini”. Che è diventata una delle più grandi aziende ospedaliere del Sud Italia a coronamento di una lunga fase di gestazione ovvero di accordo tra i “clan” della politica…
Ma appena qualche tempo prima l’Università Magna Graecia sotto la gestione De Sarro era finita nel tritacarne mediatico per la vicenda della facoltà di Medicina all’Unical, duramente contestata dai politici catanzaresi e non solo. Ma De Sarro aveva mantenuto una linea ferma nel respingere le polemiche e riaffermare la centralità della facoltà di Medicina catanzarese.
“L’Università di Catanzaro collabora proficuamente con gli altri Atenei calabresi per rafforzare l’azione formativa sul nostro territorio regionale – aveva detto De Sarro -. Non ci possono essere campanilismi ormai fuori luogo o polemiche strumentali, senza senso, create ad arte. L’Università di Catanzaro, come ho detto in maniera chiara e ferma, non ha perso nessuna centralità con l’istituzione del corso di laurea interateneo, la Scuola di Medicina e Chirurgia rimane unica ed è qui nel capoluogo di Regione. Non ci sono più le condizioni storiche e finanziare affinché un altro Ateneo si avventuri nella creazione di una nuova Medicina universitaria”.
Nella sua carriera, De Sarro ha conseguito più che brillanti risultati nel campo della ricerca neurofarmacologica. Glielo riconoscono tutti. La sua ascesa a rettore avrebbe potuto migliorare ancora di più questo percorso ma viene adesso inevitabilmente macchiata da questa inchiesta. Tempo fa, rispondendo a chi gli chiedeva se la carica di rettore potesse influire sulla sua mission, De Sarro si esprimeva così: “Vivo questa missione con lo stesso spirito di servizio e la meticolosità con cui opero nelle attività di ricerca in laboratorio e mi dedico alla formazione dei nostri giovani. Con la consapevolezza di fare il mio dovere sempre, per il bene dell’Istituzione e della comunità che rappresento, vado avanti ogni giorno senza risparmio di energie e forze, lavorando sodo, senza troppi riflettori accesi. Come nel laboratorio i risultati si ottengono con tenacia e determinazione, senza perdersi troppo in chiacchiere”. Il tempo ci dirà se questa inchiesta della procura, ancora targata Capomolla (si presume che sia l’ultima prima del suo insediamento a procuratore capo di Cosenza), avrà fondamento o si sgonfierà come tante altre… Il mitico Quelo avrebbe esclamato: “La seconda che hai detto!”.