A Catanzaro tira un’aria da funerale per il centrodestra. Nonostante la vittoria di Roberto Occhiuto, la classe dirigente catanzarese è uscita a pezzi da questa competizione, mortificata e umiliata dal voto dei catanzaresi, che proprio non hanno voluto certi personaggi alla Regione. Siamo davanti al fallimento totale della ormai ex maggioranza al Comune di Catanzaro e non a caso tomo tomo cacchio cacchio Sergio Abramo sta facendo di tutto per entrare nella giunta Occhiuto e scappare dalla città .
Ma vediamo nei dettagli le proporzioni della batosta elettorale per questa gentaglia. Nessuno dei candidati sostenuti dai partiti della ex maggioranza è stato eletto. Non ce l’ha fatta Silvia Parente, figlia di Claudio, la candidata di Forza Italia che a Catanzaro esprime addirittura 4 assessori in giunta. Parente era così sicuro del successo elettorale che aveva accettato di buon grado di candidare la figlia al suo posto, tanto – diceva lui – non sarebbe cambiato nulla. E invece, zac! è arrivata la “trombata”. Una goduria indescrivibile per tutti coloro che non sopportano lo squallido “ras” delle cliniche catanzaresi (ma anche cosentine).
E Parente non è il solo che in questi giorni si sta leccando le ferite per l’insuccesso elettorale. Non ha superato la soglia del quorum nientepopodimenoche Baldo Esposito detto “BraccoBaldo”, che fino all’altro giorno si vantava delle sue 10mila preferenze del 2020 e si riteneva sicuro della poltrona. Un risveglio molto amaro per l’impresentabile che pensava di utilizzare come taxi il simbolo repellente dell’Udc alias Unione dei corrotti. E così l’altro candidato della maggioranza comunale, quello che si richiama a Catanzaro da Vivere, nonostante i suoi 3 assessori, ha preso un bel calcio nel sedere. E ora che farà ? Continuerà a cavalcare la tigre dell’Udc? In molti a Catanzaro non lo invidiano per niente…
Un discorso a parte merita il fallimento elettorale del sindaco Abramo che non è riuscito, nonostante lo spiegamento di forze di Comune, Provincia, società partecipate, consulenti, e tutto il cucuzzaro ad eleggere il suo candidato, dopo aver trovato approdo al suo peregrinare nelle file di Coraggio Italia. Il prescelto era il chiacchieratissimo avvocato Frank Santacroce, già indagato (con posizione stralciata) dalla Dda per connivenze con i clan di Cutro. Anche il soggetto in questione trasudava boria e arroganza e anche lui come gli altri se n’è tornato a casa “trombato” e con le pive nel sacco.
La città di Catanzaro, stanca dell’inerzia di un governo cittadino agonizzante e fermo, ha punito i responsabili della crisi del capoluogo di regione, azzerando tutta una classe dirigente ormai datata e senza prospettive. Questo è il dato più interessante nella lettura dei dati elettorali.