Catanzaro, la partita di Colao. Per i Giallorossi “un pomeriggio di un giorno da cani”. E Caserta sta dilapidando tutta la fiducia

di Riccardo Colao 

Fonte: L’Italiano (https://www.litalianonews.it/calcio-serie-b-catanzaro-palermo-1-3-per-i-giallorossi-un-pomeriggio-di-un-giorno-da-cani-i-rosanero-espugnano-il-ceravolo/)

CATANZARO – Se – una settimana fa – si fosse disputata Mantova-Catanzaro, forse oggi Catanzaro-Palermo avrebbe avuto altri commenti iniziali. Con una partita in meno da giocare (quella in terra Lumbard per i giallorossi e quella del Palermo con la Carrarese) le distanze – con ogni probabilità sarebbero potute restare identiche o essere ben diverse. Ipotesi 1. Catanzaro vincente (o pareggiante) a Mantova e Palermo vincente (o pareggiante) con la formazione di Calabro: immutata distanza di tre punti; ipotesi 2. Sconfitta giallorossa e vittoria rosanero. Oggi si giocherebbe a pari merito (quasi un primo spareggio); ipotesi 3. Sconfitta casalinga del Palermo e vittoria in trasferta del Catanzaro: sei punti di distacco tra il 6° ed il 7° posto. La scomparsa di Papa Francesco (al quale va ancora il ricordo ed il saluto di tutti coloro che lo hanno conosciuto, apprezzato ed amato) e la decisione della FIGC (siamo certi che il Pontefice ne avrebbe fatto volentieri a meno di questo sacrificio) di rinviare le gare pasquali in cartello, ha rimescolato le carte e solo il recupero potrà confermare se sia stato un bene o un male. Di certo si rivelerà aver falsato la regolarità del torneo, ma lo scopriremo solo…vivendo.

Il Palermo che arriva al Ceravolo non è lo stesso che il “Catanza” ferì e tramortì al “Barbera”. La presenza di atleti come il finlandese Joel Pohjanpalo e la sua prolificità in fatto di gol dovrebbero allertare Caserta. Non sarà una passeggiata di salute affrontare le Aquile Siciliane e – comunque vada il tema del match – vinceranno quelle che sapranno volare più in alto ed osare di più; pur sapendo che i rischi sono tanti e che l’X potrebbe addirittura risultare il segno vincente per entrambe. Nel senso che accontenterebbe le contendenti alla maniera del “Gattopardo”: “Cambiar tutto per non cambiare nulla”. E visto che ci siamo ripassiamo i numeri che la classifica (prima del fischio iniziale) ci fornisce. Giallorossi con 10 vittorie, 18 pareggi e 5 sconfitte. Rosanero con 12 vittorie, 9 pareggi e 12 scontitte (una proprio “offerta” dal “Catanza”). Alla squadra di Caserta che ha il merito di aver raggiunto la “salvezza anticipata” può essere rimproverata l’eccessiva apparizione di “mister X”. Se solo cinque di quei 18 pareggi (alcuni dei quali come gli ultimi due (3 a 3 col Bari e 2 a 2 con la Carrarese, per non parlare del derby al Marulla impattato al 107′ minuto!) si fossero tramutati in vittorie, oggi la “catanzarese” sarebbe a quota 58 a contendere il terzo posto allo Spezia. La Storia non si costruisce sui “se” e men che meno la cronaca sportiva. Recriminare non serve a nulla però essere consapevoli che si è persa una grande occasione e che c’é chi tenta di gabellarla per un successo è pura ipocrisia!

PRIMO TEMPO – “Quel pomeriggio di un giorno da cani” (con Al Pacino e John Cazale) potrebbe essere il tema giusto per l’abbinamento del titolo di un celebre film per la partita odierna nel corso della quale il Palermo ha saputo ben disporsi sul manto del Ceravolo. E si è trovato talmente bene che già al 26′ si è assestato sul 2 a 0. Gli episodi chiave: l’autogol di Bonini all’8′ e il “gollazzo” di Segre. Bonini di testa sorprende Pigliacelli; in contropiede Brunori se la svigna sulla fascia sinistra; nota poi Segre galoppante sulla destra e gli offre il pallone; lui insacca senza difficoltà. In questo caso – a sorprendere la squadra di Caserta – influisce la decisione arbitrale di non fischiare un fallo, nelle vicinanze dell’area palermitana, a favore dei padroni di casa. Episodi molto frequenti ma non per tal ragione da essere giustificabili se si sceglie di giocare col 3-5-2.

Chi vorrà difendere Caserta continui pure a farlo, a lodarlo per la “salvezza anticipata”, per i “diciotto pareggi” e magari anche per aver fatto risparmiare il cassiere societario visto il rapporto esistente tra le sue competenze e quanto prodotto. Brav’uomo, onesto lavoratore nel mondo dello spettacolo pallonaro, oggi ha dimostrato (ma non ve n’era bisogno) i suoi grandi limiti. Non ha capito nulla prima del match e non ha capito nemmeno qualcosa durante la gara. Non si è reso conto di trovarsi al cospetto del Palermo ben diverso da quello affrontato al Barbera nel girone d’andata e ne ha pagato le conseguenze. A parte lui chi ha sofferto di più son stati i tifosi che attoniti hanno assistito forse ad una delle peggiori partite casalinghe dei giallorossi. Sul 2 a 0 cosa sarebbe potuto capitare? Se non incassare qualche altro gol… Persa per persa ci si attendeva almeno la reazione di Iemmello e compagni che invece non si è mai concretizzata. Le Aquile rosanero hanno svolazzato in lungo e in largo relegando al ruolo di comparse quelle giallorosse. Possesso palla e partenza semi arretrata con pressing a volontà, raddoppio delle marcature… insomma il Palermo voleva ottenere la vittoria e l’aggancio e – almeno al termine dei primi 45′ di gioco – ci è riuscito.

SECONDO TEMPO – Chissà cosa avrà avuto da dire (o da ridire) Caserta sull’assetto fisico e tecnico dei suoi uomini negli spogliatoi durante l’intervallo. Magari non lo scopriremo mai mentre restiamo in attesa di ascoltare le sue arcinote chiacchiere nel corso della conferenza stampa di fine gara. Come al solito ha regalato un tempo agli avversari… e al massimo potrà puntare all’ennesimo pareggio (nel caso gli andasse bene) o registrare la sesta sconfitta. Tuttavia col senno di poi Caserta spedisce in campo Biasci e Pontisso. E fa bene!

La musica cambia e il “Catanza” ritrova un po’ di grinta e un tantino di coraggio. Al 56′ Ilie dalla destra crossa verso il secondo palo, e il pallone vola verso il centro dell’area dove Biasci anticipa il grappolo di palermitani in elevazione e di testa batte e “ribatte” Audero. La rete accorcia le distanze e restituisce fiducia nel recupero!

Tre minuti più tardi assistiamo ad un’altra opportunità che avrebbe potuto modificare l’andamento del match. Cross morbido di Iemmello dalla destra con Pontisso che arriva di testa e colpisce duro ma Audero è bravissimo quanto reattivo a deviare il pallone in corner!

Al 67′ Pojhanpalo sfugge al controllo sul filo del fuorigioco, sempre in rapido contropiede e mette dentro da posizione angolatissima. L’arbitro Feliciani però è lesto ad annullare e dopo la verifica delle immagini il Var indica la posizione di fuorigioco (sia pure millimetrico). Conferma del gol annullato. Si rimane e si riparte dalla rimessa del portiere sul risultato di 1-2.

All’85’ l’altra grande occasione si presenta per Pontisso; il catanzarese si ritrova una palla vagante tra i piedi, a tu per tu con Audero, ma l’uscita “a pelle di leopardo” del portiere palermitano, lo inganna e non riesce a controllare bene la sfera di cuoio che rotola beffarda oltre la linea fondo campo!

Dunque reazione giallorossa anche se non sempre ordinata ma in versione confusa e arrancante e ciò nonostante il Palermo sembra andare più volte alle corde. Ciò non fa che aumentare il risentimento e le recriminazioni nei riguardi delle scelte panchinare nel corso della prima fase del match. Caserta opera altre sostituzioni ma è fuffa allo stato puro. Hai voglia ora a trovare alchimie, caro “mago dei poveri”. Troppi minuti e troppi vantaggi regalati agli avversari.

I quattro minuti di recupero servono solo per garantire maggior risalto all’impresa del Palermo. Arriva in extremis il pareggio? Macché come la ciliegina sulla torta spunta il terzo gol alla “rosanero”! Verre sfugge sulla sinistra, entra in area e serve con un tocco semplice Le Douaron che da pochi passi infilza Pigliacelli. Mentre c’é chi (in panchina e in tribuna vip) la “piglia” in quel posto!

CONCLUSIONI – Peggio di così Caserta non avrebbe potuto scivolare nel finale del campionato. Sta dilapidando la fiducia e quanto di buono, nonostante i limiti sportivi caratteriali e tecnici aveva comunque (meritatamente) raccolto. Lo abbiamo sempre scritto e ribadito: non era un prodigio prima (quando ha vinto e soprattutto quando ha mietuto pareggi) e non è un brocco ora (che ha incassato la sesta sberla d’annata e terza casalinga) ma a sipario chiuso, a bocce ferme, – per carità – che qualcuno trovi il coraggio per dargli il benservito e il riconoscimento dell’onore delle armi; che lo si consigli a qualche altro club anche di categoria maggiore (tanto poi son problemi di chi lo assume e se lo dovrà sorbire). Se il Catanzaro e chi lo dirige nutrissero altre ambizioni devono persuadersi che non è allenatore che possa andare oltre a ciò che ha fin qui donato. Altrimenti con la conferma ci si prepari ad un’altra annata con obiettivo la “salvezza anticipata”. Così è se vi pare!