Catanzaro. In Consiglio tutti contro la Lega, via libera al rinnovo della convenzione per il “Ceravolo”

Risoluzione sull’autonomia differenziata passata per un soffio, più ampia la maggioranza per il rinnovo della convenzione fra Comune e Us Catanzaro 1929 per l’utilizzo dello stadio Nicola Ceravolo. È stata una seduta più da dietro le quinte che da riflettori quella del consiglio comunale di ieri a Catanzaro. I numeri sulla risoluzione dell’autonomia differenziata, promossa da Giulia Procopio, sono giusto il minimo sufficiente per garantire il numero legale. Più ampio il consenso invece sul rinnovo della convenzione del Ceravolo (a 22.800 euro all’anno per almeno tre stagioni), anche se qualche uscita dall’Aula di importanti membri della maggioranza lascia qualche perplessità. 

Fonte: L’Irriverente, blog di Danilo Colacino (Consiglio comunale Catamzaro)

Chi si aspettava uno scontro dialettico, magari anche aspro, tra il capogruppo di Rinascita Valerio Donato e quello leghista Eugenio Riccio nell’odierna seduta di consiglio comunale a Catanzaro, è rimasto a bocca asciutta. I due capigruppo si sono infatti ignorati, salvo una frecciatina del primo. Quando in particolare ha affermato, chiaramente riferendosi al secondo, “non mi dilungo, altrimenti poi qualcuno dice che pontifico”. ‘Robetta’, insomma. In compenso però, seppur in senso figurato grazie a Dio, in Aula sono volate botte da orbi. Tra Gianni Costa e Sergio Costanzo, soprattutto. Motivo? Costanzo ha stigmatizzato l’atteggiamento leghista che ha snobbato la votazione sulla pratica relativa all’autonomia differenziata, asserendo: “È un partito i cui rappresentanti in Comune vorrebbero si discutesse delle erbacce come fossimo in un bar o in un paesino sperduto”.

A quel punto, però, un Costa inviperito gli ha replicato molto duramente: Vi dovreste vergognare, invece di dare giudizi. Non avete fatto mai nulla. Tu, più di tutti caro Sergio, che eri qui ai tempi di Parco Romani e non hai mosso un dito”. Accusa che ha fatto letteralmente sbottare Costanzo: “Non sai di cosa parli. Forse perché sei sempre stato impegnato a fare il sindacalista degli ambulanti (la categoria lavorativa di Costa, ndr). Ed evidentemente non ti sei documentato sul fatto che proprio da una mia denuncia alla Procura scaturì un processo sulla vicenda. Senza contare che io sono all’opposizione dal 2013. Ragion per cui sei un ignorante, nel senso che ignori tutto di quanto successo in passato in quest’Aula”. Ma l’atteggiamento leghista non è piaciuto ad alcuno dei consiglieri presenti, eccetto i leghisti come ovvio. Basti pensare alla citazione di Nunzio Belcaro, il quale mutuando Francesco De Gregori secondo cui “a giocare con il nero, si perde sempre” ha rimarcato: “Nell’ascoltarvi, mi verrebbe da sottolineare invece che a giocare con il verde si perde sempre”.

Clamorosa pure la denuncia pubblica fatta dal capo del Pd Fabio Celia che ha portato all’attenzione dei colleghi un vecchio articolo del portale di informazione locale Milano Today, incentrato su una dichiarazione del leader del Carroccio Matteo Salvini. “Guardate – ha spiegato – cosa asseriva il leader nazionale di Costa e Riccio appena qualche anno fa in cui a suo avviso al Sud non serviva l’euro perché era come la Grecia. E quindi meglio tornasse alla lira o comunque a un’altra moneta debole”. Comunque sia, al di là di ogni considerazione, la Lega ha anche fatto notare la presunta discrasia, rivendicandone poi il merito, di aver tenuto il numero legale alla maggioranza nel voto sulla convenzione con l’Us ’29 per la concessione dello stadio Nicola Ceravolo. “Hanno aumentato il canone annuo per l’uso della struttura di quasi il 600%, eppure qualcuno di loro voleva un fitto ancora superiore. È quindi toccato a noi correre in soccorso del sindaco Nicola Fiorita, ma solo per il bene delle Aquile”.