Catanzaro 2024-25. La sanità non è uguale per tutti: gli “odiatori” e il novello “Marchese del Grillo”

Alla fine, la vicenda dell’intervento al cuore al presidente della Regione Roberto Occhiuto eseguito al Policlinico di Catanzaro dal cardiochirurgo Daniele Maselli è diventato un caso nazionale. Nonostante il silenzio “omertoso” dei media di regime calabresi, per fortuna c’è ancora qualcuno che ragiona e che ha fatto notare come ci si trovi davanti ad un insopportabile abuso di potere “legalizzato” che non scende giù a nessun calabrese onesto. Perché è davvero sotto gli occhi di tutti che il “trattamento” riservato a Occhiuto non è lo stesso che viene riservato ai tanti calabresi che soffrono di patologie come la sua.

E pazienza se nessun partito politico e nessun sindacato ufficiale ha “osato” disturbare i manovratori. Davanti ad una vicenda pacchiana e grossolana come questa, qualcuno alla fine s’è indignato. Il sindacato Usb Calabria, per esempio, ma persino il consigliere comunale di Catanzaro Sergio Costanzo (poi arrestato qualche giorno dopo… per una vecchia storia, ma guarda un po’ il caso!). E così l’Azienda Ospedaliera Universitaria Dulbecco è stata costretta a diffondere un patetico comunicato stampa nel quale si arrampica sugli specchi per dimostrare che è tutto in regola mentre Occhiuto, pur ancora sofferente nella sua convalescenza “dorata” nella clinica specialistica Villa del Sole a Cosenza, non ha resistito alla tentazione di pubblicare un tragicomico video nel quale definisce “odiatori” quelli che lo contestano. Così come faceva il fratello quando i cosentini con la testa sulle spalle gli contestavano il fatto che stesse mandando in fallimento la città. Circostanza puntualmente avvenuta e della quale ancora si pagano le conseguenze.

Ma andiamo per gradi. Il Fatto Quotidiano, che inizialmente non aveva trattato il caso, dopo aver letto il comunicato dell’Usb Calabria – che ha utilizzato giustamente il nostro titolo “La sanità non è uguale per tutti” – e la replica della “Dulbecco” ha deciso di riprendere la notizia titolando in maniera eloquente “Calabria, il governatore Occhiuto operato nel pubblico, ma da un cardiochirurgo privato…”. Già, perché il “problema” è proprio questo: se vuoi farti operare nel pubblico, non puoi chiamare un cardiochirurgo privato, anche se la “legge” te lo permette. E soprattutto se sei non solo il presidente della Regione ma addirittura il commissario alla sanità. 

E dev’essere per questo che il giornalista Lucio Musolino, in chiusura del pezzo, ha scritto poche righe che sono la “fotografia” di tutto il caso, per come abbiamo fatto anche noi quando abbiamo deciso di denunciarlo all’opinione pubblica calabrese: “Resta da rispondere, quindi, a una sola domanda: a tutti i calabresi che ne hanno bisogno e lo richiedono sarà garantito lo stesso intervento al cuore con tecnica endoscopica mininvasiva e tecnologia 3D?”. 

E veniamo al video del governatore, che nonostante sia ancora provato dall’intervento, non ha perso un solo grammo della sua sicumera e della sua arroganza. Innanzitutto, gli facciamo vedere i commenti che sono apparsi sotto l’articolo de Il Fatto, che sono già indicativi di un pensiero “nazionale” su questa vicenda di ordinario abuso di potere.

 

Ora, fermo restando che tutti – ma proprio tutti – hanno capito che il medico privato quel bisturi l’ha impugnato eccome, anche noi ci sentiamo in dovere di rispondere al patetico video del presidente. E lo facciamo con una fotografia, anzi con un fotomontaggio – che potete vedere in copertina – che esprime nella sua semplicità tutta la morale della vicenda. Noi saremo anche “odiatori” come dice lui ma, di grazia, lui non si sente per niente un novello “Marchese del Grillo”? Beh, il “Marchese”, con decenza parlando, agli “odiatori” gli faceva un baffo… E il suo celeberrimo slogan “Io so io e voi non siete un cazzo!”, perfettamente sovrapponibile a quello di Cetto Laqualunque “cazzu cazzu iu iu”, grazie ai clamorosi “scivoloni” del Capodanno Rai a Reggio, che passerà alla storia per le “teste di cazzo” del cantante dei Ricchi e Poveri e per il palco a forma di “pacco”, diventa ancora più attuale con l’inizio di questo nuovo tragicomico anno di “governo” della Calabria.